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9 giorni di digiuno secco: tra coscienza e incoscienza!

Circa un anno fa decido finalmente di prendere in mano la mia situazione ormonale così poco chiara tra ipotiroidismo a mio parere malamente diagnosticato e ovaio policistico mai diagnosticato da nessun dottore finché io stessa non ho preso in mano la mia salute, causa ignoranza da parte mia prima di tutto.
Già da tempo avevo eliminato tante cose dalla mia dieta tra cui glutine, latticini e altre cose che potevano infiammare il mio corpo, ma c’era ancora tanta strada da fare perché ero ancora schiava della pillola anticoncezionale e della levotiroxina ovviamente datami dall’endocrinologo con un TSH di pochissimo fuori range. Per 10 anni ho preso la pillola e per quasi 5 anni l’eutirox. Finché non ho detto basta…e il mio corpo ha iniziato ad urlare, a reclamare ascolto. Non dimenticherò mai il giorno che, ancora negli USA, mi venne quel mal di testa durato 48 ore che mi ha portato al pronto soccorso…da lì ho iniziato ad aprire gli occhi, dopo che la dottoressa mi disse che poteva esserci un tumore benigno alla ghiandola pituitaria. Da lì, dal corpo, è iniziato un percorso che ha coinvolto anche spirito e mente. Per prima cosa ho smesso la pillola che ovviamente mascherava ogni sintomo e che sapevo avrebbe fatto venire fuori tutte le cisti, che avrebbe sconvolto il mio metabolismo e che avrebbe fatto venir fuori acne, qualche pelo sul viso non voluto e chissà cos’altro! E ho conosciuto il digiuno che ho iniziato a sperimentare in varie forme: intermittente 16/8, di 24 ore, di 36, e poi 2 giorni al mese fino ai 3 giorni di digiuno idrico. Ma le cose, nonostante non fossero terribili, ancora non andavano bene, perché continuavo a prendere la pasticca per l’ipotiroidismo e i miei ormoni di certo non riuscivano ad equilibrarsi. Ho fatto cicli di agopuntura e tanto lavoro interiore per sbloccare l’energia. Lavorato tanto sui chakra, su me stessa, scavato e scavato…perché credo fermamente nella meta-medicina, nella medicina cinese, e che tutto sia legato. In tutto ciò ho lavorato molto sul mio rapporto con il cibo. Mi riconosco molto nella ferita dell’abbandono, so di avere le caratteristiche del dipendente e porto ancora questa ferita inscritta nel mio corpo, ed è forse la ferita principale che sono venuta a risolvere in questo corpo. La mia ossessione con il cibo inizia, non a caso, dopo la fine della mia prima storia, la più importante, un lutto che ho impiegato anni a risolvere, a guarire. È incredibile come basta mettere a tacere voci, rumori, e iniziare a stare in connessione con la natura e quindi con sé stessi, per riuscire finalmente ad ascoltarsi, guardarsi, rileggendo indietro negli anni e comparando malattie, dolori, problemi di vario genere con il proprio vissuto emozionale, con tutte le proiezioni, con la realtà che noi stessi ci siamo creati. E tutto torna, un cerchio si chiude. Inizi a capire che se ogni corpo di cui sei fatto, dal più sottile (l’anima), alla mente, al corpo fisico (quello che tutti riconoscono), si rimette in moto nel punto in cui si è bloccato, allora l’ingranaggio ricomincia a funzionare, le cellule si riprogrammano, e semplicemente diventi una persona nuova.
Dopo che da ottobre a gennaio non ero più stata in grado di affrontare un solo digiuno neanche di 16 ore, perché succube di quella ferita dell’abbandono riattivata, qualcosa è scattato in me e ho iniziato a programmare il mio digiuno. Sapevo che non sarei stata in grado a livello psicologico di affrontarne uno lungo a casa, perché la mia idea iniziale era di portare avanti 3 giorni a secco e 7 giorni ad acqua per un totale di 10 giorni. Così faccio alcune ricerche e trovo una casa meravigliosa a Velletri nel Parco dei Castelli Romani vicino Roma sotto il nome di guarire sé stessi”. Trovo che sia proprio ciò di cui ho bisogno, perché l’idea che stava maturando sempre di più dentro di me, era che solo noi possiamo essere guaritori di noi stessi. La casa per il digiuno assistito fa al caso mio dunque, e prenoto decidendo per il periodo 15-25 marzo (primavera in arrivo, bisogno di pulizia del corpo e dello spirito, e grande bisogno di vuoto, di creare un vuoto, di affrontare la paura della scarsità e tante altre cose). Nella casa decido dii passarci 5 giorni e di fare gli altri 5 tra le mura di casa mia.
I 15 giorni precedenti mangio principalmente crudo con qualche verdura cotta.
In concomitanza e non a caso ho iniziato il percorso di Deepak Chopra sull’abbondanza che mi ha regalato momenti di grande profondità e introspezione.
Ed ecco la storia giorno per giorno:
GIORNO 1
Arrivo da Laura, che gestisce guariresestessi intorno alle 15 e già non bevo e non mangio dalle 20:30 della sera prima. Nel treno ho sentito la mancanza dell’acqua, io che sono ossessionata dall’avere l’acqua con me sempre soprattutto se viaggio! E già in treno mi sono detta che avrei potuto fare anche solo 36 ore e poi continuare ad acqua…i primi demoni che si fanno spazio dentro di me! Ma mi sento bene, niente mal di testa, forse un po' nervosa. La mia bocca è impastata sì, e già mi pervade un sentimento di paura…quella paura di morire di sete, di scarsità e abbandono appunto e già si sta creando quel vuoto che vado cercando. Ma oltre a ciò c’è un forte senso di contentezza perché mi sento forte e so di avere la scorza dura. E già dal primo giorno percepisco le cose in un modo nuovo, mi inebrio di odori (ho comprato la menta al cioccolato a Nemi!) e mi sento ubriaca/estatica!
GIORNO 2
Decido di continuare a secco perché mi sento straordinariamente bene, mentre mi aspetto una crisi da un momento all’altro. Medito, faccio yoga, e poi una lunga camminata, e poi ancora meditazione. Non ho mal di testa, non ho sete, qualche crampo sopportabilissimo allo stomaco, mente lucida, occhio aperto e vispo, pelle già secca! Inizio a conoscere meglio Filonov e i benefici del digiuno secco, grazie al libro e ad alcuni video e nella mia mente sta prendendo forma il pensiero di continuare a secco almeno per i 5 giorni da Laura pur sapendo di andare così contro il dottor Filonov che sostiene di portare a termine ciò che ci si è prefissati, senza cambiare i piani neanche se ci sentiamo in forza e pieni di volontà, ma io sento che il mio corpo mi dice di continuare. Decido anche di non mi lavarmi.
Mi sento euforica, centrata e con alte vibrazioni nel corpo. Ho imparato tanto sull’alimentazione naturale grazie ai corsi di Laura oggi. Ero pronta per il digiuno a secco e lo sapevo dentro di me, ma continuo a stupirmi di me, delle reazioni del mio corpo e sento che questo digiuno mi porterà lontano. Ho riso tanto oggi. E parlato molto…anche questo controindicato da Filonov che dice di non parlare e respirare a bocca chiusa.

GIORNO 3
Mi sono svegliata benissimo, dopo un sonno profondo e riposante. Molto spesso mi sveglio con gli occhi gonfi (che so bene essere un sintomo di disfunzioni ormonali) e noto invece che ciò non accade, il mio viso è disteso e rilassato. È una giornata ricca di riflessioni, intuizioni, in lucidità, piena di energia. Impressionante. In continuo stupore. Ho capito che questo digiuno lo sto portando avanti per motivazioni ben più profonde della sola salute del corpo. Mi sono resa conto quanto la mia anima bramasse tutto ciò per andare in fondo a certe dinamiche, scardinare e sciogliere traumi, e la relazione con il cibo e con l’acqua ha provocato quella scintilla per andare a fondo. L’alimentazione è fondamentale per disintossicarsi, mangiare bene significa espellere le tossine che offuscano la mente. E ho iniziato a vedere più chiaro chi sono io. Disintossicare il corpo è fondamentale per guardarsi dentro, per aprire gli occhi. Le vibrazioni e la chiarezza e la bellezza e l’essenza divina di cui siamo fatti diventano più visibili. Grazie alle bellissime conversazioni con Laura e gli altri digiunanti, ho capito che il protagonista non è più il digiuno, ma il digiuno è solo un pretesto per fare ciò per cui siamo venuti a fare in questo mondo, lavorare su noi stessi, evolverci e diventare persone migliori, per un karma migliore.
Oggi ho iniziato a parlare e a muovermi con più lentezza seppur con molta energia. Ho avuto modo di riflettere sul perché mi sono incarnata in un corpo femminile, sul perché dell’ovaio policistico e della mia assenza di mestruazioni, sul perché delle disfunzioni endocrine tiroidee…e quando ho realizzato che ho davvero smesso di prendere la magica pillola che cura l’ipotiroidismo, ho provato per un attimo paura, ancora paura, paura di aver fatto una stupidaggine, ma poi il senso di libertà ha prevalso…finalmente non sono più schiava di una medicina! L’autostima cresce. Sono capace di controllare quegli istinti primari come bere e mangiare, ma non perché forzatamente privatane, ma per mia stessa volontà. Mi sento potente, divina, guerriera! Si può non avere una relazione affettiva con il cibo, si può pensare al cibo e all’acqua come fonte di energia vitale ma anche come qualcosa per cui gioire. Mi sento vuota, primariamente vuoto nel corpo, ed è nel vuoto che troviamo ciò di cui abbiamo bisogno, è nel vuoto che troviamo chi siamo, che troviamo le infinite possibilità, le idee, le intuizioni, la creatività, la vocazione. Sento che voglio continuare in quest’assenza di tutto. Sta succedendo un miracolo. Sono serena, vuota ma felice.
GIORNO 4
Sono passata dalla paura della scarsità, di non essere abbastanza, di monetizzare la mia vocazione, al credere che posso essere ciò che sono allineandomi con l’Universo. La legge del minimo sforzo ha iniziato a farsi spazio dentro di me, ho iniziato ad accettarla, abbandonandomi a ciò che c’è nel momento presente. La scarsità non esiste in natura, solo noi la concepiamo per una serie di pensieri limitanti. Se si superano i pensieri limitanti tante cose diventano chiare.
Ho fatto yoga dinamico, sono in forma solare. Le occhiaie che mi hanno sempre contraddistinta sono quasi sparite (torneranno lo so, ma gioisco del momento presente). La mia pelle è più lucida. Ho notato che anche la cellulite, quel poco che ho, è diminuita. I capelli si sporcano meno, l’alito non è cattivo e non lavo i denti dall’inizio di tutto ciò. Un po' di fatica alla gola. Continuo a pensare a come sarà dopo il digiuno la situazione della mia tiroide. La guarigione accade nel tempo…e so che un digiuno non risolve tutto, ma ho la volontà ferma di fare di tutto!
L’idea di cercare casa prende una forma seria e mentre finora la paura di non potermi mantenere da quando sono tornata dagli USA ha prevalso, oggi prevale il sentire che tutto andrà bene e che solo facendo anche questo passo l’universo mi verrà incontro. Devo affidarmi, stare nel flusso e lasciarmi andare. I miei genitori sono troppo protettivi e il loro eccessivo amore mi opprime, mi limita, non mi permette di aprirmi (di riflesso sono io che permetto tutto ciò, lo so).

GIORNO 5
Ancora in piena forma! Non ho dolori tranne qualche piccola fitta al basso ventre. Leggendo il libro di Filonov ho capito di non rivedermi in nessuno dei casi a cui lui ha avuto modo di assistere. Non sto attraversando crisi di nessun genere, almeno non a livello cosciente. Continuo a parlare molto anche se non dovrei, continuo a dormire bene, senza sete ne fame, tanta calma e tanta pace interiore. E decido di portare avanti il digiuno a secco di 9 giorni. Mi sono ascoltata.
Mi sono cibata di sole, di aria e ho camminato nel bosco per più di 10 km, dove ho addirittura dato sfogo alla selvaggia in me ballando e gridando.
Mi aspetto ancora la crisi…per ora devo dire che il dolore ai polpacci di cui ho sempre sofferto si è mostrato pur non avendo fatto nulla per sforzarli…principalmente quello sinistro. È attraverso i polpacci che il mio corpo sta espellendo tossine? Pare che i polpacci siano legati al bacino e al pavimento pelvico…di nuovo, tutto torna.
Il mio viso è diverso…più solare seppur deperito. Sono diventata insonne…non esageratamente però noto dei cambiamenti nel sonno, è più tormentato. Ho sempre molta forza d’animo. Mi fa un po’ male basso ventre a destra. Gambe leggermente doloranti.
Il tempo passa con lentezza. Sembra essersi fermato.
Avevo deciso di stare in silenzio ma non ci sono riuscita. Mi sono fatta una doccia fredda senza saponi. Senza toccare il viso.
La passeggiata è stata benefica e mi sono sentita in comunione con il mondo.
Do attenzione ad ogni parte del mio corpo come non mai.
GIORNO 6
Riparto da Velletri senza rompere il digiuno.
Mi faccio un viaggio in treno con 1 cambio della durata di 3 ore e mezzo (forse folle al sesto giorno di digiuno a secco). Mi sento affaticata ma comunque bene. Solo i polpacci continuano a fare molto male.
Ho sentito il bisogno di parlare meno e preservare le energie per affrontare gli altri 3 giorni di digiuno in casa con i miei genitori che non hanno approvato la mia scelta. Mio padre si è impressionato e ho dovuto avvertire mia mamma di supportarmi con il silenzio anziché essere ossessiva protettiva.
Sempre insonne, ma comunque non eccessivamente.
GIORNO 7
21 marzo, equinozio di primavera, luna piena… alle 5 del mattino ho già gli occhi sbarrati. L’insonnia non mi importuna come avrebbe fatto in altre occasioni, ne approfitto per meditare, respirare, restare nella calma totale, leggere. Sento il tempo rallentato, inizio a pianificare il giorno in cui romperò il digiuno prima con acqua calda come suggerito da Filonov e poi con liquidi. Sogno l’acqua e una doccia calda che so di non poter fare subito, perché potrà essere tiepida. La pipì brucia (cosa che succedeva già nei primi giorni). Energeticamente sento di essere in forza. Continuo a meravigliarmi della reazione del mio corpo. I primi giorni avevo un sapore metallico in bocca, adesso non più.
Passo la giornata fuori al sole, per fortuna è caldo. Nella campagna in cui vivo, mi apparto e mi concedo un bagno di sole completamente nuda. Che meraviglia!
GIORNO 8
Sono sveglia dalle 4…ufficialmente insonne direi!
I demoni e le tentazioni sono arrivati. Sento sete…ma è psicologica, non fisica.
Pensieri della serie “dai Chiara, sei stata brava, hai superato comunque te stessa facendo più dei 3 giorni previsti di secco, non devi dimostrare niente a nessuno tantomeno a te stessa, puoi rompere il digiuno, te lo permetto, te lo meriti!” ect…ho riletto i passi del vangelo di Matteo sulle tentazioni di Gesù nel deserto (non sono cattolica ma trovo che ogni religione comprese le filosofie orientali conducano tutte alla stessa cosa…alla nostra natura divina).
È una giornata intensa, alternata da forte voglia di cedere a grandi momenti di forza di volontà. Il sole, il lago, l’aria calda, i bagni nel lago ancora molto freddo ovviamente (penso di essere stata l’unica a bagnarsi nel lago di questi tempi!) mi hanno aiutata ad arrivare a questo momento. Domani sarà il giorno forse più difficile, quello in cui avrò ancor più la tentazione di cedere. L’idea del cibo mi dà la nausea, ma l’acqua me la sogno anche di notte. Sono andata al supermercato a comprare una cassa d’acqua così da calmare questa voglia di acqua.
Oggi ho avuto grandi momenti di spiritualità/lucidità mentale. Sono andata a vedere l’alba al lago.


Foto di proprietà dell'autore. Momenti d'introspezione

Il vuoto sta diventando una voragine enorme, sento l’immensità del vuoto e non riesco a fare altro che piangere. Il vuoto mi fa tanta paura e so che tutto ciò passerà, perché ho avuto momenti peggiori ma è come se ora venissero a galla tutti i dolori che ho provato non solo in questa vita, ma anche nelle vite passate. Un dolore ancestrale che sono andata a risvegliare, chissà forse coraggiosamente. Mi sento stretta in un bivio, senza via d’uscita, pur sapendo che la via d’uscita esiste, perché sono io che scelgo di entrare in questo bivio, e sono io che scelgo di uscirne o di restarci dentro. Vedere il sorgere del sole mi ha calmata. Passo da un’emozione all’altra con grande intensità e facilità. Riesco a stare nel vuoto totale e allo stesso tempo nella pienezza di quest’universo.

GIORNO 9
Mi sono svegliata sapendo che alle 21 avrei rotto il digiuno e le fantasie sull’acqua sono aumentate!
Si prospetta una meravigliosa giornata di sole per cui decido di passarla tutta fuori al sole, facendo il bagno nel lago e continuando a cibarmi di prana!
Mi sento felice e orgogliosa di me stessa perché ho quasi portato a termine 9 giorni e 9 notti di digiuno secco contro ogni aspettativa. E penso che al di là dell’ovaio policistico e della tiroide, qualsiasi cosa succederà nel mio corpo dopo questo digiuno, so di aver fatto un’esperienza che va ben oltre tutto ciò.
Ore 21: come Filonov scrive nel suo libro, rompo il digiuno con un bicchiere di acqua calda da bere in non meno di 15 minuti, e altri 7 bicchieri da bere allo stesso modo nelle successive due ore. Bere quest’acqua è stata la cosa più deludente in assoluto di questo digiuno! Ho impiegato molto più che 15 minuti per buttare giù quell’acqua. È stato un disastro e ho temuto di non riprendere più il gusto dell’acqua! Non sono riuscita a bere neanche 4 bicchieri. Domani andrà meglio, ne sono sicura. Decido però di lavare i denti…tutto ha un saporaccio! Però sono ufficialmente viva e vegeta e ho ricominciato a idratarmi per la gioia di chi non credendo in tutto ciò ha pensato che stessi facendo una cosa molto pericolosa, ma anche per chi invece, conoscendone il potere e i benefici, mi ha supportato in tutto il percorso!

Il giorno dopo sono andata avanti per gradi, seguendo alcuni suggerimenti di Filonov, ma senza proteine animali come lui sostiene. Ho bevuto solo liquidi e sono andata avanti con cautela. Lo stomaco ha ricominciato a rispondere bene e oggi, dopo una settimana, seguo un ‘alimentazione prettamente naturale e ho ritrovato pienamente il piacere di bere e mangiare!

Questo digiuno è stato un profondo lavoro di ritrovato contatto con me stessa, di rinnovato rapporto con il cibo, di un nuovo modo di amare me stessa e il mondo.

Aho (parola che in sanscrito significa stupore, meraviglia per ciò che si è appena affermato o che qualcun'altro ha affermato).
Con amore e benedizione,
Chiara

Foto di proprietà dell'autore. Il piacere di mangiare di nuovo!