[ITA] Fotostoria contest - Akira, l'anziana saggia

In occasione del contest ho deciso di riadattare una vecchia legenda giapponese. Stroppiero' un po' i nomi perche' quelli originali non li ricordo. Spero vi piaccia.

C'era una volta, un piccolo e tranquillo villaggio nel cuore del Giappone. Per secoli i suoi abitanti hanno prosperato in pace ma l'arrivo di un nuovo lord, Nori, sembrava minacciare questa tranquillita'. 

Immagine CC0 creative commons

Nori era giovane ed ambizioso. E come tutti i giovani, ambizione ed orgoglio spesso eclissavano i suoi valori personali. Nori sembrava essere senza scrupoli, e la sua ambizione di far diventare il suo villaggio un grosso centro manifatturiero e punto di riferimento economico della provincia sembrava ossessionarlo a tal punto da renderlo quasi crudele. 

Il suo ultimo editto, in fatti, era quello sbarazzarsi dei "parassiti", quella fetta della popolazione che non era produttiva e che era solo un peso per il resto del villaggio. D'ora in poi tutti i cittadini dai 70 anni in su' dovevano lasciare il villaggio ed andare sulle montagne, in esilio. Questo molto probabilmente significava la morte per molti di loro. 

Come potete immaginare, i cittadini non erano entusiasti dell'idea di perdere i loro genitori o nonni e lasciarli morire sulle montagne, ma c'era un nuovo lord guerriero di nome Higa che stava concquistando mezza provincia, villaggio per villaggio e Nori era l'unico che poteva proteggerli. Per questo nessuno osava disobbedire agli ordini di Nori.

Daisuke e Aimi erano fratello e sorella e vivevano con la loro mamma, Akira.

Akira aveva ormai 69 anni e presto sarebbe toccato a lei essere esiliata. Tutti nel villaggio la conoscevano per via della sua passata bellezza e per il fatto che sembrava sempre avere una risposta per tutto.  Purtroppo la sua popolarita' era anche una maledizione perche' Daisuke e Aimi non potevano non esiliare Akira, tutti lo sarebbero venuti a sapere. 

Anche se il settantesimo compleanno di Akira si avvicinava sia Daisuke che Aimi cercavano di non parlarne e di non pensarci, creando a volte situazioni imbarazzanti. 

Una sera, tornado a casa, Aimi trovo' sua madre Akira con una valigia in mano ed occhi lucidi. 

Immagine del contest

- Mamma, ma cosa stai facendo? Dove vorresti andare? Disse Aimi

- Volevo evitarvi il dolore di vedermi partire, odio dire addio perche' significa ammettere di andar via per sempre, e quello vuol dire dimenticare. Non voglio che vi dimentichiate di me. Disse Akira

- Ma mamma, e' ovvio che non ci dimenticheremo di te! Come potremmo? Manca ancora un po' al tuo settantesimo compleanno, e poi non voglio lasciarti andar via, troveremo una soluzione.

- Aimi, lo sai che non si puo', dovete lasciarmi andar via, se mi nascondete e Nori lo venisse a sapere non so' cosa vi farebbe. Ormai sono vecchia, non mi resterebbe molto da vivere comunque. Avere te e Daisuke ha riempito di significato ogni giorno della mia vita, sono orgogliosa di voi. 

Nei giorni seguenti sia Daisuke che Aimi cercarono di tenere d'occhio Akira per evitare che cercasse di nuovo di scappare. Un velo di tristezza si celava dietro ogni sorriso forzoso, nessuno voleva dirlo ma tutti si preparavano a dirsi addio, buon compleanno Akira.

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Il giorno del compleanno di Akira, Nori in persona con le sue guardie si presento' a casa di Akira per assicurarsi che a nessuno venisse in mente di disobbedire agli ordini. Perlomeno Nori aveva deciso di dare a Daisuke e Aimi, l'opportunita' di accompagnare Akira sulle montagne, un ultimo addio. 

Daisuke che faceva strada cercava di rallentare il passo, cercava di andare piu' piano possibile per prolungare il piu' possibile gli ultimi momenti con la mamma. Un silenzio assordante li accompagnava, persino gli uccelli avevano smesso di cinguettare ed il vento attraversando i rami degli alberi emetteva un sibilo simile ad un lamento.

- Perdonami mamma. Disse Daisuke

Ma Akira non rispose, anzi si sentiva un rumore di rami che si spezzavano. 

- Mamma, che stai facendo? Disse Daisuke

- Non preoccuparti Daisuke, sto' marcando la strada per il vostro ritorno, cosi' non vi perdete

- Persino in questa situazione non puoi fare altro che pensare a noi?

- E certo, non potrebbe essere altrimenti, voi sarete sempre nei miei pensieri

Aimi scoppio' a piangere e improvvisamente le gambe di Daisuke erano diventate pensati, non poteva piu' continuare, sapeva che non se lo sarebbe potuto perdonare, non poteva abbandonare sua madre in quel modo.

- Torniamo a casa, troveremo un modo ma noi dobbiamo stare insieme, non puo' finire cosi. Disse Daisuke

Cosi' i tre aspettarono la notte e tornarono di nascosto nel villaggio. 

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Daisuke fece un buco nel pavimento della cucina creando una stanza dove nascondere Akira. Per mesi quel buco divenne la sua prigione e nessuno nel villaggio si accorse che Akira non era piu' partita. 

Un giorno, una terribile notizia si diffuse nel villaggio, Higa il lord guerriero si avvicinava con le sue truppe e aveva inviato degli emissari per dettare le condizioni. Higa non si limitava solo a concquistare villaggi, lui si divertiva a giocare e a tormentare i villaggi, offrendo loro la possibilita' di salvarsi ma facendo richieste impossibili da esaudire.

Questa volta aveva richiesto a Nori ben mille corde fatte di cenere, se entro 3 giorni il villaggio non si procura queste mille corde, Higa invadera'. 

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Nori era disperato, ma come si possono fare delle corde di cenere? Qualsiasi cosa fatta di cenere si sgretolerebbe al minimo contatto. Nori aveva interpellato anche il suo consiglio dei saggi ma nessuno aveva idea di come fare.

Daisuke cercava sempre di raccontare ad Akira tutto cio' che succedeva nel villaggio e le disse anche della richiesta impossibile di Higa. Akira si mise a ridere:

- Ma quale richiesta impossibile, ma non lo sai che se impregni una corda in acqua salata e poi l'asciughi per bene questa materra' la sua forma anche se la bruci? Eccoti la tua corda di cenere! Disse Akira.

- Mamma, sei un genio, corro subito ad avvertire Nori. Disse Daisuke

E cosi' il villaggio riusci' a fare mille corde di cenere e a salvarsi da Higa. Ma non era finita qui', Higa non si arrese cosi facilmente. Infatti rispose con una seconda richiesta. Questa volta diede a Nori un tronco lunghissimo che aveva un buco con infinite curvature, Nori doveva farci passare un filo di seta da un'estremita' all'altra del tronco, con tutte quelle curve era una richiesta impossibile.

Ancora una volta Daisuke racconto' alla mamma della richiesta e ancora una volta Akira scoppio' a ridere. 

- Anche questa e' facile, puoi mettere del miele ad un'estremita' del tronco e legare il filo di seta ad una formica all'altra estremita', la formica entrera' nel buco e andra' verso il miele dall'altro lato del tronco, trasportando con se' il filo di seta. Disse Akira.

- Mamma, cosa faremmo senza di te! Corro ad avvertire Nori!

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Ancora una volta Nori ed il villaggio erano riusciti a superare la prova e a salvarsi. Ma Higa fece un'altra richiesta, questa volta il villaggio doveva fare un tamburo che suonasse senza che nessuno lo toccasse. 

Di nuovo Daisuke racconto' la vicenda ad Akira, e questa volta lei sembro' un po' perplessa. Ma pensandoci un po' le venne un'idea:

- Potresti fare un tamburo di carta e metterci dentro una vespa, questa cercando di scappare andra' a sbattere contro la carta e fara' suonare il tamburo senza che nessuna persona lo tocchi. Disse Akira compiaciuta.

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Ancora una volta Daisuke corse da Nori e ancora una volta il villaggio era salvo. Higa dovette arrendersi e andare altrove a tormentare altri villaggi, aveva gia' perso per ben 3 volte contro questo villaggio e non era piu' divertente. 

Tuttavia Nori chiese perplesso a Daisuke:

- Dimmi, tu non sei mai stato un tipo brillante, anzi, come hai fatto a risolvere tutte queste richieste? Dimmi la verita', chi e' che ti ha aiutato?

Nori aveva ragione, Daisuke non era un tipo brillante e rimase spiazzato dalla domanda, non sapendo come rispondere con una bugia disse la verita':

- Hai ragione, io non avrei potuto concepire queste idee, la verita' e' che mia madre Akira non ha mai lasciato il villaggio, ed e' stata la sua saggezza a salvarci. Disse Daisuke tremando, temendo l'ira di Nori.

Invece il giovane lord sembrava tutt'altro che arrabbiato, era perplesso e perso nei suoi pensieri:

- Sai, tutto quello che ho fatto l'ho fatto per il bene del villaggio, ora mi rendo conto di essere stato nel torto, costringendo tutti i nostri anziani ad abbandonare il villaggio abbiamo perso un sacco di persone sagge e alla prima difficolta' siamo andati in crisi. Se non fosse stato per Akira il villaggio sarebbe stato conquistato da Higa e chissa' cosa ne sarebbe stato di noi. Ho imparato una lezione, anzi due: gli anziani sono una grande risorsa per noi e devo sbarazzarmi del mio consiglio di saggi, non servono a niente.

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Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il villaggio smise di esiliare i suoi cittadini piu' anziani e per molti anni a seguire visse in pace, rispettato da tutti i nemici per via della grande saggezza mostrata contro Higa.





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