I poveri in Sicilia hanno perso le speranze verso la politica?

Nelle ultime ore l’azienda SWG, che si occupa anche di sondaggi, ha realizzato una statistica descrittiva dove mostrano il voto dei siciliani in funzione di diverse loro caratteristiche, tipo il livello scolare, la professione e la classe sociale. Spicca il livello medio di astensione, che si aggira intorno al 49,67%.



I pistacchi di Bronte. Riferimento letterario non casuale. Immagine di dominio pubblico. Fonte

Avevo già scritto in un’altra occasione che ai poveri in Sicilia manca una rappresentanza. A conferma di ciò arriva SWG che alimenta questo sospetto. Non riporto l’immagine perché non conosco i suoi diritti.

Chi hanno votato i poveri?

Per il 65%, stando a quell’analisi, il M5S. Segue un parimerito fra PD e centro destra e all’ultimo posto la sinistra. Il tutto condito con un’astensione all’83%. Si può concludere che, nonostante una partecipazione quasi trascurabile di questa classe sociale, i poveri si sentono più rappresentati dal M5S.
Si può osservare anche una contraddizione. In letteratura risulta nota la connessione fra grado di scolarità e reddito, quindi classe sociale. Se si analizza l’astensione fra i gradi di scolarità, si trova anche qui il record fra i meno scolarizzati e che questi hanno votato in minoranza chi voleva espandere il diritto allo studio, ossia Claudio Fava, che reputo la persona più a sinistra in queste elezioni.

E gli analfabeti funzionali?

Secondo un articolo scritto da L’espresso questa categoria si trova per lo più fra chi ha un basso livello di scolarizzazione, svolge professioni a bassa qualificazione, nei giovani che né lavorano e studiano (NEET), o da chi proviene da famiglie che possiedono meno di 25 libri.
Non so fare collegamenti fra queste informazioni e l’analisi di SWG. Si può dire che i meno scolarizzati hanno votato meno di tutti rispetto ad altri gradi, vale lo stesso per i disoccupati e le casalinghe, rispetto al tipo di occupazione. Quindi credo che l’analfabetismo funzionale produce più che altro astensione.

Conclusioni

La classe sociale dei poveri, secondo SWG, registra la più alta astensione. Il che lo si può interpretare in vari modi, pur se lascerei volentieri la parola agli psicologi: mancanza di alternative, completa sfiducia verso la politica, favoreggiamento ad un gruppo deciso in precedenza da altri gruppi meta-legali, etc.

Cosa farei io [opzionale]

Spingerei nuovamente su una ricetta che ho citato in varie situazioni:

  • Democrazia a sorteggio dove ogni cittadino con i requisiti legali può candidarsi sia nel seggio che fuori. Richiede un cambio di legge che non mi aspetto dai partiti dominanti attuali. Curiosità: la democrazia a sorteggio proviene (anche) proprio da un accademico siciliano, Alessandro Pluchino.
  • Abbassare il limite di firme richieste per la formazione di nuovi partiti, liste civiche, etc.
  • Abbassare il limite d’età di voto ad almeno 16 anni

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