Siamo arrivati a questo punto... - 48° parte


Immagine CC0 creative commons

"Buongiorno, sinceramente non so proprio a cosa si stia riferendo..."

"Come non lo sa, ma si rende conto che mi è arrivato un assegno di ben 1,500 euro che non è incluso nella lista che mi ha fornito?!?! Ma come è messo, cosa le passa per il cervello, se non si ricorda nemmeno gli assegni che emette???"

1,500 euro? Ma da dove arrivava quell'assegno??

Iniziai a far girare alla velocità della luce il mio cervello, cercando e ricercando da dove fosse venuto fuori così, all'improvviso, quell'assegno maledetto, ma non mi veniva in mente nulla, niente, tabula rasa, buio totale, la classica nebbia in Val Padana...

"Mi faccia verificare che cosa sia successo, le ripeto, non so proprio da dove sia venuto fuori questo assegno, mi creda...", dissi cercando di giustificarmi...

"Le conviene darmi una spiegazione convincente, perché sono qua, in attesa di grossi chiarimenti, perché questa è veramente grossa, la sua posizione si sta sempre più complicando, lei sta rischiando grosso, ma veramente grosso, non ci faccia perdere la pazienza perché posso renderle la vita impossibile..."

"Più di così...", pensai tra me e me..., "che cazzo devi fare ancora...", riuscii a ottenere una mattinata per controllare cosa fosse realmente capitato, la sorgente di quell'assegno...

Come chiusi la comunicazione, mi diedi dell'imbecille, perché avevo fatto un assegno dell'Unicredit a un'azienda senza mettere la data di scadenza, ma smontai autonomamente quella ipotesi, in quanto l'assegno l'avevo fatto la settimana scorsa, e il pezzo di merda mi aveva ritirato il blocchetto da più di un mese, per cui non poteva essere quella la causa, per quanto mi sforzassi, non mi veniva in mente nulla, e per forza, in quanto, nelle mia testa, quell'assegno non aveva ragione di esistere, in effetti non mi sbagliavo più di tanto, perché quell'assegno esisteva solo come forma di garanzia, mi spiego meglio...

In quella stessa mattinata mi chiamò il vice-direttore della Cassa dei Risparmi di Forlì, in quanto il direttore era partito per il viaggio di nozze, la segretaria, facendo un giro nel suo ufficio e rovistando nei cassetti, vide un mio assegno di 1,500, senza data e con una distinta di versamento in allegato, lavorando in automatico, compilò la distinta di versamento e i dati mancanti dell'assegno, e lo versò sul mio conto corrente verso la Cassa dei Risparmi di Forlì...

Quell'assegno era posto a garanzia di un mio sconfinamento sul conto corrente, avevo circa 3 mila euro in titoli e con quell'assegno coprivo quello sconfinamento, non era da versare ma semplicemente era lì, a rappresentare una forma di fidejussione...

Chiesi cortesemente al vice-direttore se potesse spiegare l'accaduto al responsabile small-business di merda, dopo un iniziale diniego, dettato dal fatto di essere molto impegnato quella mattina, riuscii a convincerlo, quasi implorandolo, perché la testa di cazzo non mi avrebbe creduto fino in fondo, se al contrario fosse stato un altro funzionario bancario, la cosa, la situazione sarebbe stata ben diversa, la sua parola aveva, in questo specifico caso, ben altro peso rispetto alla mia, che valeva praticamente zero al suo confronto...

Continua...

H2
H3
H4
3 columns
2 columns
1 column
Join the conversation now