Biologico, cosa è biologico. Da anni si sente parlare di "allevamenti biologici", di coltivazioni biologiche" di cibi biologici e giá sembra lo slogan di qualche monaco vegan. 
Ma da qualche mese c’è una nuova parola a cui è stato associato l’aggettivo biologico: La parola testamento. L’aggettivo biologico accanto alla parola “testamento” in realtà ne stravolge la semantica ne imbriglia la potenza decisionale e la volontá della propria dignitá sovrana, demarcando il diritto all’unico bene che ogni essere vivente ha: la propria vita.
LA nuova parola, testamento biologico assume il colore della volontá di potenza. Assume l'ardore di poter scegliere fino alla fine come condurre la propria strada vettorialmente direzionata.
Cosa rende un uomo degno se non il poter portare a termine la sua scelta di vita nel modo in cui egli stesso l'ha intesa?
Ed allora ecco la sfilata dei tanti nomi da rotocalco ( Englaro, Welby, Falbo, etc) sbattuti per anni in prima pagina, che tornano alla ribalta vittoriosi per il solo fatto di aver regalato, con le loro lotte, la possibilitá a tanti altri di poter avere la scelta di mantenere la propria dignitá.
La parola testamento e l'aggettivo connotativo biologico, quindi sono totalmente errati.
Quello che ora un banale e asettico pezzo di carta, concordato dietro le scrivanie di rovere dei palazzi caldi, sancisce, non è un "testamento" ovvero ciò che porta ad una fine, bensí una scelta di vita che porta alla dignitá di perseguirla.
Sono felice che finalmente si sia legiferato a riguardo, sono felice di poter vedere riconosciuta nella mia vita lavorativa e non, la possibilità, ad ognuno che vive una situazione realmente straziante, di poter scegliere una nuova strada, per quanto sia una strada direzionata verso la fine.
Nel mio quotidiano, pur avendo trenta anni ho visto tanta sofferenza, e più volte mi sono trovato a dover osservare, inerme, persone che incapaci di tutto avrebbero solo voluto poter dire basta.
E voi, che ne pensate?