Con la MAFIA non si mangia, per ora...

Parte oggi una rubrica denominata “Rassegna Stampa”, che vuole indicare alcuni fra gli articoli di giornale più interessanti o comunque che ci hanno colpito nei contenuti.

Come tutte le rubriche o pseudo rubriche che abbiamo proposto in questo sito, avrà una periodicità “ad muzzum” ovvero quando lo diciamo noi, non avrà cioè una temporalità o scadenza precisa e prefissata. Dipenderà da cosa troviamo sui giornali, da come ci sentiamo e da che valore raggiungeranno i nostri articoli su Steemit.

Come è possibile verificare abbiamo parlato appositamente di svariati argomenti nei nostri post, che non sempre hanno avuto a nostro parere, il successo che meritavano.

Questo ci ha portato e ci porta a diversificare spesso, al fine di cercare di raggiungere degli standard, percepiti dall’utenza, superiori.

Parlo di percezioni (del resto della comunità) poiché a nostro parere, sulla maggior parte degli articoli proposti, non abbiamo avuto l’attenzione che meritavamo.

Non affermiamo che la qualità sia sempre stata di livello su tutto quanto proposto, e riconosciamo che anche noi abbiamo trattato talvolta argomenti meno importanti e impegnati.
Ragion per cui, nell’attesa di ragionare con tutti, magari in un prossimo post, sui meccanismi di STEEMIT, proviamo con un nuovo articolo a mantenere standard elevati di qualità sia nel merito che nella forma.

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https://pixabay.com/it/oldtimer-mafia-citroen-1677923/
pixabay - CC0 Creative Commons - Libera per usi commerciali - Attribuzione non richiesta

L’articolo su cui vorremmo intrattenerci è un pezzo di Attilio Bolzoni su Repubblica, cartaceo, che parla della condanna dell’Unione Europea o meglio del tribunale dell’U.E. sul marchio commerciale spagnolo “La Mafia se sienta a la mesa” ovvero “la Mafia si siede a tavola”, catena di oltre una trentina di ristoranti che sfama col bizzarro nome.

Il Tribunale dell’Ue, a cui la società aveva fatto ricorso dopo che l’ufficio registrazione marchi europei aveva bocciato il tentativo di registrazione del marchio a livello comunitario, ha respinto il ricorso e quindi la proposta di registrazione del marchio commerciale per la catena di ristoranti spagnola che distribuisce pasti con tal nome, cade da sè.
Gli spagnoli però potranno proporre appello alla Corte entro due mesi.

Il motivo del diniego suona quale una dichiarazione di “guerra”.
Quel nome non può essere accostato a qualunque cosa sia di qualità o comunque a nulla di buono. È una offesa alle vittime e alle forze dell’ordine che si battono contro quel malaffare, è una priorità rispettare l’ordine pubblico.

Certamente di cattivo gusto, la scelta non è comunque la sola in ambito commerciale dove, sia pur con meno clamore fors’anche per il fatto che qui gli spagnoli cercavano tutela legale in ambito comunitario proprio attraverso la registrazione di un marchio, vi è un variegato mondo fatto di abbigliamento, oggettistica e quant’altro, che richiama, spesso in modo farsesco e talvolta spudorato, alla onorata società.

Certo per ora questo si potrà probabilmente continuare a fare, del resto la cinematografia d’oltreoceano ne ha fatto un vero e proprio business, ma vedremo se in un prossimo futuro, ci si spingerà oltre e si andranno a colpire comportamenti e attività a prescindere se queste cerchino di tutelare un marchio o comunque un interesse specifico.

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