EIDOO: BENVENUTI NEL FUTURO, parte 1

EIDOO è lo strumento rivoluzionario che semplificherà, come mai prima, l’interazione tra gli utenti, i beni e i servizi basati sulla tecnologia blockchain, inclusi gli scambi delle cosiddette criptovalute.
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L’interfaccia EIDOO ha l’obiettivo di integrare gli strumenti più interessanti ed innovativi degli ultimi anni come la blockchain e le criptovalute. Non parliamo di un interesse di nicchia per geeks dell’informatica, tycoon della finanza globale e grandi operatori del commercio elettronico ma dell’interesse diffuso di una fetta sempre più cospicua del grande pubblico (consumatori, piccole imprese e investitori retail).
Criptovalute e blockchain hanno sempre avuto un certo grado di interconnessione, basti pensare che la tecnologia blockchain nasce come applicazione al servizio del bitcoin (la criptovaluta attualmente più diffusa e conosciuta anche tra i non addetti ai lavori).
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EIDOO va ben oltre. E’ un’interfaccia che vuole integrare le tecnologie già collaudate con nuove applicazioni che al momento si possono appena immaginare con metodi più semplici e sicuri.
La criptovaluta, volendo esemplificare, è una moneta decentrata, digitale e crittografata che come tale consente di effettuare pagamenti in maniera del tutto sicura. Le criptovalute utilizzano tecnologie cosiddette punto a punto (peer to peer) e viaggiano su reti informatiche i cui nodi sono rappresentati dai computer di milioni di utenti disseminati nei diversi paesi del mondo. In questa rete di transazioni digitali alcuni nodi svolgono funzioni di portamonete. Tutti gli scambi avvengono in forma decentrata, sotto il controllo degli stessi utenti e senza un’autorità centralizzata (banca centrale) che emette la valuta, ne governa la circolazione e vigila sul rispetto delle regole di sistema (strumenti di circolazione, quantità, lotta alla contraffazione, ecc.). Una criptovaluta è quindi una moneta alternativa a quella avente corso legale negli stati. E’ anche una moneta internazionale perché la sua utilizzazione non è circoscritta ai confini geografici, giuridici e politici di una nazione. E’ infine una moneta “libera” perché non è appannaggio di uno stato sovrano e di una banca centrale. L’organo emittente e l’autorità di vigilanza non sono dunque di tipo tradizionale. Le loro funzioni sono svolte dalla stessa comunità digitale che utilizza la criptovaluta.
Secondo i dati pubblicati questa estate dalla stampa specializzata le criptovalute hanno sfondato nel 2017 il tetto dei 110 miliardi di dollari di capitalizzazione. Se consideriamo che solo 10 anni fa le criptovalute non esistevano possiamo comprenderne la velocità di espansione. Nel mese di gennaio 2017 abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione con la capitalizzazione che è passata dai 25 miliardi di dollari di allora ai 110 attuali. Persino i governi centrali si stanno accorgendo di dover restare al passo coi tempi. Ecco perché il governo giapponese (primo tra tutti i paesi economicamente più sviluppati), nel mese di aprile 2017 ha promulgato una legge per il riconoscimento del bitcoin come forma di pagamento.
Ogni giorno però vengono introdotte nuove criptovalute e molte di queste, in breve tempo, hanno raggiunto livelli di capitalizzazione e di scambio inimmaginabili al momento della loro introduzione per divenire in alcuni casi concorrenti ed alternative al Bitcoin.
La blockchain, ancora una volta esemplificando, è un protocollo di trattamento dei dati, un grande database distribuito. Il database è strutturato in blocchi (i nodi della rete di cui parlavamo in precedenza) concatenati tra loro. Ecco perché blockchain; block=blocco e chain=catena. Nella tecnologia blockchain, tutte le transazioni che avvengono in rete devono essere convalidate dalla rete stessa che diventa così garante e controllore delle transazioni.
La ripartizione dei controlli su tutta la rete permette di registrare per sempre ogni singola transazione. Si usa spesso il termine di libro mastro distribuito. Ciò perché non esiste nella blockchain alcuna possibilità di alterare, cancellare o smarrire i dati di una transazione effettuata. Se, per assurdo, qualcuno volesse alterare o modificare il record di una transazione già avvenuta dovrebbe, per forza di cose, sottoporlo nuovamente all’approvazione dell’intera comunità digitale della blockchain e ciò ovviamente è garanzia di veridicità ed immutabilità di tutte le registrazioni effettuate.
Con questa nuova filosofia operativa in sostanza viene eleminata la centralizzazione delle informazioni a favore della loro distribuzione e condivisione. Viene eliminata la figura del proprietario/controllore delle informazioni eliminando così che il detentore dei dati possa abusarne, censurarli o limitarne l’accesso e l’utilizzo.
Le registrazioni infine sono crittografate e dunque segrete, tutelate nella loro riservatezza e questo è un aspetto importantissimo in un mondo sempre più basato sulla digitalizzazione. I furti di identità, le sottrazioni e cancellazioni dei dati possono impossessarsi della vita delle persone.
Un modello di protezione distribuita dei dati appare estremamente più efficace del modello centralizzato. La banca dati accentrata una volta violata è a disposizione dei malintenzionati. In un data base distribuito viceversa le informazioni sono spezzettate nei vari nodi ed è estremamente più difficile sottrarli in forma compiuta ed intellegibile. Tutto questo sarà applicato dalla nuova interfaccia EIDOO nei servizi blockchain based e nello scambio di criptovalute.
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patriziobtc

Info: http://eidoo.io
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