- Livello di complessità
- Partecipazione Emotiva
- Influenza sul comportamento
- Grado di consapevolezza del soggetto
L’atteggiamento del paziente verso le allucinazioni varia nel tempo tra paura, curiosità, indifferenza. In genere le allucinazioni sono più coinvolgenti all’esordio mentre con il tempo il paziente può imparare a convivere con il proprio disturbo.
Le esperienze allucinatorie sono spesso taciute o dissimulate, altre volte vengono ammesse a domanda diretta. Talvolta sono desumibili dall’atteggiamento del paziente (posizione di ascolto, soliloquio ossia un monologo indirizzato a sé stesso).
La concomitanza di deliri è elevata. Vari fattori possono favorire l’insorgenza di allucinazioni:
- La deprivazione sensoriale
- Stati emotivi
- Suggestione
Esse inoltre si riscontrano in patologie relative agli organi di senso, in sindromi psicorganiche (nelle quali tendono a prevalere allucinazioni visive) o in psicosi funzionali (prevalgono le allucinazioni uditive). Inoltre nelle forme associate a disturbi organici le allucinazioni tendono ad essere vissute in maniera maggiormente egodistonica (qualsiasi comportamento non sia in armonia con i bisogni dell’Io). Le allucinazioni possono interessare tutti gli organi di senso, talora più di uno (allucinazioni combinate).
In caso di allucinazioni uditive il paziente ode suoni più o meno distinti o voci umane. Si distinguono in:
- Pseudoallucinazioni : Nel caso la loro provenienza non sia riferita allo spazio esterno ma da «dentro la testa» . Le pseudoallucinazioni sono false esperienze percettive uditive provenienti dall’interno del corpo del soggetto (dal cervello o mente) che differiscono dall’immaginazione perché non possono essere controllate dalla volontà. Altri autori indicano con questo termine le allucinazioni criticate dal soggetto. Esse non sono indictive di un quadro patologico particolare potendo essere presenti in psicosi funzionali, sindromi organiche, stati di intossicazione.
- Allucinazioni parafasiche: Quando le voci si combinano in un bisbiglio indistinto
- Le voci si rivolgono al soggetto e alcune volte si articolano in un colloquio di voci o voci dialoganti . Possono essere amichevoli, ostili, minacciare, deridere o comandare ( voci imperative).
In caso di allucinazioni visive il paziente vede immagini elementari, figure più o meno definite o scene complesse. Sono tipiche dei disturbi organici o dell’epilessia del lobo temporale. Nel delirium è caratteristica la visione di piccoli animali ( allucinazioni microzooptiche ).
Le allucinazioni gustative e olfattive sono tipiche ma non esclusive di quadri organici ed epilettici ma si osservano anche nella schizofrenia. Un caso caratteristico è la sensazione che il corpo emani un odore sgradevole.
Sicuramente il processo di comparsa delle allucinazioni e la loro manifestazione sono un importante fenomeno da studiare sia per provvedere ad un'adeguata cura, se sono invalidanti, sia per studiare in che modo e quali siano i fattori di rischio e protezione dalla genesi. Di certo è che le allucinazioni sono un fenomeno soggettivo, per cui possono essere o meno gestibili dalla persona, per questo sono ritenute patologiche solo se affettano la vita sociale, familiare e lavorativa dell'individuo o se l'individuo è potenzialmente pericoloso socialmente. Le allucinazioni sono considerate un disturbo al pari di altre patologie, tanto che sono classificate come tali all'interno del DSM o Manuale statistico Diagnostico dei disturbi Mentali. Questo Manuale sebbene redatto dai migliori Psichiatri del mondo ha la pecca, a mio parere, di partire dal generale per operare nel particolare e gli effetti terapeutici dei farmaci, usati per la cura di tali patologie, sono testati sulla media matematica di una popolazione di soggetti. Ciò non è quindi una legge assoluta, valida per tutti i soggetti.