La casa sul mare celeste

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Tutte le immagini sono mie o di Mondadori

Sono un grande amante dello Storytelling, che sia un libro, una serie, un film o uno spettacolo a teatro, se c’è una bella storia da raccontare, io ne vengo sicuramente rapito. Ho provato anche a imparare a raccontarle, con corsi di scrittura e sceneggiatura, ma sedermi a scrivere ad un tavolo non è la mia via. Questa l’ho trovata con l’improvvisazione, ma è un’altra storia.
Il panorama dell’intrattenimento si è potenziato incredibilmente negli ultimi anni, rendendo difficile poter seguire tutto. La nostra attenzione e molto più limitata dell’offerta esistente e bisogna quindi fare delle scelte. Sulla base di cosa?

Io di solito le faccio sulla base della fiducia che ripongo in persone che giudicano come me un determinato contenuto. Se un libro o un fumetto che mi sono piaciuti, piacciono anche a te, allora è probabile (solo probabile) che anche il film che mi stai consigliando mi possa piacere.

Ecco perché ho pensato di condividere con voi gli ultimi contenuti di cui ho fruito, nella speranza di aiutarvi a scegliere (o evitare) le esperienze di storytelling migliori.


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TJ Klune

Per Natale la mia ragazza mi ha regalato questo libro. Ne aveva sentito parlare bene, qualcuno lo aveva accostato ad Harry Potter in toni entusiasti e un nostro amico appassionato di fantasy aveva dato la sua approvazione.

Insomma, questi erano gli elementi che conoscevo quando mi sono trovato in mano questo volume di TJ Klune, un autore per me completamente sconosciuto.

Partiamo con la cosa più semplice: il paragone con Harry Potter è fuori luogo. Ci sono le creature magiche più che la magia, ci sono gli orfani, c’è una casa che è anche scuola, ma quello che è diversa è l’atmosfera che si respira e non di meno il protagonista.

Qui infatti il punto di vista è quello di un adulto, oramai formato che vive con dedizione una vita ordinaria e che di punto in bianco si trova a dover rivedere tutte le sue certezze. Se il ciclo di libri del maghetto sono un lungo percorso di crescita (c’è un parallelo tra la maturazione del protagonista e la cupezza dei fatti narrati), qui invece siamo di fronte ad un percorso di cambiamento.

Insomma, le due realtà hanno dei punti di unione piuttosto deboli e paragonarli potrebbe essere fuorviante.

Non vorrei avervi tratti in inganno. La casa sul mare celeste è un libro molto bello che fa dell’inclusione e della accettazione delle diversità il proprio fulcro narrativo.

Io per primo a sentirmi dire queste parole penserei ad un romanzo dove elementi LGBTQ+ vengono forzatamente inseriti in una storia per sbandierare quanto diverso è bello. Invece non è assolutamente così. Anzi, quelle tematiche non vengono mai nominate apertamente e anzi si commistionano con gli eventi della storia in maniera molto naturale.

Ovviamente tutto il romanzo è una grossa metafora, ma che si fa amare ad ogni pagina e fa riflettere (forse la cosa migliore che un libro possa fare).

Questo romanzo fantasy è perfettamente adatto sia ai ragazzi che agli adulti, questi, forse, i più bisognosi di essere educati sul tema della diversità. Sono molto felice di averlo letto e ho già in mente un paio di amici a cui prestarlo, se vorranno.


Vi ringrazio per aver letto fin qui. Per qualsiasi osservazione sul contenuto del post o sulla carta, vi prego di usare i commenti. Consigli su come migliorare, ottimizzare o rendere più gradevole i post sono i benvenuti.

Alla prossima!

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