Selenya: l'Ombra di Rak-Thul - Capitolo 7 - Caverne e laghi


Ciao a tutti! Bentornati sul mio profilo Steemit e nel regno di Rak-Thul. Vrynn e Mistrel hanno raggiunto l'ingresso della grotta che porterà al lago di Hulia, ma i due guerrieri di Rak non hanno nessuna intenzione di scortarli. Sono troppo impauriti dai tamburi famelici, ma come dar loro torto?
Buona lettura!

Selenya: L'ombra di Rak-Thul

Capitolo 7 - Caverne e laghi


Le ragioni dei due guerrieri erano comprensibili. Entrare nella “tana” dei tamburi non era consigliabile a nessuno. Quella caverna, poi, faceva paura: era davvero buia ed erano presenti brezze gelide provenienti dall’interno; la temperatura sembrava scendere di parecchi gradi. A ripensarci, forse scappare da Rak-Thul sarebbe stata la scelta più saggia, ma ormai mi sentivo parte integrante di un’avventura più grande di me. Dopo quelle visioni di me all’interno della premonizione di Mistrel volevo entrare a ogni costo per scoprirne il significato.

“Non credevo foste così codardi, voi, sempliciotti di Rak.” Mistrel punzecchiò i due.
“Io sono Viktor, gran guerriero di Rak. Famoso per la mia lunga barba che taglio solo dopo una sconfitta. Nessuno mi ha mai preso in giro.” Tirò fuori le sue due lame.
“Io invece sono Carghar, massacratore di Rak. Famoso per il mio martello frantumatore. Nessuno ci ha mai dato dei codardi!” Estrasse il pesante martello con due mani. Le due guardie sembravano aver preso male l’insinuazione.
“Viktor, eh? Forse hai la barba lunga perché sei troppo pigro per combattere. Ovvio che non puoi essere sconfitto… Se non da un comodo letto. E tu, Carghar, saresti un massacratore? Sei così basso che non arriveresti alle ginocchia della maggior parte dei nemici.” La ragazza aveva esagerato.
“Non la pensa davvero così, lasciatela perdere. É un po’ matta.” Cercai di salvare la situazione, inutilmente.
“Nessuno passerà di qui! E che questo vi serva da lezione! Aaaaah!” Il guerriero barbuto partì con le due lame verso Mistrel, seguito dal compagno, finché una luce abbagliò me e i due guerrieri.

Zap. Due lampi colpirono i due, facendoli cadere al suolo. La ragazza era illuminata da scariche elettriche con fulmini che saettavano armonicamente lungo il suo corpo. I suoi capelli lunghi e neri cambiavano tonalità dal giallo al verde alzandosi verso l’alto. Infine, si sollevò in aria. I due uomini erano impauriti come non mai. La barba di Viktor era bruciacchiata, mentre lo sguardo di Carghar era perso nel terrore.
“Non farci del male! Puoi entrare, ma lasciaci andare!” Viktor parlò a nome dei due.
La luce e le scariche attorno a Mistrel iniziarono a diminuire per farla tornare poi con i piedi per terra. “D’accordo. Per stavolta potete andare.” In quel momento Mistrel intimoriva anche senza fulmini.
Zoppicanti, i due guerrieri se ne andarono dal cancello senza rivolgere più parola. Anche io, non sapevo che dire. Non credevo che la strega Mistrel fosse così potente e sinceramente mi innervosiva un po’.
“Ecco. Ce ne siamo liberati.” Mi sorrise con gran tranquillità.
“Ma… Cos’era quella strana magia dei fulmini?” Deglutii dopo averle fatto quella domanda.
“Io riesco a padroneggiare due elementi. Le magie del fuoco e le magie del vento. Quella che hai visto era una fusione tra le due. Non c’era il bisogno di usarla, ma volevo spaventarli per bene.” Di sicuro c’era riuscita alla grande. “Ora, però, entriamo. Prendi la torcia sulla sinistra e tira fuori la tua spada di legno.” Ubbidii senza fiatare.

Le sue mani iniziarono a muoversi come se formassero una sorta di cerchi nell’aria. Al termine, poi, aprì bocca pronunciando due parole: Viniata tenebrosa.
La spada di legno iniziò a essere pervasa dal vento: attorno a essa sentivo l’aria che si muoveva.
“Cosa hai fatto alla spada?” Mistrel sogghignava soddisfatta.
“Ho donato un’abilità alla tua lama. Si chiama “sferzata”. Come puoi vedere, la tua lama di legno non è di certo resistente ma, da una certa distanza, puoi lanciare lame di vento. Non sono di certo letali, ma atterrano il nemico facilmente.” Mi spiegava con saccenza, muovendo più volte gli occhiali.
Provai subito a dare la sferzata contro la parete esterna della grotta.
Sentii il vento fuoriuscire dalla spada per poi udire un tonfo contro le rocce. Funzionava davvero.

“Dai, andiamo.” Mistrel mi strattonò col braccio.
Appena entrati, ci accorgemmo immediatamente dell’oscurità residente nel luogo. La torcia illuminava la strada: senza di quella non avremmo visto davvero nulla. Prima di incamminarci però, la mia compagna di viaggi mise mano sulla nostra fonte di luce, facendole cambiare colore in blu.
“Cosa hai fatto, stavolta?” Le chiesi, incuriosito.
“Te lo dovresti ricordare, stupido bamboccio. La torcia funzionerà come repellente contro i tamburi.” In effetti me lo aveva già spiegato.
Da quel momento partimmo verso il buio più assoluto.

Tap - Tap

Non si udivano rumori, tranne i nostri passi e le mie imprecazioni per aver sbattuto le dita contro rocce sporgenti. “Cerca di fare silenzio. Quei cosi hanno un buon udito.” Mi disse sottovoce. Non potevo darle torto… Non avevo di certo voglia di incontrare quelle bestie.
Camminammo lungo la via per qualche minuto senza rivolgerci cenni o parole finché Mistrel mi fermò: davanti a noi c’erano tre vie.
“Quale prendiamo?” Mi rivolsi alla streghetta, in quel momento, titubante.
“Non ci voleva. Quello che vedi è una particolare magia illusoria.” Mi voltai verso di lei perplesso.
“Non sto capendo. Io vedo solo tre strade.”
“La via per il lago di Hulia ha una sola direzione. Non ci sono deviazioni o strade secondarie, quindi, quello che vedi, è sicuramente un’illusione. Forse è una magia illusoria per non fare uscire i tamburi in superficie, ma noi dobbiamo attraversarla e scoprire di che magia si tratti.”
Mistrel aveva uno sguardo serio e pensieroso ma, dopo un lungo respiro, avanzò verso quella strana illusione.

Meritia vium occulta



I sei monoliti di Selenya di armandosodano
Nelle nostre menti apparve quella frase. “Cosa significa?” Mi rivolsi a lei. “Vuol dire: trova la via nascosta. Come immaginavo, è una magia di disorientazione. Infatti, guarda alle tue spalle…” Mi voltai dopo le sue parole. Dietro di noi c’erano tre differenti strade. Eravamo imprigionati in una trappola magica. Cominciavo a preoccuparmi, ma fortunatamente Mistrel stava sorridendo. “Sai come uscire da qui?” Mi diede un colpo con le nocche della mano in fronte. “Certo che so come uscire da qui, bamboccione. Per chi mi hai preso?” La vidi chinarsi e muovere le mani come se stesse guardando in una sfera magica, poi, appena si alzò in piedi, una nube di polvere si trasformò in una strana forma circolare verde che galleggiava in aria. “Prima che tu lo me chieda, quello che vedi è un obolo, un ricettore di magia. Sembra una grande moneta, ma all’interno ha un buco. Quando è così si definisce come obolo cavo, ma se uso la mia magia…” Interruppe il discorso per lanciare qualcosa sulla “moneta”. Una folata di vento iniziò ad attraversare l’oggetto, facendolo girare all’impazzata come una trottola. “Ora guarda qui.” Mistrel soffiò sull’obolo, facendolo muovere. Girando su sé stessa cominciò ad andare verso la via più a destra, aumentando sempre più la velocità. “Seguiamo il vento. Ci porterà a destinazione.” Inizialmente non capii, ma dopo poco compresi che il ragionamento che aveva fatto Mistrel aveva senso. L’aria che entrava dall’esterno doveva raggiungere in qualche modo il lago di Hulia. Il vento non sarebbe stato vittima dell’illusione. Iniziammo a seguire l’obolo per la via designata, mentre l’oggetto aumentava sempre di più la velocità, facendoci iniziare a correre. Avevamo il fiatone ma non potevamo rallentare, c’erano vari bivi illusori intenti a fermarci. Perdere di vista l’obolo poteva essere un problema. Dalla foga del momento però, non ci accorgemmo direttamente degli occhi che si aprivano lungo i nostri passaggi. Avevamo la sensazione di essere osservati ma, se nessuno ci attaccava, non avevamo di che preoccuparci.

Finalmente, dopo aver cambiato varie volte strada, vedemmo una luce e l’uscita.
L’obolo volò verso l’alto e poi si distrusse al comando di Mistrel.
Davanti a noi c’era l’enorme lago circolare. Intorno ad esso da alcuni punti sgorgavano cascate che immettevano acqua all’interno di esso. Il lago di Hulia aveva delle tonalità di azzurro mai viste prima e che, come per magia, inondavano di luce tutta la caverna interna.
Nel mezzo, inoltre, c’era una costruzione a forma romboidale che galleggiava sull’acqua.
“Quello è il tempio...” Mi indicò Mistrel. “Ma prima di andare lì, andiamo a mangiare qualcosa.” Sorrisi di gioia.
Lungo la strada che circondava il lago c’era una costruzione enorme chiusa con un grande portone. Appena avvicinati, spinsi la porta facendoci entrare nel mio paradiso.
C’erano viveri di ogni tipo in quello strano magazzino. Le provviste erano all’interno di strani cubi trasparenti, mentre l’acqua in grandi boccioni di vetro.
Come uno sciacallo, senza pensarci due volte, aprii il boccione, iniziando a bere a sazietà. Poi, mi avvicinai a quegli strani cubi per prendere il cibo che c’era all’interno, senza riuscire però ad aprirli.
“Non si aprono in quel modo, stupido bamboccione. Sono conservati con la magia e si possono aprire solo con quella.” Cercai di intenerire Mistrel con i miei occhi languidi e affamati. Fu così che con la sua magia, il coperchio del cubo si aprì, facendomi tirare fuori pane e uova dal suo interno. Finalmente, io, ormai bestia famelica, stavo mangiando.
Dopo quell’attimo Mistrel mi fece compagnia e mise mano anche lei al cibo contenuto nel cubo. Mi sentivo immediatamente rinvigorito e pieno di energie, dopotutto non mangiavo bene da mesi. Riempii la mia borsa quasi vuota con gran parte di quello che trovai nel contenitore e poi riempii la mia borraccia secca con quell’acqua così fresca e buona.

Dopo esserci rifocillati uscimmo all’esterno e ci dirigemmo sul ponte che attraversava il lago e che ci avrebbe portato al tempio. L’acqua aveva un colore blu così splendente che si rischiava facilmente di caderci dentro: era come avere il sole direttamente negli occhi. Fu così che solo guardando dove mettevamo i piedi, ci trovammo davanti alla grande struttura rombica. Come dal suo sogno, la premonizione di Mistrel si era avverata.

Continua...



La luna viola di carolineschell
Dopo aver attraversato passaggi magici e labirintici, la premonizione di Mistrel pare essersi avverata. Lei e Vrynn si trovano davanti al tempio del lago di Hulia. Cosa ci sarà all'interno? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Ciao :)

Seguite la pagina ufficiale di Selenya per i capitoli precedenti degli altri regni! ------> Selenya

Capitoli precedenti del regno di Rak-Thul:
Cap. 1: Leggenda e curiosità
Cap. 2: Il verso dei tamburi
Cap. 3: La fuga
Cap. 4: Domande e (sempre meno) risposte
Cap. 5: Artefatti e premonizioni
Cap. 6: Tra sogno e realtà


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