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Questo non è, di per sé, un post con finalità promozionale.
E ci risiamo. Nei giorni scorsi sono tornato a creare un logo per un'ipotetica attività, seguendo le tracce di un'iniziativa periodica con la quale ho deciso di condividere passo per passo il processo di creazione del corrispondente logo. Trovi il sommario dei passaggi nei paragrafi che seguono. In alcuni dei post di questa mia iniziativa periodica puoi anche trovare la dicitura “Join LOGOBAKERY”: se volessi approfondire il significato di questa espressione, puoi trovare il post con maggiori informazioni CLICCANDO SU QUESTO LINK. In breve, Logobakery è un'iniziativa in cui realizzo dei semplici loghi per un uso iniziale e non professionale, e che possono poi essere acquistati nel caso un ipotetico cliente voglia farlo.
Un, due, tre... Relax!
Per questo nuovo post ho pensato a un'ipotetica attività basata sulla fornitura di momenti dolci e spensierati per tutti coloro che amano il benessere. In quel tipo di approccio alla vita che, qualche volta, si è arrivati ad avvicinare con il termine anglosassone “slow”. La mia idea è andata subito a qualcosa che potesse rappresentare questo genere d'idea: chi meglio poteva farlo di un simpatico animaletto che torna a passeggiare per i prati con l'arrivo dell'autunno e che è nell'immaginario collettivo simbolo di leeeeenta e pacata quotidianità? Eh sì, così è nata L'umaca.
Nota bene, non lumaca, e nemmeno l'umàca, bensì l'ùmaca, con l'accento che cade sulla u. Ma questi sono dettagli di pronuncia, vediamo invece i dettagli del processo di creazione.
Per prima cosa ho aperto la suite di grafica vettoriale che utilizzo, l'open-source Inkscape (puoi trovare più informazioni sul sito ufficiale, CLICCANDO QUI). Ho creato una serie di varianti grafiche del nome scelto, passando da alcune più squadrate ad altre più sinuose.
Alla fine ho optato per un carattere tipografico molto tondeggiante simile al corsivo. No, non il corsivoe, proprio il corsivo, quello che insegnavano quando ero più giovane alle scuole elementari (ci siamo intesi??). Comunque, il font era abbastanza semplice e leggibile, tondeggiante e dall'aspetto serpentino. Ho deciso poi di aggiungere la scritta “Wellness Resort” per descrivere meglio l'inquadramento di questa ipotetica attività. Anche in questo caso ho creato alcune varianti con stili differenti, adoperando caratteri tipografici per certi versi molto distanti. La scelta è comunque ricaduta su uno dei più semplici e regolari.
Il terzo step è stata la creazione di una porzione ornamentale per cercare di ottenere l'effetto “Lumaca”: ho creato una specie di chiocciola da unire alla lettera “L” iniziale. Per rendere più omogeneo il tutto, ho dovuto rimuovere qualche tratto dalla lettera “L” e spostare leggermente i contorni. Ho infine aggiunto la “L allumacata” al nome della nostra ipotetica attività.
Ma eravamo ancora in bianco e nero: mi necessitava un colore. Ho trovato la scelta giusta in un mix di colorazioni che apparentemente vira al verde, ma ogni opinione in fatto di colori è ben accetta. Normalmente, per la determinazione dei colori, si utilizzano delle scale tecniche che permettono di miscelare vari parametri. Quella che il mondo web comunemente utilizza è il famoso metodo RGB, dove vengono mischiati rosso, verde e blu in varie concentrazioni per riuscire a ottenere una gamma di colori estremamente ampia e varia.
Ma non bastava: volevo un tocco differente in più. Ho optato per la consueta e forse banale ombreggiatura alla base, disponendo una tonalità diversa che ho usato anche per un pay-off che ricalcasse il principio fondante di questa ipotetica attività: la vita in slow-mode, un angolo dove assaporare quel pizzico di tranquillità, lontani dalla frenesia dell'anno lavorativo sempre alle porte.
E il logo è terminato così, con questo tocco di grigio-fucsia e con lo “slogan promozionale” che ho indicato sopra come pay-off. Per completezza, il pay-off è una delle porzioni di ciò che viene ritenuto un logo completo; può essere una frase o anche una parola, e ha il compito di fornirgli una marcia in più a carattere pubblicitario o promozionale; è utile per trasmettere uno dei valori o dei principi fondanti di ciò che l'attività che lo utilizza vuole comunicare. Per questo motivo, è spesso fondamentale per far evolvere quello che viene definito semplicemente “logo” a quello che inizia ad essere definito “brand”. Però ricordati di prendere questa mia ultima personale interpretazione come personale, perché è appunto quello che è.
Pian pianino, è finito il compitino.
Anche questa volta il lavoro è stato semplice e veloce. Mi piace spesso indicare i difetti, per cui non mi esimo dal farlo anche questa volta. Nel caso di L'umaca, il carattere che ho utilizzato è secondo me, per certi versi, un po' troppo monotono. Leggendolo, mi da l'idea di essere un elemento grafico “stancante”. Mi fa venire in mente uno dei fili telefonici infiniti che erano attaccati ai vecchi telefoni di una volta, quei fili di gomma che si attorcigliavano su se stessi e che non sembravano finire mai. Forse è proprio la scelta di questa ombreggiatura sulle basse note della nostra scritta a farmi propendere verso questa interpretazione molto soggettiva e forse troppo severa. Ma, beh, anche stavolta è andata così.
Come per i precedenti post targati LOGOCREATION, ti prego di rammentare che: il nome “L'umaca” non ricalca soggetti esistenti, né si riferisce ad alcunché di reale. In queste mie iniziative propongo abbinamenti spesso e volentieri paradossali, in forte contrasto tra loro, oppure dai toni ironici. Lo sottolineo: i termini usati non vogliono essere offensivi in alcun modo, ne ledere i diritti di alcuno.
Spero di averti lasciato un sorriso o qualche spunto. Ti do appuntamento a un prossimo episodio che pubblicherò nelle future settimane. Altri loghi sono già pronti per essere sfornati.
Ciao e alla prossima!
