Domenica è sempre domenica?

Oggi è domenica, una domenica del tempo ordinario secondo la liturgia, in fondo un buon modo di definirla. Fuori dalle feste recenti, lontana dalle prossime. Nel bel mezzo dell'inverno (qui in Maremma nemmeno troppo gelido) non c'è neppure la scusa di andare al mare. Ormai di domeniche ne ricordo tante, fin da quelle dell'infanzia, fine anni '50, che associo indissolubilmente alla canzone sigla di una nota trasmissione televisiva dell'epoca, il Musichiere, condotta da Mario Riva. "Domenica è sempre domenica, si sveglia la città con le campane...". Tempi semplici, quelli, in cui le trasmissioni televisive, ancora una novità nel nostro paese, univano in qualche modo gli Italiani.
Tante volte mi trovo a pensare che il post-moderno della nostra epoca, con il frazionamento di tutto, ha sempre più parcellizzato la società. Ma questo è un discorso più complicato, torniamo alla domenica.
Al tempo della mia infanzia, non tutte le famiglie, compresa la mia, avevano l'automobile. Così il fine settimana era spesso dedicato a passeggiate cittadine, a Grosseto soprattutto sulle Mura Medicee (che nei prossimi giorni illustrerò su Steemit, perchè sono belle e per me luogo del cuore). Poi, nei primi anni '60, con la diffusione delle automobili, le gite si sono trasformate, espanse "fuori porta", verso il mare o il vicino Monte Amiata o magari qualche città toscana per ammirarne le bellezze artistiche.
Ma gli anni passano e i bimbi crescono. Così, nel mio percorso mentale tra i fine settimana, arrivo in un attimo al 1973 e all'austerity ovvero a quel periodo in cui la domenica non potevano viaggiare gli autoveicoli. Io avevo diciotto anni e ricordo con piacere quella fase di gite in bicicletta in strade libere, giri sui pattini senza pericoli e innamoramenti favoriti da quell'insolita condizione.
Mi trovo oggi a ricordare quelle domeniche lontane, e mi chiedo : domenica è sempre domenica?
Non lo so. Senza dubbio, il passare degli anni fa vedere le cose in modo diverso, ma anche tanto intorno a noi è cambiato. Per carità, sono tutt'altro che nostalgica, la maggior parte delle cose si è evoluta, siamo tutti connessi, per esempio. Ecco : stamani io sono qui che scrivo per un gruppo di amici virtuali e le mie parole giungeranno a persone che non conosco, ma con cui sono in relazione, che vivono in luoghi diversi , ma interagiscono quotidianamente tra di loro. Poi, certo, ho contatti con i miei familiari, con le persone che incontrerò uscendo. Ma le nostre vite sono assai meno omogenee rispetto agli anni di cui parlavo prima, e così lo sono le domeniche.
Il villaggio globale condivide tutto e niente, nel contempo. Non possiamo più parlare della trasmissione che abbiamo visto ieri sera, perchè magari io avrò guardato un film su Sky, Pinco una serie TV su Netflix, Pallino un varietà sulla RAI.
E così, come post-moderno è il modo di comunicare, lo sono le nostre domeniche, differenziate e "multiple". Dunque, non resta che prendere atto di questa realtà e, alla fine, augurare ed augurarci una felice giornata sempre citando la famosa canzone del Musichiere : " e appena ognuno si risveglierà/ felice sarà e spenderà/ 'sti quattro soldi de felicità". Buona domenica a tutti!
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