La tazzina - Storia Zen

Un giorno il maestro Obiwan decise di andare sul monte Oshin, perché aveva bisogno di meditare.

Sul cammino si imbatté in un piccolo gruppo di donne che andavano al mercato. Poiché era una giornata molto calda esse videro il Maestro affaticato e gli offrirono un po' d'acqua.

"Oh Maestro, state andando a vedere l'opera del saggio Wu Zing?" chiese una delle donne.

"Sinceramente non so chi sia" rispose il Maestro

"Ah no? E' un vecchio saggio che da anni lavora ad una opera d'arte bellissima. Ogni giorno la migliora un po'.. ci pensa su per giorni e giorni e poi la migliora ancora scolpendo, intagliando e dipingendo!"

"Deve essere una opera molto bella" disse il maestro.

"Oh e' bellissima! Se avete l'occasione andate a vederla e può anche darsi che vi incontriate"

Il maestro ringraziò. Proseguendo trovò uno spiazzo con una fontana e vicino a questa uno sgabello alto di legno con appoggiato su di esso una tazza finemente lavorata. Poiché non c'era nessuno e il maestro era molto assetato usò la tazza per bere un po' d'acqua.

"MALEDETTO! MALEDETTO!" Gridò una voce all'improvviso ! "Usi la mia TAZZA per bere? Non vedi l'opera d'arte che stai rovinando?"

Uscì nello spiazzo un vecchietto con un bastone in una mano e dei pennelli nell'altra. Strappò violentemente l’oggetto del contendere dalla mano del Maestro e si mise a controllarlo minuziosamente alternando sguardi attenti e benevoli alla tazza con occhiatacce piene d'odio e rimprovero verso il Maestro.

"Scusami" disse infine il Maestro "non volevo offenderti o recarti fastidio in alcun modo. E' che oggi e' una giornata cosi calda.. ho visto la fontana e ho preso questa tazza per bere"

"Ma questa non e' UNA tazza e' la MIA tazza!" disse il vecchio "è da quaranta anni che dopo averla scolpita da un pezzo di marmo, medito per un mese intero sulle migliorie da fare e solo quando sono sicuro appongo una piccola modifica o un piccolo colpo di scalpello!" ormai rabbonito il vecchio continuo' "vedi questo segno sinuoso l'ho scolpito quando avevo 35 anni... e vedi questo leggerissimo filo di colore quasi invisibile ci ho messo due mesi per decidere che forma dovesse avere" continuò estasiato.

"Vedo ... davvero bella.. posso tenerla in mano un secondo per vederla meglio?" chiese il Maestro

Un po' sorpreso della richiesta e un po' dubbioso della risposta il vecchio alla fine acconsentì.

Il Maestro prese la tazza la guardò da vicino e poi con un gesto veloce la scagliò sopra una roccia cosi forte che si frantumò in mille pezzi.

"Noooo!" urlo' il vecchio artista gettandosi a raccogliere i pezzi che cercava inutilmente di ricomporre. Gemendo e maledicendo il Maestro gli chiese "Cosa hai fatto?? Cosa hai fatto?"

"Ho fatto quello che dovevo. E' corretto cercare di migliorare sempre, cosi facendo si persegue la via dell'illuminazione. Tuttavia non bisogna mai allontanarsi dalla vera natura delle cose." proseguì il maestro "durante tutti questi anni non hai mai capito… non hai mai visto..."

"E cosa dovevo capire? E cosa avrei dovuto vedere?" chiese quasi piangendo il vecchio che si contorceva per il disperazione.

"Che quella era solo una tazza." rispose sereno il Maestro.

A queste parole il vecchio artista socchiuse gli occhi come per mettere a fuoco qualcosa di molto distante, smise di piangere si alzò in piedi e fu illuminato.

H2
H3
H4
3 columns
2 columns
1 column
Join the conversation now
Logo
Center