La storia del micro-credito

Il micro-credito è definito come l’accessibilità ai servizi finanziari per i soggetti vulnerabili da un punto di vista socio-economico, questa idea nasce alla fine degli anni ’70 in Bangladesh dalla tesi di un professore di economia futuro Nobel per la pace: Muhammad Yunus. Autore del libro “Banker to the poor”.Professor_Muhammad_Yunus-_Building_Social_Business_Summit_(8758300102).jpg
[Immagine presa da wikimedia.org]

Yunus nasce a Chittagong un centro finanziario relativamente importante del Bengala. La sua famiglia era comporta dai suoi genitori più altri quattordici figli, della quale le condizioni economiche erano abbastanza rosee. Questo gli diede la possibilità di laurearsi in Economia nella sua città per poi conseguire un dottorato sempre della stessa materia all’università di Nashville USA.
Diventato professore ritornò nella sua città, dove le condizioni di santità e povertà erano molto basse: questo gli diede l’opportunità di formare un gruppo di studenti per visitare e capire le condizioni di vita delle persone più povere, spesso sottomesse da commercianti per debiti e per inaccessibilità al credito dagli usurai.
Chiaramente le banche, in ogni parte del mondo, concedono credito a persone ‘teoricamente’ solvibili ovvero in grado di rimborsare i loro debiti. Le persone più povere non possono accedere ai servizi bancari perché troppo costosi: spese di tenuta conto, costi di apertura pratiche di credito sono costi fissi. Oltretutto le banche non sono disposte a concedere piccoli prestiti in quanto gli interessi sarebbero minimi, così come il guadagno.
In aggiunta le persone povere non hanno garanzie di solvibilità e quindi sono anche prestiti rischiosi per le banche.
Il Professor Yunus decise così di andare lui stesso dalla banca, accendere un muto facendo da garante e con il prestito finanziare in piccole somme gli abitanti di un piccolo villaggio di nome Jobra. In questo progetto erano protagoniste principali le donne, in quanto proprio essere lavoravano quasi in modo gratuito. Avendo come collaboratori e aiutanti i suoi studenti riescì a far decollare il suo progetto sperimentale, fino a aprire una vera e propria banca: la Grameen Bank o ‘banca del villaggio’.
Questo tipo di sistema finanziario, non si basa sulla solvibilità ma sulla fiducia: piccoli prestiti a gente di un ceto sociale basso fanno sì che piccole iniziative imprenditoriali possano essere lanciate e prosperare. Tuttavia il beneficio per il sistema economico è significativo per il fatto che l’economia riparte dal basso, con una metafora rafforzare le fondamenta di una piramide vuol dire rafforzare di conseguenza anche la parte alta di essa e renderla più stabile e più sicura. Il micro-credito in questi casi può formare un circolo virtuoso, in quanto il benessere dei ceti inferiori si ripercuote sui ceti elevati facendo prosperare l’intero sistema economico.
Dopo questo suo esperimento andato a buon fine, il professore aveva e sentiva il bisogno di espanderlo in tutto il paese/Mondo: con 500 clienti attivi e soddisfatti presentò il progetto alla corte della Banca Centrale, dove il vicegovernatore di quest’ultima lo nominò a capo del Progetto Grameen in una regione vicino allo scontro tra civili per le condizioni di povertà al limite.
Ora i clienti diventarono 28000 e la regione fu fuori pericolo. La Grameen Bank non è una istutizione finanziaria tradizionale, essa va a ricercare i propri cliente assistendoli durante il periodo del prestito e rendendo la parità tra banca-cliente.
A partire dagli anni ’80 il progetto del professor Yunus è adottato completamente dalla Banca Mondiale e quindi diffuso in tutto il mondo, in 100 Stati.
Nel 2006 Yunus ricevette il Nobel per la pace per la sua volontà e impegno di creare sviluppo economico partendo dal basso e definendo il micro-credito come aiuto alla democrazia e alla parità sociale.
Oggi giorno, il tema del micro-credito risalta gli aspetti delle Cryptovalute e della Blockchain: questi due strumenti si sta cercando di utilizzarli anche a questo scopo umanitario, spesso sottoforma di aiuti. Un esempio può essere Helperbit: una piattaforma italiana che provvede tramite utilizzo della tecnologia e delle Cryptovalute (Bitcoin) a aiutare i paesi in via di sviluppo e fornendo soprattutto trasparenza. Assisteremo agli sviluppi, ma se avete un’idea o un progetto lancatevi sul micro-credito: perché le valute digitali hanno bisogno di un’ottima reputazione e la catena dei blocchi ha bisogno di essere realmente usata, nondimeno il Mondo ha bisogno di loro.

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