Il primo post di DexPandette vogliamo dedicarlo alla spiegazione dei motivi che ci hanno portato a scegliere questa piattaforma per i nostri contenuti piuttosto di altre più conosciute, più facili e che ci darebbero maggiore visibilità. Ovviamente non si tratta di masochismo ma conseguenza delle stesse ragioni che fanno appassionare persone come noi alla blockchain: la proprietà del dato.
Steemit è un social media decentralizzato con la propria tecnologia basata su blockchain.
Quindi, a differenza di piattaforme come Facebook, Twitter e LinkedIn gli autori non stanno cedendo la proprietà dei contenuti che stanno immettendo a società americane per scopi che ignoriamo. Alla base della critica quindi non c’è la monetizzazione del contenuto ma la finalità dello stesso: le società citate sono aziende quotate in borsa, con l’obiettivo di fare profitti, i nostri dati sono la loro merce. Sfruttare nel modo più lucrativo questi dati (Machine Learning, Intelligenza Artificiale, IoT, sondaggi, marketing e pubblicità mirata, etc) è alla base del loro business. Cambridge Analytica vi dice niente?
In tutto questo la blockchain svolge un ruolo cruciale ed è una tecnologia capace di ribaltare questo paradigma perché sposta, decentralizza, disintermedia il creatore del contenuto ed il suo fruitore, creando allo stesso tempo sicurezza e democrazia.
La nostra non è una crociata contro le società di Cupertino ma il voler fare divulgazione, con un’attenzione particolare agli aspetti giuridici, sui benefici e le opportunità offerte da questa tecnologia, per prevenire un futuro dove i nostri dati saranno in mano ad un gruppo troppo ristretto di persone, per restituire chiarezza e trasparenza alle nostre transazioni online e, in una parola, per essere finalmente proprietari dei nostri contenuti messi online.