Perché percepisco l'Italia come un paese crocifisso

L'agonia dei crocifissi risultava piuttosto lenta. La crocifissione produceva diversa cause di morte: collasso cardiocircolatorio, causata dalla perdita di sangue e di liquidi, asfissia, stenti, assideramento o sbranamento da parte di animali selvatici. Trasportando la metafora in ambito nazionale, che tipo di sintomi si manifestano in Italia?



Foto di Garret Rock

Il soggetto crocifisso non può uscire dalla sua condizione da solo, se non tramite la morte, che però sopraggiunge dopo ore o giorni di sofferenza non invidiabile.

I sintomi dell’agonia?

  • La mobilità sociale, intesa come il passaggio di individui o gruppi da uno strato sociale all’altro, risulta inferiore rispetto ad altri paesi. Di solito questo indicatore viene considero sinonimo del sogno americano. Dall’immagine si osserva come i cattivissimi socialisti paesi nordici hanno un valore più elevato, ossia che si avvicinano maggiormente al valore ideale, del paese d’origine del sogno americano.



Fonte

  • Individui in grave deprivazione economica in crescita, ossia una misura che mette insieme quelli a rischio povertà e bassa intensità del lavoro, che contribuisce a fornire la stima delle persone a rischio povertà o esclusione sociale.


    Italia_Condizioni economiche delle famiglie.png
    Immagine ottenuta con dati.istat.it

  • La piramide dell’età.



    Cosa succederà quando la pancia si sposterà verso l’alto?

    Oggi assume il nome di rombo dell’età e si tratta di un tipo di grafico che mostra la distribuzione della popolazione nelle varie fasce d’età, includendo anche il sesso. Il motivo per cui trovo il fenomeno allarmante rientra in due considerazioni.
    Innanzitutto quando i cosiddetti baby boomers arriveranno all’età pensionistica, aumenteranno i costi per la sanità e per le pensioni. Ancora non ho capito chi pagherà, perché già col sistema pensionistico di oggi l’INPS accumula svariati miliardi di debito ogni anno.
    Secondo, per ribilanciare il tutto si conoscono due modi: o si incentivano maggiormente le nascite o si incentivano le immigrazioni. Nel primo caso servono fondi o debiti, ma per fare debiti si rischia di andare contro uno dei patti con l’Europa, come citerò più avanti. Nel secondo caso l’Italia sta diminuendo il saldo migratorio con l’estero, il che significa che diminuiscono gli immigrati e aumentano gli emigrati. Non a caso esiste una previsione demografica, detta scenario basso, che anticipa una diminuzione della popolazione italiana di circa 15 milioni di unità entro il 2066. Esistono anche altri tre scenari. In uno, detto scenario mediano, la popolazione perde 7 milioni di unità entro il 2066.

  • Il debito pubblico e i patti con l’Europa.


    Il rapporto % debito pubblico/PIL italiano

    Oltre alla quantità di interessa pagati quotidianamente, il rapporto fra debito pubblico/PIL vincola i governi italiani ad un certo tipo di spesa, a causa degli accordi stipulati nel 2012. Questo punto rappresenta anche il mio invito a diffidare qualsiasi partito che butta giù programmi senza fare stime dei costi. Negli ultimi anni ho visto solo un partito che aveva fatto i compiti a casa.
    Il fondo monetario internazionale in una ricerca aveva concluso che tagliare di 1€ la spesa pubblica fa abbassare il PIL di 1,34€. Come insegna anche il caso della Grecia (fiutata dagli animali selvatici?), i tagli innescano una diminuzione di PIL, che aumentano il rapporto di sopra, che incrementano gli interessi, che stimolano maggiori tagli, etc. Un serpente che si mangia la coda. Ma di mezzo ci sta gente che, per la maggioranza, non guadagna annualmente quanto chi prende certi accordi a livello internazionale.
    Qualcuno pensa di rompere il circolo vizioso uscendo dall’Europa e dall’euro (una morte?), pur se la cosa attualmente risulta illegale se non attuata tramite un referendum consultivo. Secondo me con una mossa del genere si sa cosa si lascia ma non si sa cosa si abbraccia (esiste vita dopo la morte?). Inoltre non ho ancora capito le varie ricette da applicare nel caso dell’uscita dall’Europa e dall’euro. Scommetto che le varie ricette non mi stupiranno per l’innovatività dei contenuti.

Chi ha crocifisso l’Italia? Sicuramente il popolo italiano ha avuto diverse occasioni in cui ha scelto fra Barabba e Gesù, mentre qualcuno se ne lavava le mani. Ma qui preferisco non fare questo tipo di analisi.

Conclusioni

Ho tentato di citare e spiegare vari punti. Manca ad esempio quello sugli *anni di vita in buona salute* che sta calando, il fatto di avere un’economia per lo più concentrata sulle esportazioni, cosa che personalmente considero una bomba ad orologeria per vari paesi, lo stato della giustizia, delle scuole, etc.
Ovviamente in tutto questo freddo, dissanguamento, dilaniazione, mancanza di respiro, si trova qualche raggio di sole: il consumo di droghe, fumo ed alcol decresce, un imprenditore ha lasciato ai propri dipendenti la sua azienda, etc..
Come specie tendiamo a dare più peso alle notizie spiacevoli. I notiziari, cartacei e non, basano i loro introiti per lo più su questa caratteristica umana. Ma attenzione a non dimenticarsi che esistono notizie diverse o paesi diversi.

Note

  • Durante la stesura ho inizialmente scritto gli scenari demografici in base a quello che ricordavo dalle lezioni, perché il sito demo.istat non funzionava. Io ricordavo 3 scenari e il limite fino all’anno 2050. Il sito ora funziona nuovamente e ne mostra più di 3. Probabilmente hanno cambiato la cosa negli ultimi 6 mesi.

  • Alcune volte si sente l’aggettivo socialista accompagnato ai paesi nordici. Questo a mio avviso sottolinea la non conoscenza di chi parla in quell’ambito economico. Questi paesi rientrano più che altro nel filone keynesiano, anche perché hanno creato una sub-scuola di pensiero economico, detta scuola di Stoccolma, che si rifà proprio a diversi concetti della scuola Keynesiana. Una origine dell’uso di quell’aggettivo secondo me sta nel sistema politico di quei paesi, che occasionalmente viene chiamato social democracy, termine che anche il candidato Bernie Sanders ha utilizzato.

  • Non ho menzionato un’altra situazione che mi preoccupa ma a cui dò persino più peso: l’impronta ecologica della popolazione sul territorio. O quante Italie servirebbero a sostenere gli attuali livelli di consumo. Se si considera l’economia come sottoinsieme della biosfera di un territorio, i punti che ho citato ignorano, a mio avviso a nostro estremo rischio e pericolo, ciò che le future generazioni teneranno più in considerazione.

H2
H3
H4
3 columns
2 columns
1 column
Join the conversation now