L'alba del 2019 in Italia: una profezia

Quella notte di capodanno lo spumante avrà un sapore diverso. Meno fruttato, zero secondi sapori. Solo un liquido amaro che scenderà a fatica nell’apparato digerente. Amaro come l’anticipazione del risveglio.



Fonte

Il primo gennaio 2019 scatterà la riforma dell’IRPEF, che ridurrà gli scaglioni e cambierà le aliquote. Sorprendentemente riesco a trovare solo una manciata di siti che parlano della cosa. Da quanto ho capito il governo voleva farla partire nel 2018, ma per mancanza di coperture nella legge di bilancio, hanno fatto slittare la cosa.

Di seguito due tabelle che paragonano la situazione di oggi con quella ipotetica del futuro.

Scaglioni di reddito 2017Aliquota 2017
Fino a 15000 €23%
Da 15001 a 28000€27%
Da 28001 a 55000€38%
Da 55001 a 75000€41%
Oltre 75000€43%

Ricordo che fino a 8145€ di reddito da lavoro dipendente, non si paga l’IRPEF.

Scaglioni di reddito 2019Aliquota 2019
Fino a 8000 €0%
Da 8001 a 15000€27.5%
Da 15001 a 28000€31.5%
Oltre 28000€42% o 43%

La classe fino agli 8000€ riceverà una esenzione, indipendentemente se si tratterà di lavoro autonomo o dipendente. Diminuiranno anche le detrazioni.

Gli effetti?

Personalmente mi aspetto un aumento vertiginoso dell’evasione fiscale, soprattutto fra i lavoratori autonomi, che decideranno di rientrare nello scaglione esentato o/e uno più basso come aliquota. Poi un suicidio del mix di partiti al governo, che favorirà dei partiti e ne farà nascere altri.
Più evasione significa meno entrate dello stato con cui vengono finanziati servizi ed altro: già con il sommerso di oggi si pagherebbe interamente il servizio sanitario nazionale.
Meno servizi significa anche meno PIL, come il fondo monetario internazionale ha sottolineato, innescando un circolo vizioso che fa aumentare il rapporto debito/PIL, da cui nemmeno la Grecia e la Germania sanno come uscirne.
Faccio ancora più fatica ad immaginare una situazione del genere ulteriormente esasperata da una nuova recessione globale.

Conclusioni

La riforma dell’IRPEF può strozzare ulteriormente l’italiano medio e mediano, rischiando di far partire dei cicli auto-alimentati da cui non sembra esistere una via d’uscita, anche secondo l’economista Richard Wolff.

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