Siamo arrivati a questo punto... - 55° parte


Immagine CC0 creative commons

Verso la metà del mese di luglio ci ritrovammo tutti quanti nello studio di un notaio, per sancire ufficialmente l'uscita di quel soggetto dall'organigramma del negozio, fu uno splendido momento, da tutti fortemente desiderato, negli ultimi tempi sembrava quasi che il mondo intero girasse intorno a quell'evento così tanto atteso, finalmente ci sarebbe stata la tanto sospirata estromissione di quell'oggetto ormai avulso dalla gestione attiva di quell'attività commerciale, fu una splendida, meravigliosa estate per me quella del 2015, a livello lavorativo, era un vero piacere alzarsi alla mattina, finalmente liberato da quella spada di Damocle pendente sulla mia testa rappresentata dalla presenza, anche se poco più che virtuale negli ultimi mesi, di quel socio che si potrebbe anche definire come psicolabile, un vero caso clinico in assoluto, quando i veri titolari del negozio, marito e moglie, venivano in negozio, era molto gradevole passare del tempo con loro, e ricordare tutto quello che era accaduto in quel tormentato periodo di tira e molla, durante il quale si era creata una sorta di alleanza tra me e loro...

All'inizio dell'autunno, un paio di settimane prima, incominciarono ad arrivare le merci dell'ordine stagionale Autunno-Inverno 2015, dovetti assistere, mio malgrado, a un progressivo, irrimediabile, lento deterioramento del rapporto intercorrente tra me e i titolari del negozio per il quale, alla fine della giostra, stavo lavorando sin dal 1° giorno, il malumore iniziò a serpeggiare, la principale imputazione che mi veniva rivolta era quella che era stata acquistata troppo merce per quell'ordine stagionale, ribattevo che non occorreva solamente un bel negozio, per far girare gli incassi, ci voleva anche un discreto assortimento di prodotti, in modo da fornire il potenziale cliente con un buon ventaglio di articoli, ma non c'era verso, il magazzino si riempì progressivamente, fino ad arrivare a un livello di relativa abbondanza, ma quella merce doveva essere venduta nei diversi mesi successivi, per cui si andava sopra-scorta all'inizio della stagione per poi passare a quantitativi più leggeri mano a mano che il tempo passava, ma era fiato sprecato, perché ciclicamente sia lui che lei andavano di sotto al piano inferiore, dove erano fisicamente stipate le merci da vendere, per risalire al piano superiore con delle facce che definire schifate è persino riduttivo, da quanto era alto il disgusto per quello che avevano visto, purtroppo per l'allestimento di quel negozio erano stati spesi parecchi soldi, mentre per quanto concerneva il discorso delle giacenze di magazzino, dovevano essere il meno possibile, riscontrare all'inizio di quella nuova stagione invernale tutti quegli articoli fu un fatto che contribuì a raffreddare parecchio gli entusiasmi, e a farmi perdere la loro fiducia, fatto che non tardò di certo a manifestarsi, perché iniziarono ad arrivarmi, soprattutto dal marito, delle curiose frecciatine all'indirizzo del mio operato generale, e già nel mese di ottobre tutto divenne grigio, non solamente il meteo, ma anche le giornate lavorative, al punto tale che l'originario colore grigio del tempo passato in negozio ben presto per me si tramutò in grigio fumo di Londra, se non proprio nero, ma di una gradazione di colore molto cupa e fosca, in grado di distruggere la mia autostima e la considerazione personale che avevo della mia attività lavorativa svolta presso quella struttura...

Continua...

H2
H3
H4
3 columns
2 columns
1 column
Join the conversation now