| Introduzione alla fotografia |

Luce.
Non altro che luce, eppure milioni di persone hanno donato la propria vita per la fotografia o meglio provato a mostrare la loro visione del mondo attraverso scatti mozzafiato.
Se nello scorso articolo ho introdotto il mondo dello Yoga e cosa rappresentasse per me, adesso ho intenzione di fare lo stesso per la fotografia.

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(Lisbona 2016)

| Gli inizi |

Faccio parte dell’era del digitale e già da piccolo le fotocamere digitali ormai erano un bene commerciale, presente in quasi tutte le famiglie. Ho iniziato, non seriamente, a scattare intorno ai 6 anni credo, era un passatempo pomeridiano legato anche al mondo del videomaking, ovviamente amatoriale ero pur sempre un bambino. Posso parlare di approccio un po’ più serio e soprattutto consapevole all’età di 12-13 anni quando per natale regalarono a mia sorella la prima reflex, non lo dimenticherò mai.

( Primi esperimenti con il light painting)

Ammetto che da subito ho avuto una certa simpatica, che con il tempo è diventato molto di più che una semplice affinità, con lo strumento che ogni volta che sono ispirato mi permette di immortalare attimi e renderli eterni attraverso il mio personale modo di osservare qualcosa che attira la mia attenzione.
Nonostante, come tutti i principianti, non avessi ancora studiato nessun concetto tecnico in materia, per me era interessante cercare di capire perché una foto venisse totalmente buia piuttosto che bruciata. Scattavo, fin quando non riuscivo a trovare, spesso per caso, il giusto tempo di scatto, anche se non sapevo si chiamasse così. Certo, esplorando in rete ho trovato molte guide e video illustrativi nei quali venivano spiegati i concetti base che ogni fotografo che si rispetti dovrebbe conoscere se vuole approcciarsi in modo serio e professionale in questo settore.

| Fase studio |

Con il tempo ho maturato quanto la fotografia sia magica, anche se viene rappresentato lo stesso soggetto ogni artista sceglie un punto di vista diverso sul quale enfatizzare o meno gli aspetti caratterizzanti relativo ad esso. In quando non esiste mai soltanto un modo di osservare il resto che circonda noi, ogni punto di vista rappresenta una realtà diversa ma racconta la stessa verità.
Il passaggio vero è proprio è avvenuto quando i miei genitori mi hanno regalato la prima reflex, tutta per me, grazie alla quale ho dato un tocco decisivo al modo in qui mi approcciavo alla fotografia. Con tale acquisto ho avuto la possibilità di organizzare i primi shooting, agli inizi erano ad amici poi son diventati clienti, sia in città che da quest’anno anche in studio. Per i diciotto mia sorella ha deciso di regalarmi un set mobile con tanto di soft box così potessi scattare meglio di come ero abituato in passato. L’arte di arrangiarmi mi ha sempre accompagnato in questi anni. In ogni stanza della casa ho scattato almeno una fotografia partendo dalla cameretta al divano in cucina, non ne ho mancata nessuna! Una volta ho anche incastrato un lenzuolo bianco tra le ante dell’armadio per simulare il set di uno studio fotografico, i risultati erano anche buoni, peccato che in post-produzione dovevo eliminare le normali pieghe che andavano a crearsi lungo tutto il tessuto. Pazienza non indifferente, ma questo ed altro per la propria passione.

| Oggi |

Le soddisfazioni, per adesso, nonostante sia ancora molto giovane, le sto ricevendo. Due anni fa, quando ne avevo ancora 16, ho partecipato all’organizzazione di un importante matrimonio ed ho ricevuto il credito come fotografo in un giornale locale e come assistente alla produzione su Vogue Sposa. L’estate scorsa ho lavorato ad un magazine online sempre come fotografo ed anche come assistente. Durante il corso dell’anno invece, grazie al regalo di mia sorella ho potuto organizzare diversi shooting ai miei primi clienti che non fossero soltanto i miei amici. In cantiere ho molte idee e ho intenzione di dare il massimo affinché possa raggiungere i vari obiettivi che prefisso di spuntare nelle varie “to - do - list”, vedremo.

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