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Le 3 truffe di criptomonete più comuni
Il mercato delle criptovalute è nella sua fase di massimo splendore. Solo a settembre 2017 sono nate 39 nuove offerte di monete virtuali e 33 start-up sono state registrate proprio in questo settore. Purtroppo, a causa della loro popolarità , del loro tasso di crescita e della loro capitalizzazione di mercato, anche i truffatori crescono e realizzano benefici monetari molto consistenti.
Naturalmente, indipendentemente dal fatto che tu sia un principiante o ti sei dilettato in questa tecnologia da qualche anno, è sempre una buona idea stare in guardia sulle truffe che ci possono essere. Evidenzierò quindi le truffe legate alle crypto-valute esistenti per rendervi consapevoli su cosa si può fare per evitare di diventarne vittime.
Bitcoin sottocosto
Con i Bitcoin che costano ormai sopra i 10.000 euro, molti pirati informatici realizzano portali che consentirebbero di acquistare criptovalute a prezzi molto piu bassi. In questo modo i malcapitati acquirenti, realizzerebbero immediatamente dei forti guadagni, approfittando di una valutazione ufficiale di gran lunga superiore. Inutile dire che si tratta di una truffa informatica ben congegnata: i Bitcoin come tutte le altre criptovalute, infatti, possono essere paragonate a un titolo di un mercato azionario tradizionale, con tanto di mercato scambi regolato (dalla blockchain, nel caso delle criptomonete) e con un valore ben definito. Impossibile, insomma, che esistano offerte per Bitcoin.
TRUFFE DA PHISHING
Chiamata anche 'pesce all'amo'spesso utilizzato per sottrarre dati dell'utente, incluse credenziali di accesso e numeri di carte di credito. Ultimamente nella maggior parte dei casi mira progrio ai bitcoin e si verifica quando un utente malintenzionato, mascherato da un'entità fidata, inganna una vittima per aprire un'email, un messaggio istantaneo o un messaggio di testo. Il destinatario viene quindi indotto a fare clic su un collegamento dannoso, che può portare all'installazione di malware, al congelamento del sistema come parte di un attacco di ransomware o alla rivelazione di informazioni sensibili nelle richieste di email a pagamento o app di wallets che drenano i bitcoin degli ignari utenti una volta scaricati dagli apple store sui propri smartphones, con seri dubbi sull’efficacia del livello di filtraggio fatto dalla casa della mela prima di pubblicare queste app e metterle a disposizione della propria clientela.
Oppure i cryptolockerphishing locks, applicativi che senza accorgersi si attivano per codificare l'hard disk dei vostri computer e bloccare tutti i file sul nostro hard disk, chiedendo poi un 'riscatto' in bitcoin, successo già nel 2014 quando una delle vittime di phishing è stata proprio il popolare wallet digitale Coinbase, con perdita di importanti dati,quindi mai clickare su fonti o link di dubbia origine o comunque non verificate. Se qualcosa suona storto, fermatevi e controllate prima di procedere.
Dopo, purtroppo, indietro non si torna piu.
Le truffe ICO
ICO è l’acronimo di Initial Coin Offering, termine che, tradotto in italiano, assume il significato di offerta iniziale di monete è un meccanismo di raccolta fondi in cui le nuove startup stanno usando sempre di più: raccolgono moneta virtuale (come bitcoin/ethereum) e in cambio offrono dei "gettoni digitali" (detti token) che si apprezzano o perdono valore in base al successo della società.. È in qualche modo simile a un'offerta pubblica iniziale (IPO) in cui gli investitori acquistano azioni di una società. Si tratta di una forma di investimento nuova ma sono diventati rapidamente un argomento dominante di discussione all'interno della comunità blockchain. Molti considerano i progetti ICO come titoli non regolamentati che consentono ai fondatori di raccogliere una quantità ingiustificata di capitale, mentre altri sostengono che si tratta di un'innovazione nel tradizionale modello di finanziamento. Utilizzata da soggetti disposti a collocare capitali in nuovi progetti, solitamente proposti da startup.
Diversi progetti hanno utilizzato un modello di crowdsale per cercare di finanziare il loro lavoro di sviluppo nel 2013. Ripple ha pre-minato 1 miliardo di token XRP e li ha venduti a investitori disposti in cambio di valute legali o bitcoin. Ethereum ha raccolto poco più di $ 18 milioni all'inizio del 2014 - il più grande ICO mai completato in quel momento. Non tutte le startup pero usano le Ico solo per spillare soldi. Anzil'85% non ha cattive intenzione. Ma basta un 5-10% di persone che provi a farlo perchè tutto diventi un disastro".
Oltre alle false offerte ci sono anche le false monete virtuali. Come è accaduto con OneCoin. A Mumbai, una rete di cyber criminali aveva generato una frode vendendo delle criptovalute inesistenti in giro per il mondo. Usando la crittografia a loro piacimento gli hacker convincevano la vittima di poter guadagnare e pagare qualsiasi oggetto con le monete da loro sponsorizzate. La Rete criminale è stata smascherata e sono stati registrati introiti per due milioni di dollari.

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