Breve storia dell'ultimo reattore nucleare avanzato della Francia

Il Superphénix rappresenta uno dei primi prototipi europei di reattore auto-fertilizzante, ossia un reattore con una conversione del materiale fissile in energia più alta rispetto al reattore medio di oggi. Trattandosi di un prototipo ha registrato vari imprevisti, fra cui anche un tentativo di sabotaggio.



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La ricerca e sviluppo dei reattori auto-fertilizzanti nasce con l’obiettivo di diminuire il consumo di uranio e la produzione di alcuni sotto-prodotti della fissione, detti abbastanza erroneamente scorie. Questo tipo di progetto ha ancora più incentivi economici quando petrolio e metano toccano certi prezzi, mentre l’uranio ha costi sensibilmente più bassi, rendendo l’energia nucleare ulteriormente più conveniente rispetto a quella proveniente dagli idrocarburi.

Il contesto storico

La progettazione inizia nel 1968. Pensate, a meno di 14 dalla prima centrale nucleare commerciale al mondo (in URSS), veniva progettato il prototipo di una tecnologia che nemmeno oggi risulta affermata. Dopo tutto penso che la cosiddetta era atomica l’hanno ammazzata poco dopo la sua nascita, ma qui non voglio finire in un’altra storia.
Nonostante ritardi e vari imprevisti, l’erogazione dell’energia inizia verso il 1985.

Rapporti con l’opinione pubblica

Il tutto nasce con un clima già non favorevole, che sfocia in varie proteste. Fra queste ne ricorderò due.
Nel 1977 avviene una protesta dove il gruppo Federazione anarchica fa anche uso di molotov. I membri del gruppo rappresentavano una parte dei circa 60mila protestati di quell’evento.

Nel 1982 un membro di un gruppo chiamato Comitato Ambientalista e Pacifista spara 5 razzi anti-carro sulla struttura di contenimento del reattore in costruzione, ossia quella bruttura in cemento che contiene il reattore, che di solito termina con una cupola. La struttura ha rilevato danni minori.
La persona, di nome Chaïm Nissim, solo nel 2003 ammetterà di aver compiuto l’attacco. Egli ha avuto un ruolo politico fino al 2001 nel Gran consiglio di Ginevra, tramite il Partito Verde della Svizzera.

I motivi delle proteste

I reattori auto-fertilizzanti utilizzano l’urario e alcuni sotto-prodotti della sua fissione, tipo il plutonio. Questo lo si può usare sia per scopi civili che per produrre armi atomiche. I protestanti temevano un uso non civile del sottoprodotto. Non si tratta della prima volta che dei gruppi che si chiamano ambientalisti protestano per delle motivazioni che storicamente risultano per lo più false. Inoltre alcuni di questi gruppi rifiutano anche di rendere pubblici i loro finanziatori, tipo Friends of Earth e Greenpeace.

Conclusioni

Il reattore prototipo viene chiuso partendo da un caso giudiziario fatto partire dagli oppositori. Nel 1997, il neo primo ministro Jospin decreterà la chiusura dell’impianto a causa dei costi d’operatività, dando seguito alla sentenza del caso giudiziario. All’interno della coalizione del primo ministro si trovava anche il gruppo dei verdi francesi, oppositore dell’energia nucleare. Non si tratta della prima volta dove coalizioni del genere, contenenti gruppi che si chiamano verdi, portano ad una chiusura prematura degli impianti nucleari, aprendo la strada a più produzione proveniente da fonti fossili. Ad esempio in Germania, dopo l’incidente in Giappone del 2011, anche la coalizione del primo ministro Merkel ha voluto la chiusura di alcuni reattori entro il 2022, la cancellazione di vari progetti ed altro, a causa dei possibili aumenti dei costi d’esercizio causati dell’incidente.

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