STORIA DI UN GRANDE UOMO

Una vita di sacrifici, nella fermezza, nella perseveranza e nella bontà d'animo

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Correva l'anno in cui le ultime truppe americane lasciavano l'Italia e veniva approvata la Costituzione della Repubblica Italiana, mentre in un piccolo paese, all'ultimo piano di un casolare in cima ad una collina nasceva un bambino.
Era attorniato e accudito da familiari e parenti, di padre Maestro e di madre "tuttofare" e superba cuoca, date le sue origini sicule.
Il bambino cresceva, con i suoi capelli biondi e riccioluti, formandosi nella scuola fino al raggiungimento della terza media.
Qui il suo innato desiderio di avventura e realizzazione dei propri sogni lo portano a svariati lavori, di diversa natura alla ricerca della realizzazione personale.

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Qui nasce nel suo animo, oramai quasi maggiorenne, la passione per l'arte, la pittura e la scultura cimentandosi da "autodidatta" anche se consigliato ed "educato" dal famoso zio scultore allievo del Manzù.
Nonostante gli anni scorrevano, la sua passione era talmente grande da compiere centinaia di ritratti, raffigurazioni di paesaggi, dalla matita alla biro, al carboncino e persino nella scultura in creta.
La soddisfazione nei suoi occhi, nelle mostre che organizzava, per far conoscere la sua personalità, il suo modo di esprimersi nell'arte.
I giorni trascorrevano, il sacrificio di un lavoro "normale" che non permetteva di fargli spiccare il volo, il viaggio che avrebbe voluto, i pomeriggi dopo il lavoro a respirare nelle acque dei fiumi, con le sue canne da pesca rigorosamente artigianali, pescava con una pazienza incredibile assorto nei dolci suoni della natura.

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Faceva della sua perseveranza, fermezza e bontà d'animo i principali valori da trasmettere ai propri figli e un'educazione esemplare alla correttezza e al rispetto.
Il tempo era nemico, purtroppo, i week-end con i figli passavano sempre troppo in fretta, ma venivano sempre riempiti con gite al fiume, al lago finché poteva.
La sua forza era anche il suo sguardo, penetrante ed esplicativo e misurava sempre ciò che diceva, con un rispetto ed una gentilezza invidiabili.
Gli anni proseguivano inesorabili e quel volo da sempre sognato non sarebbe più potuto essere provato, ma lui lo voleva per i suoi figli, il suo desiderio era che avessero potuto trovare la propria strada senza privarsi di nulla, della libertà.

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I cavalli, tanto amati, tanto considerati a tal punto di dire che possedevano una sensibilità pressoché umana perché infondevano quello spirito di saggezza e spensieratezza. Con il senno di poi, potevano essere la perfetta raffigurazione di come avrebbe voluto andasse la propria vita, come un cavallo, fiero, forte ma sensibile, libero ma intelligente.

Il problema è che quando la vita diventa come un castello di carta, quando si viene a conoscenza che tutto sta per finire, qui si vede la vera forza di una persona che non ci sta, che lotta e che resiste fino allo stremo delle forze.
Quel bambino, biondo e riccioluto diventato Grande ha fatto sì che le persone che l'hanno conosciuto non potranno mai dimenticarlo.
E con la più grande riconoscenza che si possa avere, mi sento di dire di essere fiero di questo Grande Uomo perché lui era mio Padre.

fonte immagini pixabay.com

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