Energia da un'altra interazione nucleare forte?

In fisica nucleare esistono, al momento, due tipi di interazioni: quella debole e quella forte. La prima tiene assieme le varie parti di un atomo, la seconda tiene assieme le componenti delle varie parti di un atomo. L’uomo nella storia ha inizialmente usato l’energia biochimica di muscoli umani od animali, poi quella meccanica (mulini), chimica (combustione) e più recentemente quella dell’interazione nucleare debole, tramite la fissione nucleare. Di recente è stata approfondita l’area dell’interazione nucleare forte, tramite il più grande acceleratore di particelle al mondo.



La sezione interna di un rivelatore presente nell’acceleratore di particelle svizzero. Immagine di dominio pubblico. Fonte

Atomo in greco significa indivisibile. Ricordo ancora una discussione che ho avuto con un fisico, perché lui sosteneva di non togliere questo nome storico a quest’entità, mentre io sostenevo (e sostengo tutt’ora) l’opposto.
La formalizzazione dei quark arriva dopo la metà del XX secolo. Le scoperte più recenti fanno parte della fine del secolo passato e quello attaule. Ora sappiamo che i componenti delle particelle sub-atomiche, quali elettroni, protoni, neutroni, risultano divisibili.

L’unione fa la...energia

Così come nel caso della fusione nucleare, dove degli isotopi di elio si fondono e rilasciano più energia di quella richiesta dal processo (i prototipi esistenti ancora non ci riescono), l’unione dei quark rilascia più energia rispetto a quella richiesta da questo avvicinamento forzato, secondo le stime.
Dei ricercatori hanno anche calcolato che il processo rilascerebbe quasi 8 volte l’energia della fusione nucleare, la reazione più potente conosciuta fino ad ora, che rientra nell'interazione forte, dopo l’espressione questa sera viene mia mamma a cena.
Gli accademici hanno anche precisato che hanno voluto divulgare la cosa perché, per ora, non vedo applicazioni militari per l’ipotesi, dato che il processo non risulta in grado di sostenere una reazione a catena.

Conclusioni

I ricercatori hanno supposto che l’acceleratore di particelle di Ginevra può sostenere questo tipo di fusione quarkiale.

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