[ITA] L'indice 🇪🇺 di digitalizzazione e l'🇮🇹 a 56K - Società

Eccomi qui a parlare di un argomento particolare.

La velocità di connessione ad Internet misura il progresso di un Paese?


Ringrazio di cuore @camomilla per il suo articolo su Internet, che mi ha ispirato alcune ricerche e riflessioni, che ho poi convogliato qui.


Ho sempre seguito con entusiasmo lo sviluppo della tecnologia, e posso fregiarmi bellamente del titolo di Nerd. Ricordo con grande nostalgia quando da piccolo giocavo con papà a Prince of Persia o Wolfenstein 3D. Invito chiunque non conosca questi due classici a provvedere ai ripari al più presto, pena flag dal sottoscritto. E da Dastan ovviamente!

4 floppy da 3.5'', una connessione costosissima a 56K che bloccava le telefonate di nonni e parenti.
384K the Dream
L'avvento poi di ADSL, 2Mbps, poi del superADSL a 7 ed infine a 20Mbps.
Ora finalmente la fibra a 60 Mbps effettivi e per i più fortunati connessioni FTTH fino a 1 Gigabit di connessione.

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CC0 Creative Commons - Pixabay

Cosa è cambiato?

Quando si racconta di Internet, sembra di parlare di qualcosa di mistico ed etereo. Di condiviso, sicuramente. E questa "conoscenza e coscienza condivisa" di certo necessita di essere raggiunta dal maggior numero possibile di persone, con costi i più accessibili possibile.
Ma è solo l'accesso ad Internet il problema?

Nel comunicato stampa del 3 Marzo 2017, la Commissione Europea parla di un "Indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI)". Potete trovare il report in italiano qui.

L'indice analizza connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione della tecnologia digitale e servizi pubblici digitali. In rapporto a questo indice ci poniamo al quart'ultimo posto della classifica. L'Italia occupa la 25esima posizione nella classifica dei 28 Stati membri dell'Unione europea ed ha una velocità media di internet di 8,7 Mbps, che la pone davanti solo a Croazia, Grecia e Cipro.

cartography-3244166.png CC0 Creative Commons - Pixabay

L'obbiettivo per l'Italia è una copertura del 100%, entro il 2020, con una connessione di almeno 30Mbps. È possibile visualizzare il pdf con dati tecnici paese o area geografica, nonché l'analisi comparativa sulle diverse tecnologie qui.

Particolarmente rilevanti sono dati estrapolati dal report per Paese della comunità europea, visualizzabile qui.
In tal senso l'Italia vede una diffusione della banda larga fissa veloce del 55%, con una percentuale di utenti abbonati ad un servizio di banda larga o fibra superiore ai 30Mbps di solo il 12%.

A questi dati si aggiungono i dati di Akamai, analizzati da DDay qui:

[...] Alla luce di queste statistiche sconfortanti, non sorprende la situazione dell’ultra-broadband, con solo il 23% di connessioni superiori ai 10 Mbps (in Romania sono il 69%...). Sopra i 15 Mbps l’Italia si ferma al 10%, contro il 30% della media Emea.

Infine il DESI, consultabile qui, da cui cito:

DESI 2017: l'Italia è al 25esimo posto. Per quanto riguarda l'utilizzo delle tecnologie digitali da parte delle imprese e l'erogazione di servizi pubblici online, l'Italia si avvicina alla media. Rispetto all'anno scorso ha fatto progressi in materia di connettività, in particolare grazie al miglioramento dell'accesso alle reti NGA. Tuttavia, gli scarsi risultati in termini di competenze digitali rischiano di frenare l'ulteriore sviluppo dell'economia e della società digitali.

Fonti ed ulteriori informazioni disponibili:

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Uno dei target dell'analisi del progresso tecnologico in paesi avanzati si è spostato negli ultimi anni; infatti da un'indagine di copertura (percentuale di persone aventi accesso ad Internet) si è approdati all'analisi della copertura rapportata alla velocità di connessione.

È proprio la velocità della nostra connessione che determina quanto e come siamo partecipi alla rete, e viste le differenze significative che ci possono essere, alla fruizione dei contenuti. L'utilizzo e la crescita vertiginosa di Internet infatti ha portato a siti dal peso sempre maggiore, basti pensare che nel 1995 il peso medio di una pagina web era di appena 14,1 KB, contro un peso medio di circa 1 MB di oggi (965KB).
Se pensiamo all'utilizzo ormai diventato comune di piattaforme come Netflix o YouTube, in cui una qualità di 1080P è considerata all'ordine del giorno, con un peso di circa 300MB per un video di 10 minuti, possiamo capire subito l'importanza dell'accesso alle informazioni.
Credo fortemente che un Paese veloce si muova su connessioni veloci, visto che ormai l'informazioni è la chiave dell'economia e della società. L'internet of things è un concetto che sta prendendo sempre più piede, alcuni esempi degli oggetti smart sono le sveglie che suonano prima in caso di traffico, gli smartwatch che comunicano informazioni di ogni sorta su distanze percorse, calorie consumate e frequenza cardiaca, frigoriferi che ricordano cosa comprare e le scadenze, contenitori di medicinali che mandano notifiche in caso di dimenticanza di aver preso un farmaco. Tutti gli oggetti di uso quotidiano possono acquisire nuove funzioni grazie al collegamento Internet.

Potremmo ora discutere sul perché abbiamo necessità di essere bombardati da informazioni, o della necessità di una iper-connessione ma questa è un'altra storia.

Ecco, finalmente posso uplodare il mio articolo.

Il mio fidato 56K ha ripreso a funzionare

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