Giulietta T

La professoressa Giulietta Tesorini è solita svegliarsi al mattino con le canzoni di Radio Cuore. E' quasi un segreto, perchè non può raccontare ai suoi allievi che la loro insegnante di storia e filosofia, così intellettuale e pretenziosa, la mattina presto è solita iniziare la giornata con canzoni tipo “Gelato al cioccolato” o “Anima mia”.
Non solo, ma, nel silenzio della sua stanza tappezzata da una vecchia carta da parati, canticchia i motivi delle stesse, e ne conosce ogni parola. Certo, questo è uno dei vantaggi di essere single, scegliere di svegliarsi liberamente e iniziare la giornata in modo leggero, senza nessuno che sbuffa o recrimina sull'orario. Sì, perchè Radio Cuore Remember inizia alle cinque e mezzo e lei, per godersela tutta, sintonizza la radiosveglia a quell'ora , così da non perdere i sospiri di Patty Pravo o il “brava -brava - sono tanto brava” di Mina.
E' uno dei piaceri della vita, d'altronde. Un caffè musicale.
I suoi genitori , con cui ha abitato fino a pochi anni fa , ne sono ovviamente al corrente e così sua sorella Desdemona che chiama questa abitudine “la perversione di Giulietta”.
D'altra parte, con un nome così, qualche compromesso col cuore doveva pur farlo.
Ed essendo piuttosto restia alle reali vicende d'amore, ha sempre preferito viverle attraverso quei testi di canzoni che a volte sono poesie, magari banali, ma sempre sfacciatamente veri.
Avere come genitrice una professoressa di inglese ha portato lei e sua sorella maggiore ad avere in sorte due nomi shakespeariani , Desdemona e Giulietta. A sua cugina, nata nel 1963, è toccato un destino più lieve. Si dà il caso che le sorelle Sandrelli, Anna e Maria, rispettivamente madre e zia di Giulietta, abbiano sempre avuto per faro la musica leggera italiana, Mina in particolare. “La dovrebbero nominare senatore a vita, altro che quelle cariatidi novantenni o quei catafalchi di economisti...” . Così, quando Maria era incinta della sua prima e unica figlia, le due sorelle avevano deciso (incuranti del parere paterno) che il bambino, se maschio, avrebbe avuto per nome Massimiliano. Come il neonato figlio della Tigre di Cremona. “Va bene, è un bel nome – diceva il futuro padre con poca voce in capitolo – ma almeno ricordati che molti altri lo hanno portato prima di quel bambino. Pensa, per esempio, a Massimiliano d'Asburgo...” “sì sì, va bene- rispondeva Maria – ma , nel 1963, se dici a chiunque Massimiliano , ti risponderà “Mina!” o, tutt'al più “Mina e Corrado Pani” .
“ Che poi , guarda – aggiungeva– Corrado Pani è anche un tipo affascinante”
“ Un po' mingherlino, però” precisava la sorella. “Eh, cara, gli uomini non si misurano mica a peso... D'altra parte Mina poteva scegliere, non credi?”.
Queste dotte conversazioni, da loro stesse raccontate negli anni, avrebbero comunque avuto la meglio se per l’appunto, in un umido mattino di fine ottobre, non fosse venuta al mondo una bambina. Ma le sorelle Sandrelli ( come Stefania, ma non parenti- precisavano loro) erano riuscite a trovare una valida alternativa nel nome Martina, come la figlia di Milva, appunto. Oltre che ad imporre il proprio pensiero, cosa che invero accadeva praticamente sempre. Non potendo onorare la tigre di Cremona, l’omaggio si era spostato alla Pantera di Goro.
Ma torniamo a Radio Cuore e agli incantevoli risvegli di Giulietta.
Desdemona , che ha da tempo superato lo stereotipo cuore-amore, ride moltissimo di questa abitudine. La chiama “l'avventura vicariante” o anche l'oggetto parziale, sostenendo che la sobrietà della vita erotico-sentimentale della sorella trova il suo sfogo nelle canzoni del mattino. A Giulietta capita di essere destata da un sogno confuso e banale, con “...a sedici anni non si perde il cuore , neppure quando provi a far l'amore...” . In effetti lei , a sedici anni, non pensava proprio a far l’amore. Anche se i suoi sedici anni coincidevano con quel Sanremo in cui gli Homo Sapiens stravinsero con Bella da morire. Era timida e riservata, biondina , di taglia 42 piatta. Ma , soprattutto, rifuggiva dalle possibili storie sentimentali che potevano capitarle. Aveva i suoi ammiratori, c'era chi diceva somigliasse a Valeria Ciangottini. Ma il pensiero di tuffarsi nella vita come faceva sua sorella la atterriva.
Temeva il contatto dei corpi, ma ancor più quello delle anime.
Eppure, più passano gli anni e più si sente una vera esperta di vicende d'amore, per tutte quelle che ha osservato e di cui ha conosciuto risvolti e colonne sonore.
Vorrebbe tenere una rubrica, come quella di Natalia Aspesi, una posta del cuore. Questa sarebbe davvero una realizzazione definitiva dei lunghi anni di studio, sia quello istituzionale e legalmente riconosciuto, sia la parte più nascosta, nata dall'osservazione attenta delle vicende di amiche e parenti, arricchita da letture di ogni genere. Le storie reali hanno perciò cominciato a intrecciarsi con quelle letterarie, perchè, come cantavano i Camaleonti “Non c'è niente di nuovo- alla luce del sole...” . Certo, la frase non è proprio originale, dato che già nella Bibbia, nel Qohelet per precisione, si affermava tale concetto... Qualcuno potrebbe definire dissacrante questa affermazione, Ma non c'è niente di male nel citare il Libro più letto del mondo a tal proposito. Le storie si ripetono, anche se i tempi cambiano. E le tipologie di donne che ne sono protagoniste sono simili nei secoli. Tutti conoscono qualche Madame Bovary e almeno un paio di Rossella O'Hara e senz'altro qualche giovane fanciulla che sembra uscita da “Ragione e Sentimento”. Così, vagando tra letteratura, filosofia e musica leggera, la professoressa Tesorini ha acquisito, nell'arco di decenni, una sapienza particolare. Come esistono i Filosofi della Scienza o quelli della Storia, ebbene sì, lei è una Filosofa dell'Amore, sia esso maiuscolo o minuscolo, abbia sembianze poetiche o carnali...
Un giorno aprirà quella rubrica, magari online e già ne conosce il titolo : “La Cura del Cuore”.
Ma , in attesa di quel giorno, ascolta e guarda intorno a sé per accrescere questa dote che la Natura ha voluto così largamente elargire, forse per compensare quella Prudenza che le ha reso difficile vivere in prima persona storie sentimentali di rilievo.
Foto dell'autrice
(continua)20170717_072956.jpg

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