Il mio piccolo coniglietto

Oggi voglio usare Steemit e questo post come un diario personale, voglio appuntare e, ovviamente, condividere con voi lettori, alcuni pensieri e ricordi ed un evento successo sabato scorso. Ma partirò da più lontano, sino a dove sono arrivati i miei pensieri aggrovigliati, cercando di darne un senso logico scrivendo.

Ho incontrato il mio primo origami quando andavo alle elementari. Quello che, per tutta la mia infanzia e gioventù, è stato il mio migliore amico, era un vero maestro in quest'arte fin da piccolo.
Che cos'è l'origami? È termine derivante dal giapponese che indica l'arte del piegare la carta.
Mi ricordo che Tiziano (il mio migliore amico) a scuola ci riempiva di rane fatte con tutti i tipi di carta che aveva sotto mano, dai fogli A4 della stampante, dai figli di giornale a ritagli dai nostri quaderni.
Erano fantastiche, di tutte le dimensioni e saltavano veramente! C'erano spesso delle vere e proprie gare e tutti si divertivamo molto.
Crescendo è cresciuta anche la sua abilità e passione per quest'arte, portandolo a fare dei veri e propri capolavori.
Ne ero sempre affascinati..lo seguivo spesso passo passo nelle sue creazioni, ma ero proprio una schiappa e mi perdevo tra le varie piegature. L'origami più bello che riusciva a fare a mio parere, era il fiore di loto. Purtroppo a casa non ne ho nessuno, ma so per certo che conservo molti dei suoi lavori negli "scatoloni dell'infanzia" a casa dei miei. Magari un giorno li cercherò per mostrarveli.
Un origami, devo ammetterlo, so farlo..la barchetta! L'ho imparata da piccolissima da mio padre e anfora oggi ne sono una maestra!
Scherzi a parte, a volte apro qualche video su you tube, seguendo dei veri e propri artisti dell'origami.

Qualche anno fa, nel giorno della partenza, una cliente regalò a tutto lo staff del mio albergo, una gru origami ciascuno.
A parte la felicità di ricevere un regalo del genere come ringraziamento da una cliente, fonte quindi di orgoglio, dopo una breve ricerca su internet, scoprimmo che era uso comune in Giappone regalare origami a forma di gru, simbolo inoltre di purezza nella loro cultura.

Approfondendo quella ricerca, scoprii inoltre un'altra cosa che mi sorprese.
La "banale" rana che quel piccolo Tiziano faceva, aveva un significato.
Molto probabilmente quel bambino all'epoca non lo sapeva, era semplicemente qualcosa che gli piaceva.
L'origami a forma di rana (in giapponese "Koeru" vuol dire sia rana che ritorno ) é simbolo di positività e veniva donata come segno di augurio e buon auspicio per i viaggiatori.

L'arte degli origami ha origini molto antiche nella cultura giapponese risalenti alla religione shintoista, ma nonostante tutto, ancora oggi è molto diffusa e usata in varie celebrazioni, feste e tradizioni. È entrata poi nella cultura moderna, non solo giapponese, con vari oggetti e altri utilizzi (sono famosi gli orecchini per esempio, venduti sopratutto in molti festival europei con tema Giappone).

La cosa che mi ha sempre affascinato degli origami è la loro semplicità di fondo in quanto l'unico strumento necessario è la carta. Con un foglio di carta, di qualsiasi dimensione, in qualunque posto, con la dovuta fantasia e bravura, si può creare una meravigliosa opera. Ed è una cosa a mio avviso sorprendente e straordinaria.

Sabato scorso, con il mio compagno, ho deciso di passare un sabato diverso, passando la serata a Riccione.
Il giorno prima avevo visto un evento interessante in zona e con l'occasione avremmo potuto visitare la città nel periodo natalizio.
A parte il gran freddo, ci diamo goduti una serata nella città che si illumina di meravigliose decorazioni e colori.
Ma torniamo un po' indietro nel tempo, nel pomeriggio, all'evento in questione.

Si trattava di un evento presso uno studio di tatuaggi. Era la giornata del walk in, per chi non lo sapesse nelle giornate denominate walk in, non ci sono prenotazioni, ma vai lì e ti tatui, ovviamente secondo la disponibilità dell'artista e dei clienti.
Ma quel walk in era particolare, c'era un dettaglio che aveva attirato la mia attenzione e spinto a fare una giratina da quelle parti.
Per far conoscere ai due artisti presenti in studio, le loro opere e il loro stile, era stato preparato un tavolo con tutte le opere scelte dagli artisti. Fin dalla mattina, chi si fosse trovato in studio, avrebbe potuto scegliere di farsi tatuare uno di quelle opere (solo quelle opere, non altri tatuaggi), togliendo poi il disegno dal tavolo.
Quindi, la logica era, chi prima arriva, ha più scelta, togliendo l'opera ai prossimi. Era una sfida che stuzzicava la mia mente.

Siamo partiti da Siena la mattina con l'intento di arrivare prima di mezzogiorno, ma una serie di sfortunati eventi, che ci perseguitano nei nostri viaggi (...ma questa è un'altra storia!), siamo arrivati nel pomeriggio, dopo diversi clienti e quindi con meno scelta.

Ero andato lì non tanto con l'idea di tatuarmi qualcosa a tutti i costi, ma di curiosare nelle opere di questi artisti e nel caso vedere se qualcosa attirava la mia attenzione.
Mi sono sempre particolarmente interessata all'arte dei tatuaggi, trovo che ci siano davvero dei propri e veri artisti del disegno.

Effettivamente qualcosa colpì subito la mia attenzione, al primo sguardo.
Un piccolo coniglietto, fatto con lo stile origami.

Amo follemente gli animali, quindi indubbiamente qualsiasi animaletto avrebbe attratto la mia attenzione. Ma quel dettaglio, lo stile origami, mi aveva davvero colpito facendomi venire in mente tutti i ricordi che vi ho raccontato nella parte iniziale del post.

È stato amore a prima vista e non ci ho pensato due volte nell'accaparrarmi quel piccolo coniglietto, decidendo così di tatuarmelo.
L'unica cosa che ho fatto modificare del disegno originale (l'unica cosa modificabile del resto ovviamente) è stato il colore. Era rosa e il rosa proprio non mi piace, perciò ho optato per il blu. Pensando al colore del mare, e anche del cielo, per me simbolo di libertà e leggerezza.

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Un'altra cosa che mi aveva colpito di quell'opera e che è stata fondamentale nella scelta definitiva di imprimerlo nella pelle, era lo stile della colorazione.
La tecnica "Watercolor" che da l'effetto acquarello, si addice molto alla mia anima creativa, colorata e in parte disordinata e senza contorni.

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Ed ecco a voi il mio piccolo coniglietto.

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Vi piace?

Io lo adoro veramente!

E ho adorato il modo in cui è arrivato a me.
Sono sempre stata convinta, e ne sono convinta tuttora, che un tatuaggio inciso nella pelle debba avere un significato. Non giudico affatto chi la pensa diversamente, son gusti e ognuno con il proprio corpo ci fa quello che vuole, ma per me e la mia pelle ho sempre seguito questa linea di pensiero.
Prima di fare il primo per esempio, ci ho messo anni a decidere, anni in cui ho riempito un quaderno di disegni e significati vari che vorrei avere sulla pelle. Poi è arrivata una micia e il primo tatuaggio è stato dedicato a lei (...ma anche questa è un'altra storia!).

Questo coniglietto non era previsto, non era studiato, non era tra quelli da fare col significato...ma le strade davanti a noi spesso sono imprevedibili e nell'imprevedibilità accadono cose speciali come questo coniglietto.
E come quando ascolti una canzone e la senti tua, un libro che sembra scritto per te, un'opera d'arte che ti fa venire i brividi..questo piccolo coniglietto era li per me.
Passato, presente, un vecchio legame e parte della mia anima sono rappresentate perfettamente in questo coniglietto azzurro che farà parte di me per sempre.


Tutte le foto sono di mia proprietà

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