Crypto Review: Siacoin - fittasi spazio di archiviazione

Eccoci ad un nuovo appuntamento della mia rubrica sulle crypto poco conosciute ma a mio avviso con del potenziale. Oggi vi parlerò di Siacoin, uno dei coin che trovo estremamente interessante e che sono sicuro che rivoluzionerà il concetto di clouding e storage dei dati online.

Il concetto base dietro Siacoin

L'idea base dietro Siacoin consiste nell'utilizzo della blockchain come piattaforma per contratti tra l'utente che mette a disposizione il suo spazio non utilizzato e l'acquirente che necessita un sito fisico per conservare dati online, eliminando di fatto intermediari con notevole vantaggio nei costi. Non è solo una questione di risparmio: la tecnologia blockchain garantisce infatti massima sicurezza dei dati, privacy e velocità di accesso, nonché un uptime assicurato al 100%.



Pensiamo alla piattaforma Sia come un grande mercato: gli utenti che hanno spazio da affittare lo mettono a disposizione degli acquirenti, che ne possono usufruire pagando in Siacoin. Chi offre lo spazio otterrà quindi dei coin in base sia alla quantità di spazio messa a disposizione sia al tempo in cui lo spazio viene condiviso, e ospiterà porzioni di dati che sono distribuiti su tutta la rete Sia. Questo garantisce da un lato la massima riservatezza e sicurezza dei dati che sono cifrati e frazionati; dall'altro garantisce un uptime reale del 100% visto che se un nodo per qualche motivo dovesse smettere di funzionare, altri nodi hanno copie di backup dei dati. Ma il punto di forza di questo progetto è nei costi: pensate che per archiviare 1 TeraByte di dati costa circa 23 dollari/mese utilizzando AmazonS3 e solo 2 dollari/mese utilizzato la piattaforma Sia. In ultimo: tutti possono partecipare alla rete Sia, anche semplicemente con il proprio computer di casa.

Come funziona Sia?

Il software Sia prima di effettuare l'upload di un file, lo divide in 30 parti crittografate. Ognuno di queste parti verrà inviata in uno dei nodi Sia nel mondo, in modo da determinare una reale distribuzione dei dati. La segmentazione dei dati avviene grazie un algoritmo chiamato Reed-Solomon erasure coding che permette di risalire al file completo avendo a disposizione solo 10 dei segmenti che lo compongono. In altre parole, se 20 delle 30 parti di un file venissero perse (o meglio se dovesse succedere che i nodi che li ospitano hanno un malfunzionamento), con le restanti 10 parti l'utente finale riuscirebbe comunque ad avere il file intero. Un altro aspetto importante è la cifratura dei segmenti, che viene attuata utilizzando l'algoritmo chiamato Twofish, finalista del contest "Advanced Encryption Standard" (AES) e dichiarato praticamente infallibile.


siaworld.png
La rete di distribuzione Sia - fonte: sia.tech

Una volta che il cliente decide di quanto spazio necessita, investe una determinata quota di Siacoin per affittare lo spazio. I contratti sono gestiti in maniera automatica (smart contracts) il che elimina la necessità di intermediari: a dialogare sono unicamente cliente e l'host (chi mette lo spazio a disposizione). I Siacoin vengono utilizzati anche dall'host: questo infatti deve versare per ogni contratto una quota di coin come garanzia per il cliente, il che disincentiva l'andare offline per gli host. Il flusso continuo di coin tra host e cliente viene gestito mediante un protocollo che è simile al Lightning Network del Bitcoin, garantendo grande velocità nelle transazioni. Il contratto minimo in genere è di 90 giorni, al termine del quale il software Sia andrà a rinnovare in maniera automatica il contratto del cliente (se non richiesto diversamente) e verificherà, tramite un sistema chiamato Merkle Tree, se l'host sta ospitando effettivamente dei file: in caso positivo l'host viene pagato. Questo sistema è stato battezzato proof of storage e consente di identificare, grazie a Merkle Tree, grandi file da piccolissime porzioni di essi, con grande risparmio in termini di tempo e risorse.



Fonte

Il team

Il team di Sia è molto piccolo: solo 5 persone a lavorare dietro al progetto. Tre di loro, tra cui i due co-fondatori David Vorick e Luke Champine, fanno parte di un'azienda chiamata Nebulous, che si dedica proprio allo sviluppo della blockchain Sia. Anche gli altri due componenti sono giovani freschi di università e con non più di qualche anno di esperienza alla spalle nel mondo del lavoro. Un team estremamente giovane ma che crede fermamente nel progetto. Alcuni di questi lavorano anche su un altro progetto, chiamato Obelisk: si tratta di un hardware miner deputato al mining dei Siacoin. Basterà?

Valutazione finale: pro e contro

Non lo negherò, sono piuttosto entusiasta riguardo questo tipo di tecnologia. Viviamo in un mondo che ormai va sempre più digitalizzandosi e tutti i contenuti vengono conservati su server cloud per garantire un rapido accesso ai nostri dati ovunque ci troviamo. Non si tratta solo di foto o video personali: pensate a documenti di lavoro, libri, progetti di qualsiasi tipo. Quante volte vi sarà capitato avere copie di uno stesso file su diverse cloud, penne usb e dischi rigidi per essere sicuri di non perderli mai? Il cloud storing su blockchain risolve una grande quantità di problemi: sicurezza, privacy, uptime, rapidità di accesso e costi. Il punto è, la soluzione migliore è veramente Sia? L'azienda conta al momento meno di 1000 utenti sparsi per il mondo, con una capacità totale di spazio occupata di soli 200 TB su 4600TB (4.6 PB) al momento in cui sto scrivendo, e si parla di meno dell'6% di utilizzo della capacità totale.

SPECIFICHE DI SIACOIN
  • Simbolo: SC
  • Market Cap: circa 500 milioni
  • Valore attuale: 0.01 €
  • Coin circolanti: 34 miliardi
  • Exchange: Upbit, Bittrex, Poloniex
  • Website
  • Whitepaper

  • Questo indica che seppur il progetto sia in giro già da quasi un anno, non ha avuto il successo esplosivo che ci si aspetterebbe, probabilmente perchè le grandi aziende, che più ricorrono al cloud storage, preferiscono avere a disposizione lo staff di google, amazon o microsoft (che gestiscono i servizi di cloud storage più comuni) e pagare di più, piuttosto che salvare tutti i loro dati, dal valore di miliardi e miliardi di dollari, su una piattaforma non ancora ben rodata. La tecnologia blockchain applicata al cloud storage tuttavia non è un'idea malvagia, anzi, si vocifera che Amazon stia intraprendendo proprio questa strada. A quel punto diventerà unicamente una questione di prezzi e non di fiducia nella nuova tecnologia, e forse Sia potrà dire la sua. Forza e punto debole di Sia sono gli utenti: quanti più entrano nel circuito come host, tanto più aumenta l'affidabilità del sistema; quanti più clienti attrae, tanto più circola la moneta, lo spazio diminuisce ed il valore potrebbe salire. Lascio da parte la questione etica/morale sul contenuto dei dati che gli host ospitano: essendo cifrati, ci potremmo ritrovare a conservare parti di informazioni utilizzate a scopi non legali. Uno dei principali contro di Siacoin rimane la non immediatezza nell'utilizzo della piattaforma, cosa su cui gli sviluppatori si stanno concentrando recentemente. Questo aspetto negativo, assolutamente non da poco, ha frenato di molto la diffusione del coin inizialmente, cosa che ha portato allo sviluppo della Sia-UI, che semplifica di molto la gestione dello storage, prima possibile unicamente attraverso linee di comando testuali.



    La nuova interfaccia grafica di Sia - CC0

    Giudizio finale: a mio avviso Siacoin merita molta attenzione; l'idea di base è ottima e c'è attualmente, ma soprattutto in futuro, un mercato per questo tipo di applicazione. Non essendo stato user-friendly sin dall'inizio ha pagato un caro prezzo, con una lentissima espansione della base utenti. La nuova interfaccia ideata dagli sviluppatori sicuramente aiuterà i nuovi utenti ad approcciarsi alla piattaforma, tuttavia se i colossi da battere sono Amazon, Google e Microsoft, non prevedo vita facile per Sia. Comunque, nella roadmap del sito del progetto è chiaramente espresso l'obiettivo del team previsto per il 2020: quello di competere con Amazon S3 a tutti i livelli.


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