LA MIA ESPERIENZA CON BITCOIN

Cosa comporta avere Bitcoin?
Rischi, Opportunità, Guadagni e Oscillazioni..

6 GENNAIO 2018

Ho acquistato i miei primi 100€ di Bitcoin, una somma non eccessiva da poter perdere.
Ne avevo già sentito parlare da un mio amico nell’agosto 2017, ma realmente ne sono venuto a conoscenza dai telegiornali a dicembre, nel momento in cui Bitcoin aveva toccato i suoi massimi ed era sulla bocca di tutti.
Ad oggi posso dire che é stato il momento peggiore in cui comprare.

Quel giorno mi sono deciso: ho scaricato l’applicazione Coinbase dove comprare Bitcoin, ho registrato la mia carta prepagata e ho acquistato i miei primi Bitcoin, quando valevano 10’000€ l’uno.
Tornassi indietro mi sarei informato bene prima di acquistarli, ma mi è servito di lezione per comprendere al meglio questo mondo.

Nelle prime settimane ho visto salire il prezzo del Bitcoin a 11’000 poi 12’000€ e il mio piccolo gruzzoletto saliva piano piano.
Ma nelle settimane successive l’ho visto anche scendere velocemente sotto i 10’000€ poi sotto gli 8’000 e sotto i 5’000€.
Forse non ho scelto il momento giusto per acquistare...

Col passare dei mesi ho capito che gli alti e bassi nelle cryptovalute sono all’ordine del giorno.
I primi mesi apri in continuazione l’app di Coinbase o Coinmarketcap per controllare le oscillazioni del prezzo pur sapendo che non serve a niente continuare a controllare il prezzo ogni 5 minuti. Diciamo che è difficile controllare le emozioni, l’ansia e la curiosità.

Bitcoin è solo per cuori forti, e il prezzo varia così velocemente che sai che in una decina di minuti tutto può cambiare.

Quando Bitcoin ha raggiunto e superato nuovamente i 10’000€ (il mio prezzo iniziale) ho capito che se avessi comprato un mese dopo i miei Bitcoin ad ora avevo già raddoppiato il mio piccolo gruzzoletto.
A questo punto vedendo i possibili profitti mi sono messo a studiare dalla mattina alla sera dedicando la maggior parte delle mie giornate a leggere blog, informazioni, forum e notizie riguardanti le cryptovalute e la blockchain, la storia della finanza tradizionale e l’adozione di massa delle varie tecnologie uscite negli anni passati.
Diciamo che le mie giornate sono composte da grafici, news, blog, e video su video.
Quando inizio ad interessarmi a qualcosa non mi ferma più nessuno, cerco di andare fino in fondo e saperne sempre di più.

La quantità di notizie che si trova in rete è enorme. Ogni giorno vengono pubblicati centinaia di migliaia di articoli sul tema.
Escono tutti i giorni notizie che parlano di qualche banca (per esempio JP.Morgan, Santander, Barclays) che stanno testando questa nuova tecnologia o qualche investitore che lascia il lavoro a Wall street, Google o alla Visa per dedicarsi a tempo pieno a qualche progetto di cryptovalute.
Le notizie sono tantissime e la maggior parte riporta di grandi imprenditori o varie istituzioni che stanno iniziando ad esplorare questa nuova tecnologia.

A questo punto avevo abbastanza materiale per capire veramente il potenziale nascosto di questa tecnologia ancora sottovalutata.
Ho iniziato a capire come funziona il mercato, per non farmi trascinare dalle emozioni, e nel primo momento di ribasso ne ho approfittato per investire altri soldi e abbassare la mia media iniziale.
Inoltre, nei giorni successivi ho comprato altre cryptovalute per espandere il mio portafoglio di investimento.
Non esiste solo Bitcoin, ci sono altre 1500 cryptovalute e dietro ad ognuna di esse si cela un team di persone e un progetto con un alto potenziale.
Attenzione alle truffe.

Ovviamente tutti parlano sempre di Bitcoin come una bolla ed è innegabile non ammettere che Bitcoin ne abbia le sembianze.
Un fatto lo spiega bene:
Ad ottobre 2017 un'azienda inglese ha inserito “blockchain” e “bitcoin” nella propria ragione sociale e in poche ore il valore dei suoi titoli è cresciuto del 400%.
Proprio come alla fine degli anni ‘90 quando bastava mettere “.com” da qualche parte nel marketing per far crescere nelle persone un interesse spropositato.
Peccato che la “bolla” di internet non è ancora scoppiata. Anzi, in tutti questi anni c’é stato un incremento di massa nell’utilizzo della rete e ad oggi non se ne può più fare a meno.

Oggi Bitcoin non è più visto come una cryptovaluta di scambio, ma come un bene di rifugio, come l'oro, e a dirlo sono Hedge Fund e Mike Novogratz, altri esperti nel settore come Paul Vigna, Wall Street e le pagine dei quotidiani finanziari. Sicuramente sono notizie che i telegiornali non riportano.
La rarità del Bitcoin è data proprio dalla sua scarsità. Ci sono 21 milioni di Bitcoin in totale e una volta finiti non sarà più possibile produrne altri. Come tutti ben sappiamo, quando una cosa diventa rara acquista sempre più valore col passare del tempo.

In questi mesi ho parlato anche con amici, famigliari e conoscenti per sentire cosa ne pensavano di Bitcoin e di questa tecnologia.
Così sono arrivato ad una conclusione:
-La maggior parte delle persone sono scettiche e non lo conoscono veramente, hanno sentito dire qualcosa da qualcuno o dai telegiornali, ma non sanno cosa ci sia dietro Bitcoin. Non ne vedono un utilizzo e lo definiscono una bolla o la moda del momento.
L’altra fetta della torta è una percentuale piccolissima ed è composta da altre due nicchie di persone:
-Quelli che possiedono qualche frazione di bitcoin, sono disinformati e sono entrati solo per speculazione aspettando che il prezzo si alzi per rivenderli e guadagnare,
-Quelli che invece studiano, si informano e credono veramente che un domani ci sarà un’adozione di massa da parte dei governi e dei cittadini per una nuova rivoluzione tecnologica e finanziaria.

Credo che pensare a Bitcoin come un modo per fare soldi facili o arricchirsi nel giro di pochi mesi sia da ingenui.
Penso anche che dedicarci troppo tempo lo faccia diventare impegnativo come un lavoro e non per forza appagante.
Se solo l’1% delle notizie che escono venissero portate avanti, un domani le cryptovalute e la blockchain potranno far parte veramente della vita di tutti i giorni e a quel punto il Bitcoin potrebbe veramente valere 100 200mila€, ma lì sarà troppo tardi per cavalcare l’onda insieme ai Big della finanza. Adesso il mercato è giovane e le istituzioni stanno iniziando ad interessarsi.

Ascolto diverse cose sulle cryptovalute e una frase in particolare mi ha colpito in questi mesi:
“Pensa se negli anni 90 potevi comprarti un pezzettino di internet, ad oggi quanto varrebbe ?”

È facile investire adesso in un titolo come Amazon che è una azienda consolidata, ma chi ha fatto veramente i soldi sono quelle persone che hanno investito negli anni ‘90 quando i negozi online erano ancora fantascienza e la maggior parte delle persone ignorava l’utilizzo di questa tecnologia..

Mi sono accorto che i miei coetanei pensano più a un futuro a breve termine e a cosa faranno il venerdì sera.. mentre io studio e progetto per arrivare alla mia libertà finanziaria..

“Sono convinto che circa la metà di quello che separa gli imprenditori di successo da quelli che non hanno successo sia la pura perseveranza.” Steve Jobs

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