Who is Bronsedi? Tra passato e presente, alla ricerca della prossima storia da raccontare

Lo ammetto, ci sono stati giorni in cui le dita sulla tastiera scorrevano con più disinvoltura.

Sarà il freddo, la stanchezza o la Luna in Saturno, ma formulare una frase di senso compiuto e rileggerla con soddisfazione mi risulta più difficile del previsto. Eppure mi andava di scrivere qualcosa, sin da stamattina. Quando un tram poco educato sferragliava sotto la mia finestra infischiandosene del fatto che fossero le settemenounquarto di un giorno qualunque.

Volevo parlare del mio lavoro, quello di redattore, inviato, reporter, fotografo o qualsiasi altra etichetta mi si voglia appiccicare. Quel che faccio in realtà è raccontare delle storie, far parlare dei personaggi attraverso le mie parole. E' una responsabilità, almeno per come la vedo io.

DSC_0861.JPG

Di cosa mi occupo? Texas Hold'em, la variante del poker più diffusa al mondo da quando è possibile giocare a carte su internet con soldi veri. Quella dei pokeristi è una vita fuori dalle righe, a cominciare dal modo che hanno di relazionarsi col denaro fino all'organizzazione della loro giornata tipo.

C'è chi sostiene che il Texas Hold'em più che un gioco sia una filosofia di vita. Vero. Se approcciato nella maniera corretta, cosa che non tutti fanno, il poker è un'ottima palestra per allenarsi a valutare le situazioni nel lungo periodo, osservare le persone, capirne l'essenza e carpirne pregi e difetti.

Ma, vi chiederete voi, cosa c'è di così entusiasmante nel parlare di gente che gioca a carte? Premessa: io racconto le storie di quelli che "ce l'hanno fatta". Noti professionisti che girano il mondo con spensieratezza, talvolta anche troppa, a cui non mancano di certo le opportunità per fare esperienze di vita che in tanti si sognano o nemmeno pensano di poterci riuscire. Un giorno vi parlerò anche del restante 90%, di quei giocatori che ci provano ogni santo giorno ma che purtroppo non si rendono conto di quanto tempo stiano perdendo. Senza parlare dei soldi ovviamente.

Faccio questo lavoro da quattro anni, mese più mese meno. Prima facevo il musicista, ci provavo perlomeno. Perché con una laurea in lettere, se non hai intenzione di leccare qualche culo per far carriera accademica o sgomitare in qualche redazione per trasformare quello stage sottopagato in un lavoro, ci fai davvero poco. Lungi dall'essermi posto il problema al momento dell'iscrizione: la statale di Milano è bellissima, guarda che figata i chiostri...Alla fine lettere e filosofia sono affascinanti e poi hai visto quante ragazze? A 19 anni è così che si sceglie quando non si ha la minima idea di cosa fare nella vita.

Insomma, da quel giorno son passati una quindicina d'anni, forse qualcosina in meno ma non stiamo qua a contare i mesi. E se c'è una cosa che ho imparato a fare, questa è raccontar delle storie. Musica o parole poco importa, pare quasi una missione ormai e mi piace terribilmente.

Ho ripiegato sui fogli, stampati o elettronici, piuttosto che sulle corde di uno strumento. Semplicemente mi riusciva in modo più naturale e poi anche le parole hanno un suono, no? Cocci aguzzi di bottiglia chiosava Montale nel suo Meriggiare pallido e assorto. E tra tutte quelle doppie ci ti e zeta e quella gl a diluire il tutto, pare davvero di sentirli tintinnare quei frammenti di vetro.

Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di dar voce a tanti personaggi in vista nel mio settore. Probabilmente nomi come Dario Sammartino , Gabriele Lepore 1 e 2, Alec Torelli, Jason Wheeler, Phil Hellmuth 1 e 2, o Daniel Negreanu non vi dicono nulla, così di primo acchitto. Ma potete sempre cliccarci su e dare uno sguardo a quel che ho scritto sul loro conto, in quanto ho avuto la premura di linkare almeno un'intervista per ciascuno dei suddetti. 😉

DSC_1648.JPG

Perché vi ho spiattellato tutto ciò? Un po' per presentarmi, un po' per preparare il terreno per il futuro, dal momento che la mia intenzione è quella di spostare parte del mio lavoro su Steemit e su un nuovo sito https://tuttoacaso.com/, ancora in fase di costruzione. E poi, a prescindere dalla quantità o meno di pezzi inerenti al poker, mi sembra doveroso informarvi su chi stesse davvero dietro quel nome bizzarro, "bronsedi", che apparentemente non significa un bel niente.

Tra qualche giorno tornerò in Repubblica Ceca, a Rozvadov, per raccontare una altro bel torneo, il "Millions" organizzato da PartyPoker. Passerò qualche giorno a Praga prima di unirmi al buon Gabriele Lepore, su cui confido per una bella macchinata partendo dalla capitale ceca fino a raggiungere quell'angolo sperduto di mondo al confine con la Germania. Sì, sempre Rozvadov.

Ovviamente il tenore dei post sarà decisamente meno tecnico rispetto a quanto sono abituato a fare da freelance e proprio per questo la sfida diventa ancora più interessante. Riuscirò a catturare l'attenzione di chi il poker lo conosce soltanto in formato natalizio, dopo la classica abbuffata coi parenti? Per scoprirlo non vi resta che visitare queste pagine! @bronsedi

Ah, per la cronaca, lo scorso anno è andata a finire così in quel di Nottingham:

Stay tuned!

P.S. Un ringraziamento doveroso alle redazioni per cui ho lavorato/lavoro e sulle quali ho avuto la possibilità di raccontare questo gioco nelle sue tante sfaccettature: Italiapokerclub, 888magazine, Assopoker.

H2
H3
H4
3 columns
2 columns
1 column
17 Comments