ITALIANO
La città della musica (a cidade da seresta)
L'espressione cidade da seresta l'ho letta per la prima volta a Conservatória. É priva di traduzione (tranne cidade che significa città), ma dà a intendere che si tratta di un'espressione legata al gergo musicale. E infatti ci addormentavamo e risvegliavamo con il suono della musica (classica, per l'esattezza). Pousadas e ristoranti ospitavano musicisti che allietavano gli ambienti durante pranzi, cene e pure a colazione. La domenica mattina era passato un anziano chitarrista anche nella nostra Pedacinho do Céu durante la colazione.
C'è da dire che questa cultura musicale che caratterizza Conservatória è un'oasi nel deserto tanto quanto la vita nella cittadina. È l'unico posto nello Stato di Rio in cui ho visto un Conservatorio pur non trattandosi di una capitale e men che meno di una grande città. Purtroppo il Brasile come paese non possiede una gran cultura musicale, specie in fatto di musica classica. Dovete sapere che educazione musicale non fa parte dei piani curriculari scolastici, men che meno a livello di governo, come invece avviene negli Stati europei. È per questo motivo che strumenti musicali come il violino sono pressochè sconosciuti, se non si vive in una capitale. A meno che i vostri genitori non siano benestanti al punto da riuscire a pagare corsi di musica privati ai pargoli (e non è il caso della Baixada Fluminense dove vivo). È per questo motivo che il mio violino ho dovuto farlo arrivare dalla sempiterna São Paulo, vale a dire la capitale statale più all'avanguardia del paese.
Seguono foto del palco situato nei giardini pubblici del quartiere principale della cittadina, utilizzato per lo svolgimento di eventi musicali (ma nell'occasione era vuoto) e del percorso di una bella colomba che si stava divertendo a passeggiarci,approfittando della quiete del momento:
Ps.: foto scattate con il mio Moto G10
ESPAÑOL
La ciudad de la música (a cidade da seresta)
La primera vez que leí la expresión cidade da seresta fue en Conservatória. No tiene traducción (excepto cidade, que significa ciudad), pero es seguro que es una expresión relacionada con la jerga musical. Efectivamente, nos dormíamos y nos despertábamos con el sonido de la música (clásica, para ser exactos). Posadas y restaurantes suelen abrigar a músicos que animan el ambiente durante los almuerzos, las cenas e incluso el desayuno. Durante el nuestro domingo de vacaciones por la mañana, un anciano guitarrista también vino a la posada de nuestra elección Pedacinho do Céu por el desayuno.
Hay que decir que esta cultura musical que caracteriza a Conservatória es un oasis en el desierto tanto como la vida en la ciudad. Es el único lugar de Rio de Janeiro donde vi un Conservatorio a pesar de no ser una capital, ni una gran ciudad. Desafortunadamente, Brasil como país no tiene mucha cultura musical, sobre todo hablando de música clásica. Tienen que saber que la asignatura educación musical no forma parte del currículo escolar, mucho menos a nivel gubernamental, como en vez ocurre en los países europeos. Por eso, instrumentos musicales como el violín son casi desconocidos, a no ser que se viva en una capital. A no ser que sus padres tengan una posición tan holgada que les permita pagar clases privadas de música a sus hijos (no es el caso de la Baixada Fluminense donde vivo). Por eso tuve que conseguir mi violín en la eterna São Paulo, la capital estadal más industrializada del país.
A continuación les enseño las fotos del escenario situado en el jardín público del barrio principal de la ciudad, utilizado para eventos musicales (pero en esta ocasión estaba vacío) y del recorrido de una hermosa paloma que disfrutaba de un paseo, aprovechando la tranquilidad del momento:
Ps.: fotos sacadas con mi Moto G10