Verso le elezioni italiane del 4 Marzo - Toward Italian elections on 4 March (ITA/ENG)

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[Photo from https://pixabay.com/it/venezia-gondole-italia-194835/]

Manca poco più di un mese alle prossime elezioni politiche in Italia ed il clima politico è decisamente nervoso. Le novità propagandistiche rispetto alle edizioni precedenti sono molte: i social network stanno diventando il primo canale per la diffusione di comunicati stampa, critiche e progetti, lo streaming diventa modalità di trasparenza sui programmi e le dichiarazioni e la stampa online guadagna la piena visibilità rispetto alla quella tradizionalmente cartacea. Questo ha sicuramente delle implicazioni positive, meno rilievo ai mass media di regime, più competitività tra partiti e movimenti, ma anche negativi, diffusione di fake news, proposte chiaramente populiste che seguono l'humor della Rete.

Prima di presentare la mia iniziativa voglio però soffermarmi proprio sul concetto di "populismo". Se molti lo classificano come qualcosa di negativo, spesso sbagliano a generalizzare la sua ontologia. In accordo con Etienne Balibar, il termine populismo può anche indicare un movimento convergente di masse o una insurrezione pacifica in cui si esprimono al tempo stesso la collera delle vittime della crisi contro quelli che ne approfittano e il bisogno di un controllo dal basso nei rapporti tra finanza, mercati e politiche degli Stati: la politicizzazione del popolo.

Bene, dopo aver fatto questo breve precisazione, vi racconterò in questo primo articolo tutto quello che andrò a scrivere e riportare, giorno per giorno, da oggi 1 Febbraio fino al 1 Marzo, tre giorni prima della elezioni nazionali 2018.

Ogni giorno tratterò un argomento caldo nel dibattito italiano, prendendo spunto dai programmi elettorali che ogni politica ha riportato e desira attuare nel caso in cui il popolo italiano dovesse dare alla stessa (forza politica) abbastanza voti per salire e formare un governo. Nella narrazione cercherò di enunciare in modo più oggettivo possibile le qualità positive o negative di una riforma, la fattibilità, l’impatto di questa nel contesto macro e micro socio-economico. Vi invito a condividere i prossimi articoli se siete anche voi d’accordo con quello che ho riportato, mentre a tutti coloro che hanno idee diverse sono felice di creare un dialogo costruttivo sotto ogni argomento.

Il problema dell’astensionismo è un cancro nella nostra società. Questa situazione è anche data dalla volontà nulla di affrontare e approfondire i temi legati alla campagna elettorale. La disillusione della partitocrazia e della politica va quindi a braccetto con il disinteresse di quest’ultima in generale. Se viene riportato che quasi 1/3 di italiani in 4 Marzo non voteranno è sintomo di una società malata e rassegnata.

Votare non è un dovere, ma un diritto.

Il Rosatellum

La legge elettorale può essere definita come le regole del gioco. Per rinnovare quindi i seggi del Parlamento, dopo più di dieci anni si userà una nuova legge elettorale, una nuova scheda e un nuovo metodo per votare. Il nuovo sistema elettorale, definito “Rosatellum”, ha introdotto un sistema misto, proporzionale e maggioritario. Prevede quindi che la Camera venga eletta in due modi diversi ma collegati: un modo viene chiamato “uninominale” (maggioritario per 232 seggi) e un modo viene chiamato “plurinominale” (proporzionale per 386 seggi). Gli ultimi 12 sono uninominali per le circoscrizioni estere. Anche per il Senato funzionerà in modo paritetico: i collegi uninominali saranno 102, i collegi del plurinominale sono 207, e i seggi uninominali degli eletti all’estero 6.

  • Uninominale vuol dire che in ogni collegio le coalizioni o i partiti candidano una sola persona, e chi prende più voti tra le persone candidate ottiene un seggio; generalmente, i collegi uninominali sono quelli collegati con le preferenze del territorio, ovvero l’onorevole dovrebbe rappresentare il territorio all’interno del Parlamento.
  • Plurinominale vuol dire che più seggi in un collegio vengono invece divisi in modo proporzionale ai voti presi dalle coalizioni o dai partiti. L'elettore sceglierà un partito, e lo stesso partito deciderà quale onorevole è all'interno di quel collegio.
  • Circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto in confronti diretti nei collegi uninominali, e i restanti due terzi saranno eletti con sistema proporzionale.

Quindi il giorno delle elezioni riceveremo, una scheda per la Camera e una per il Senato, dove dovremmo segnalare la nostra preferenza per il uninominale e per il plurinominale.

Non è possibile scegliere un candidato all’uninominale e un partito di una coalizione diversa da quella di quel candidato. Se si sceglie una lista in un’altra coalizione, la scheda viene annullata: non c’è voto disgiunto. Per eleggere candidati nel proporzionale, una lista deve ottenere almeno il 3% dei voti su base nazionale, per la Camera e per il Senato. Inoltre, un partito può ricevere seggi anche se, fallendo l’obiettivo del 3 per cento a livello nazionale, abbia comunque ottenuto in una sola regione almeno il 20 per cento dei voti.

ENG

One month before the next Italian political elections and the temperature is already quite hot. The sources of propaganda are definitely changed from the past editions: social network, as Facebook and Twitter, become the fundamental channel to share public announcement, critics and projects; the streaming directs are mapping to transparency value of intents and digital press media gains the maximum visibility rather traditional one. These innovations have some pro and cons: less power to controlled mass media, leading to more competitiveness within parties and movements, but also more circulation of fake news and the evaluation of populist ideas during the electoral campaign, following web’s sentiment.

Before explaining my decision, I want to focus on the concept of “populism”. Even the most classified it as a negative concept, they are wrong to generalize its ontology. According to Etienne Balibar, populism should also indicate a convergent movement of population or a peaceful insurrection on which peers show up, in the same time, the anger as a victim of crises against the one who gains from it and the necessity to control, from the bottom, the relations from financial decisions, labor and political initiatives. This means the reorganization of values and powers within political community and arena.

Well, after this selection, I present what I will do, day by day, from 1 February to 1 March, three days before the Italian elections. I decided to report it also in English version to extent data to people that are interested on worldwide political context.

Daily, I will point out a hot topic among factions’ declarations, taking also into consideration the elements within electoral programs. I will try to be the most objective, analyzing the positive and negative aspects of each reform, the feasibility and the micro and macro socio-economic impact. I hope to help the understanding of this important event.

The abstention problem is a cancer of our modern society. This issue is provoked by the absence of self-interest about political situations and electoral campaign. The disillusion of partocracy is mapping to the disillusion of politics overall. According to current data, 1/3 italian citizens is not willing to vote on the next election. This element is clearly a symptom of sick society.

Voting is not a duty, but a right.

The Electoral System: Rosatellum

The electoral system could be defined as the rules of the game. To rearrange the constituencies of Parliament, after more than ten years, people will use a new method to choose their representatives. It is called “Rosatellum” and it’s a mixed system, a part proportional and another majoritarian. This method considers for the Camera two different ways to elect politicians, linked one to the others: the former is named “uninominale” (a majoritarian system for 386 seats) and the latter is named “plurinominale” (a proportional system for 232 seats). Other 12 seats are still majoritarian for abroad districts. Even for Senato the system has equal selections: 102 are majoritarian, 207 are proportional and 6 are majoritarian for abroad districts.

  • “Uninomimale” means that in each district, individual parties or coalitions candidate just one person and the one, who brings one vote more than others, will have the seat. Usually, the representative of one district should represent it on the Parliament, thus he has to know the problems or the necessity of that area.
  • “Plurinominale” means that the seats in each district are divided in proportional system, based it on how many votes the individual parties or coalitions got. The voters choose a party, and only the party decided which representatives represent this district.
  • 1/3 of Parliament is chosen through the majoritarian system, while 2/3 though the proportional system.

At the election’s day, a peer will receive two sheets, Camera’s and Senato’s one, where will sign his own preferences for uninominale and for plurinominale.

It’s prohibited to choose a representative from parties or coalitions for uninominale, and contemporary not choose the same party or coalitions for plurinominale. Hence, if a peer sign for a different coalitions or parties, the sheet is not valid: not disjunction. A party needs to reach at list 3% of national vote to represent itself into Parliament. At least a party should receive some seats, if it reaches at list 20% of votes in one region.

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