Philippe Starck e i calamari

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wikimedia-CC0 Creative Commons

Il mondo del design e dell'arredamento, è per me un mondo bellissimo.
Da la possibilità di inventare, ideare nuovi prodotti con nuove forme e materiali.
E' un settore in continua evoluzione con l'arrivo di sempre nuovi materiali che aprono il campo a sempre piu nuove possibilità di applicaizone.
Questo settore è profondamente cambiato negli ultimi decenni.
I maestri del design della vecchia scuola, schizzavano le loro forme su fogli lucidi e in concerto con le aziende produttrici creavano protitipi e affinavano il prodotto.
In generale quello che veniva prodotto allora, nel 90% dei casi era un successo.
Al giorno d'oggi invece l'overdose di possibilità con programmi tridimensionali, stampanti 3d, visibilità su internet la qualità è in percentuale notevolmente calata.
Probabilmente la digitalizzazione del processo a creato una distanza tra uomo e prodotto.
Sono fermamente convinto che negli anni 60' 70', quando nasceva un nuovo oggetto, quell'oggetto lo si "viveva" , lo si vedeva nascere , toccandolo, sentendone il calore la forma nelle mani.
Era un rapporto "carnale" tra oggetto e designer.
Oggi elaborando immagini al pc si è creato una sorta di diaframma gelido tra oggetto e progettista che gli fa perdere quel phatos che prima si poteva percepire.
Mi piace ricordare un episodio, sulla creazione di uno dei prodotti piu famosi del design mondiale.
Sto parlando Di JUICY SALIF di Philippe Starck , il famoso spremi agrumi in acciaio per Alessi.
Philippe Starck è forse il designer moderno piu famoso al mondo, ha progettato oggetti per i piu famosi brand mondiali.
Questo Spremiagrumi, fu creato in Italia.
Starck era in vacanza nella Costiera Amalfitana, e stava gustando un buonssimo piatto di calamari in un ristorante in riva al mare.
Si rese conto che non aveva del limone da spremerci sopra. Quando gli portarono mezzo limone, la sua faccia sorrise e vide che la punta della testa del calamaro poteva perfettamente incastrarsi nel mezzo limone.
Prese un tovagliolo e inizio a fare uno schizzo disordinato.
Cosi com'era lo prese e lo invio ad Alberto Alessi che d'apprima penso fosse uno scherzo, ma poi intuì la genialità dell'idea e lo mise subito in produzione facendolo diventare uno dei piu famosi pezzi di design addirittura esposto al MoMa di New York.
Mi piaceva racontare questo aneddoto proprio per fare vedere la dimensione umana del design.
E' mia opinione che un buon oggetto debba nascere dal contatto.
Successivamente i programmi che abbiamo oggi ci aiuteranno in un modo impagabile, ma il primo approccio deve essere un approccio "manuale", con carta penna e materia.
Troppo spesso si vedono oggi ragazzi talentuosi che senza prendere una matita in mano trasferiscono l'oggetto subito digitalizzato.
E' una cosa penalizzante per il prodotto che va a perdere quel valore intrinseco del suo legame "umano" con il progettista.

H.B.

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