Gli adolescenti e l’infelicità da abuso di web.

Da uno studio condotto tra il 2012 ed il 2017 dall’Università del Michigan su un consistente campione di 1,1 milioni di ragazzi americani tra i 13 ed i 18 anni emerge che all’aumentare della diffusione di smartphone e social corrisponde l’aumento di infelicità e insicurezza. E dal 2012 la situazione ha continuato a peggiorare.
Le interviste erano basate sul grado di soddisfazione dei ragazzi rispetto ad attività offline ed online e il dato ottenuto era che più tempo i ragazzi dicevano di passare online e più si dichiaravano insoddisfatti. L’attività più frustrante è risultata navigare in internet seguita dai video game, i social e le chat. I meno felici sono risultati coloro che spendevano più di quaranta ore a settimana online. Per contro i ragazzi più felici sono risultati coloro che trascorrevano più tempo con gli amici, “offline”, rispetto alla media. Purtroppo si è concluso che al calo di felicità corrisponde, dal 2012 in poi, il calo drastico dell’autostima nei ragazzi.
E’ comunque fondamentale precisare che lo studio ha determinato che la giusta misura è quella da perseguire: la permanenza online da 1 a 5 ore a settimana infatti rende più felici i ragazzi rispetto al campione senza alcun accesso alla rete e ai social.
Forse bisognerebbe dare più risalto ai “buoni” esempi di qualche personaggio famoso tra i ragazzi. Il famoso cantante Ed Sheraan, ad esempio, si è cancellato da Twitter da mesi ed ha raccontato di aver totalmente rinunciato a smartphone e social. Senza arrivare a questi estremi bisognerebbe tentare di rendere consapevoli i nostri ragazzi che la vita offline è molto più gratificante di quella online che andrebbe invece vissuta con maggior consapevolezza.

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