Sempre in Settembre e col tempo che tendeva al bagnato mi sono addentrato in quei della campagna promozionale di Cislago in Comune, ( va che faccio parte della lista anch’io, né? qui ci dovrebbe cadere l’accento torinese)
Ma torniamo al romantico.
La serata si ammorbidiva tra i vialetti di pietra e i rumori delle ruote di biciclette che sfrecciavano veloci trasportando le urla dei bimbi allegri e madri inferocite.
Quale sinfonia migliore.
Ovviamente io essendo un anti-sociale per “paura”(non è che ho paura di socializzare, ho paura che gli altri non capiscano una cifola fritta di me, cosa che accade alquanto spesso….io stesso non riesco a capirmi figuriamoci gli altri. Ma andiamo avanti) Mi sono, quindi, mascherato dietro la macchina fotografica e tra una parlata con un amico, una sigaretta e le varie “sgridate” i “dove vai” e i “vieni qua” mi sono goduto la serata analizzando ogni singolo attimo di un dolce vespro autunnale, e in tutta questa poesia mi veniva in mente lsolo la canzone di Frankie Vally “ December 63”
la mente…
quali trucchi contorti la mente gioca al nostro umore…
Quella di Frankie Vally e New—York non ve la racconto sennò poi dite che me la tiro… e allora torniamo alla festa di Cisalgo.
La serata si è svolta benissimo, nonostante il cielo tendesse a prenderci in giro con qualche goccia sparsa qua e la , in parole povere non ha piovuto.
Gli ospiti si sono affaccendati, quasi indaffarati,
Hanno parlato fra di loro tra di loro e pure con gli altri, c’è stato una scambio di opinioni succitato, frenetico, interessante.
Avrei voluto capire, interessarmi alla cosa, rendermene partecipate, ma mi sentivo una mosca a zonzo nella sera e allora ho continuato a rubare momenti ispirato dallal brezza.