Siamo veramente in una BOLLA? Si, no, quando finirà la discesa?

Si sente sempre più spesso parlare di “bolla”, su tutti i giornali e le televisioni quando si parla di cripto valute viene sempre associata la parola bolla. Ma siamo veramente in una bolla?


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Cosa sono le bolle?


La parola "bolla" è un pochino come la parola "recessione", entrambi questi termini sono usati e abusati pesantemente dai media ma non hanno una definizione formale in economia.
Una bolla si verifica quando i prezzi di un bene o una azione hanno un valore che non può essere spiegato da dati fondamentali, cioè da quelli intrinsechi al bene stesso. I modelli di prezzo basati su valori fondamentali non sono sempre accurati, per questo alle volte un prezzo quando scende o sale troppo potrebbe sembrare ricadere in una “bolla” ma non è sempre così.
La deviazione dal valore fondamentale è condizione necessaria, ma non sufficiente a determinare una bolla.
Le bolle si verificano quasi sempre quando c'è qualcosa di nuovo o relativamente nuovo all’interno dell'economia, come una nuova tecnologia per esempio che potrebbe portare grossi cambiamenti e, per definizione, creare incertezza sul futuro.
Gli esempi più significativi di "bolle speculative" sono stati 2, la "Dot-com Bubble" e la "Bolla dei tulipani".
La bolla dei tulipani è stata la prima speculazione documentata nella storia del capitalismo moderno, nell’Olanda del seicento ci fu una forte speculazione sui prezzi dei bulbi dei fiori. Agli inizi del 1600 ci fu una crescente popolarità dei tulipani tra il ceto medio alto Olandese tanto che questo fiore divenne rapidamente merce di lusso. Si arrivò, attorno al 1635, a pagare 2500 fiorini a bulbo, dieci volte il prezzo di un maiale adulto. Molti iniziarono ad “investire” sull’acquisto dei futuri raccolti, di fatto facevano contratti di acquisto sui raccolti delle annate successive, successe che i commercianti di tulipani cominciarono a vendere e la bolla speculativa scoppiò. Si diffuse rapidamente il pensiero che la domanda di tulipani non avrebbe potuto più mantenersi a livelli così alti e scoppiò il panico. I prezzi crollarono e molti persero tutto.
Il secondo esempio di bolla, questa volta più recente, è “Dot-com Bubble”, è stata una bolla speculativa sviluppatasi tra il 1997 e il 2000, ovvero quando l'indice NASDAQ, il 10 marzo 2000, raggiunse il suo punto massimo a 5132.52.
Ci furono una serie di concause ma la maggiore fu l’infondata ed esagerata previsione di potenziale profitto futuro sulle aziende legate al nascente mondo di internet, tutte queste società videro un rapido aumento del valore delle loro azioni. Tra il 2000 ed il 2001 scoppiò tutto, alcune società persero una larga parte della loro capitalizzazione di mercato come ad esempio Cisco Systems, le cui azioni persero circa l'86%.
Un costante che accumuna le bolle è la diffusa convinzione degli investitori che "questa volta sarà diverso", ogni argomento logico contro la bolla viene ignorato e tutti quelli all’interno iniziano a credere che semplicemente il resto del mondo non capisce che tutto è cambiato. Il problema con questa teoria è che il mondo non cambia mai così tanto e così in fretta!
La seconda caratteristica delle bolle è che c’è sempre un ritardo nel rendimento reale, il valore non è dato dal profitto fatto ma dall’ipotesi che farà molto profitto in futuro.
Nella fase appena precedente allo scoppio di una bolla, compaiono spesso due tipi di investitori, quelli che ancora credono nel potenziale profitto in un lontano nel futuro, e quelli che acquistano esclusivamente in previsione di un aumento del prezzo, questi ultimi non guardano al valore futuro e sperano solamente di uscire prima che scoppi tutto.
I prezzi della cripto-valuta sono una bolla?
Tenendo in considerazione le premesse fatte in precedenza, si nota come l’andamento dei prezzi delle cripto valute ha tutte le caratteristiche di una bolla.
Le cripto valute sono relativamente nuove.
Si dice che i profitti reali impiegheranno anni per concretizzarsi.
Il volume relativamente elevato del turnover di nuove cripto valute, rispetto all'uso limitato del mondo reale, suggerisce che molti investitori stanno cercando solamente guadagni speculativi, non hanno interesse ad usare queste nuove tecnologie nel mondo reale.
L’ultima caratteristica, quella del valore fondamentale, è sicuramente la più difficile da valutare, poiché a differenza delle valute tradizionali sostenute dai Governi, nessuna cripto valuta ha un'economia reale abbastanza ampia alle spalle ne uno storico sufficientemente lungo.

Conclusione


Si, siamo di fronte ad una bolla. Il difficile è capire se e quando finirà, se ci sarà un nuovo aumento di prezzo o se semplicemente tutto scomparirà nel nulla.
Quello che dovrebbe far riflettere è che molti sono entrati in questo mercato esclusivamente alla ricerca di guadagni facili, senza approfondire la tecnologia che c’è alle spalle e senza sapere il valore fondamentale che c’è dietro. Quasi tutti questi investitori hanno fallito.
Quelli che invece hanno ben capito e studiato i vari progetti non badano al prezzo, badano alla sostanza e credo che nel medio lungo periodo verranno premiati.

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