Dicono che è nell'infanzia che si formano ricordi decisivi per definire la nostra personalità.
Impatto visivo, uditivo ed emozionale fortissimo nei primi anni di vita.
Chissà se è vero.
Indimostrabile o forse no.
Il nostro cervello si allarga e restringe in base agli input che riceviamo ed in quella fase della nostra vita impariamo ad essere quel che saremo.
Le esperienze ci forgeranno rendendoci più o meno cattivi, più o meno generosi, più o meno passionali ma la nostra personalità la plasmeremo da piccoli.
E allora essere genitore diventa una responsabilità ancora più grande se vista sotto questo punto di vista.
Non solo un ruolo educativo ma un vero e proprio ruolo da Dei capaci di plasmare un uomo o una donna del domani.
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Essere permissivi o restrittivi?
Imporre regole o lasciare liberi?
Proteggere a ogni costo o far muovere passi in ogni direzione incontrollatamente?
Che responsabilità.
La risposta giusta non esiste a queste domande, non esisterà mai. Parlare ad un bambino come fosse un adulto lo renderà più intelligente? O lo renderà solo più rigido e noioso?
Veicolarlo continuamente lo rendere più educato e ligio al dovere o lo renderà schematico ed apatico?
E viceversa cosa potrebbe permettere a quel bambino di non essere uno scansafatiche o un buonannulla?
Ancora una volta la risposta non c'è.
E allora che fare?
Lasciarsi guidare dall'istinto o da manuali del buon genitore?
Ancora una volta una risposta non esiste.
E allora buona fortuna a tutti i genitori vecchi, nuovi e che arriveranno.