Anteprima Nella Mente di un serialfiller - She Hulk

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She Hulk è stata, infatti, un intelligentissima operazione analitica dove la Marvel tutta, tra l'onestà e la furbizia, ha ammesso di essere in una fase nuova, una fase dove tutto è rimesso in discussione, dove i toni sono cambiati e la ricerca dell'originalità passa anche dalla revisione di schemi canonici che avevano portato la Marvel ad avere tutto quell'inatteso e gargantuesco successo. Basta con gli Iron Man ed i Capitan America e spazio ad eroi più complessi, stravaganti e variegati. Largo alle donne, come dimostra questo show, largo ai teenager, come dimostra Ms Marvel (qui la recensione), largo agli eroi di secondo livello come Wanda, Loki ed Hawkeye.
Questo ha comportato una perdita di molti fan, una fanbase in rivolta, errori molto più diffusi negli script e nel preservare il continuum marveliano ma ha anche portato ad un rinnovamento che oggi è palpabile e che è partito, a ben pensarci, proprio dalle serie tv Disney Marvel.
Pensate a tutto ciò a cui avete assistito in Doctor Strange - The Multiverse of Madness. Sarebbe stato narrativamente realizzabile senza che prima fosse esistita Wandavision (qui la recensione di tutti gli episodi della serie con Elizabeth Olsen)?
E pensate al tema del multiverso e del nuovo villain che a breve si abbatterà su tutto l'MCU. Sarebbe stato auspicabile senza quel gigantesco Nexus Event causato da Loki?
La Marvel sa di essere diventata qualcos altro e sa di essere presa in giro, in lungo ed in largo, per i suoi cameo oramai prevedibili, per le attese spasmodiche (che goduria vedere Tatiana Maslany chiedere a K.E.V.I.N. quando arriveranno gli X-Men), per il tentativo di riequilibrare al massimo livello storie e protagonisti anche in funzione del genere e dell'appartenenza etnica. La Marvel sa che, commercialmente, il bacino di utenza è vastissimo e dovrà riuscire a tenere insieme i fan classici senza perdere di vista le nuove generazioni, il tutto senza offendere i fumetti o distruggere la continuity dell'universo tutto.
Un'impresa titanica che non sempre sta portando buoni risultati, sia al cinema che in tv ma che sta regalando una serie di titoli che non ci saremmo mai aspettati di vedere 10 anni fa.
Alzi la mano chi si sarebbe aspettato che prima o poi avremmo potuto assistere ad un dramedy che scimmiottava il mondo delle sitcom e che poneva un'eroina del Marvel Cinematic Universe in una posizione da villain. E' solo un esempio quello di WandaVision ma è un lavoro che She Hulk sublima, con tutti i suoi difetti, un po' come avevano fatto I Guardiani della Galassia al cinema.

Chi ha permesso che She Hulk diventasse una barzelletta sul web deve averci capito davvero poco di quanta macchinazione e quanta filosofia, commerciale e narrativa, ci sia dietro questa piccola serie.
L'abbattimento della quarta parete non è mai stato cosi esteso e potente come nell'ultimo episodio dello show. In un'epoca dove questo escamotage è abusatissimo, basti pensare a quanti personaggi oramai interagiscano attivamente col pubblico durante un episodio, She Hulk è riuscita nell'arduo compito di andare oltre.
Assistere ad una protagonista che, nel bel mezzo dello scontro finale, fermi tutto, scappi dalla scena, si inoltri nell'homepage di Disney Plus invadendo lo spazio dedicato ad "Assembled" è stata una gioia totale proprio perchè ha dimostrato, una volta per tutte, quanto questa ridicola serie sia riuscita ad osare pur di trovare un proprio posto al tavolo di K.E.V.I.N.
Poche serie sono state cosi ardite, poche serie sono state cosi "meta".

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Questo è il link futuro del post che vi sto invitando a leggere nei prossimi giorni su www.serialfiller.org e che qui è in anteprima

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