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Eccomi alla seconda pubblicazione del nostro racconto a quattro mani.
Un ringraziamento doveroso a tutti coloro che ci seguono ed alle mie care @coccodema e @uggya che m i supportano e sopportano.
Come già anticipato qui, vi racconteremo la stessa storia dal punto di vista dei due protagonisti, di pari passo, ogni venerdì incontreremo Lei, mentre ogni martedì sarà il turno per conoscere meglio Lui.
Sperando sia di vostro gradimento, vi auguriamo buona lettura da @uggya ed @emrys77!
Qualora abbiate perso le puntate precedenti o vogliate rileggerle, le troverete nella tabella di seguito:
| Frammenti di vita... in due | ||
|---|---|---|
| Episodio 01 |
Connessioni - Lui
Frammenti di vita in due – Connessioni -
Era passato del tempo da quel primo incontro, non molto a dire il vero, solo qualche mese, ed io avevo finalmente uno stimolo per andare avanti.
La mia compagna rimaneva sempre distante, chiusa nel bozzolo della sua stanchezza ed abitudine mentre io avevo, invece, ritrovato la voglia di essere felice.
Iniziò tutto lentamente, da quel primo sguardo, con molta naturalezza e semplicità.
Arrivavo in ufficio presto, al mattino, e mi preparavo lentamente la mia giornata, sistemando le varie pratiche da sbrigare sulla scrivania di fronte a me, facendo finta di ignorare l’orologio a parete che, invece, dall’alto del suo posto mi scrutava implacabile.
Sorridevo scoccandogli uno sguardo impaziente, pregno di quel misto di ansia e trepidazione, maledicendolo interiormente per il lento trascorrere del tempo.
Fino a quando non arrivava lei ed allora tutto aveva un altro senso.
Non mi accorsi subito di quanto mi sentissi attratto da lei, anche se ora, a pensarci bene, posso dire con certezza che forse lo fui dal primo sguardo.
Inizialmente avevamo mantenuto quel minimo di rapporto professionale, poi lentamente, quella barriera tenuta in piedi dai nostri rispettivi ruoli, iniziò a cedere.
Era come quando al mare, nonostante il caldo afoso ed il sudore che corre lungo la schiena, resti sdraiato al sole sentendo la pelle “cuocere” senza però riuscire a spostarti all’ombra in cerca di refrigerio, o come le falene, che attratte dalle lampade nella notte, sanno che rischiano di bruciarsi ma nonostante ciò, non riescono a farne a meno sbattendoci su, ripetutamente.
Ecco, mi sentivo come quelle falene.
Dalle poche parole scambiate con formalità, mi trovai a cercare ogni tipo di scusa plausibile pur di poterci parlare e gli sguardi che prima erano tra semplici colleghi, “costretti” a dover collaborare, divennero sguardi sempre più intensi e carichi di un significato che non mi era ben chiaro.
Chiaro era che, come mi sentissi fortemente attratto ed allo stesso tempo respinto, iniziai a capire che non riuscivo più a contrastare tutto ciò, come se il corpo non volesse più obbedire a quella mente che da razionale, lo diveniva via via sempre meno.
Ben presto iniziai a chiedermi cosa sarebbe accaduto quando la mia razionalità avrebbe definitivamente capitolato e capii che stava solo a me decidere di resistere tenendola a freno o lasciarla a briglia sciolta, attendendo le conseguenze che sapevo mi avrebbero profondamente cambiato.
Here I am at the second publication of our four-handed story.
A big thank you to all those who follow us and to my dear @coccodema and @uggya who support me and put up with me.
As already anticipated here, we will tell you the same story from the point of view of the two protagonists, at the same time, every Friday we will meet She, while every Tuesday it will be the turn to know more about He.
Hoping you enjoy it, we wish you good reading from @uggya and @emrys77!
If you have missed the previous episodes or would like to read them again, you will find them in the table below:
| Fragments of life... in two | ||
|---|---|---|
| Episode 01 |
Connections - He
Some time had passed since our first meeting, not long in fact, just a few months, and I finally had an incentive to go on.
My partner always remained distant, closed in the cocoon of her tiredness and habit, while I had, instead, found the desire to be happy.
It all started slowly, from that first look, very naturally and simply.
I arrived at the office early in the morning, and slowly prepared my day, arranging the various files to be processed on the desk in front of me, pretending to ignore the clock on the wall which, however, from its place was scrutinising me relentlessly.
I smiled and gave him an impatient look, full of that mixture of anxiety and trepidation, inwardly cursing him for the slow passage of time.
Until she arrived and then everything made sense.
I didn't realise immediately how attracted I felt to her, although now, thinking back, I can say with certainty that perhaps I was from the first glance.
Initially we maintained that minimum professional relationship, then slowly that barrier held up by our respective roles began to give way.
It was like when at the seaside, in spite of the sultry heat and the sweat running down your back, you lie in the sun feeling your skin 'cook' without being able to move to the shade in search of refreshment, or like the moths, attracted by the lamps at night, who know they are in danger of burning themselves, but despite this, they can't help it by banging on it repeatedly. There, I felt like those moths.
From the few words exchanged with formality, I found myself looking for any kind of plausible excuse to be able to talk to them, and the glances that before were between simple colleagues, 'forced' to cooperate, became increasingly intense and full of a meaning that was not clear to me.
What was clear was that, as I felt strongly attracted and at the same time repelled, I began to understand that I could no longer oppose all this, as if my body no longer wanted to obey that mind which was becoming less and less rational.
I soon began to wonder what would happen when my rationality would finally capitulate and I understood that it was only up to me to decide to resist it by keeping it in check or to let it run free, waiting for the consequences that I knew would profoundly change me.
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