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5 centesimi di Vittorio Emanuele III - Collezione personale

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Le monete mi sono sempre piaciute, ricordo che da piccola analizzavo attentamente i disegni, le figure e qualsiasi altro segno presente su di esse. Mi chiedevo di che materiale fossero fatte e rimanevo affascinata da questi piccoli oggetti che per me rappresentavano delle opere d'arte. Ho sempre amato conservare le monete di ogni paese che ho avuto l'occasione di visitare in quanto ogni moneta ha la sua identità, può fornire alcune informazioni sulla politica e la storia del paese. Adesso sono in possesso di monete in circolazione e non di tantissimi paesi del mondo. Le monete di cui vorrei parlarvi oggi sono state create durante il regno di Vittorio Emanuele III, che era un collezionista di monete e appassionato studioso di numismatica. Sono le monete da 5 centesimi, che ho acquisito grazie ad una persona a me molto cara, la quale le ha ereditate dalla propria madre, vissuta in quel periodo e le ha conservate con tanta passione.



Composta da 71 pezzi, dei quali i più datati sono tre esemplari del 1920. La moneta viene chiamata "5 Centesimi Spiga" ed è stata coniata dal 1919 al 1937, le sue dimensioni sono di poco più grandi della moneta da 2 centesimi di euro attualmente in circolazione. Le monete sono in rame e su una facciata mostrano il profilo del Re rivolto a sinistra, intorno la legenda VITTORIO•EMANUELE•III• RE• D'ITALIA e il nome dell'autore A. MOTTI. Di queste monete ne ho 45 in tutto e mi mancano quelle coniate negli anni 1919, 1927, 1934, 1936 e 1937.
Sull'altra facciata vi si trova il disegno di una spiga di grano con una foglia in basso a sinistra, appena al di sopra di essa, la lettera C. che sta per centesimi, dalla parte opposta (a destra) della spiga è indicato il numero 5. Sotto la cifra vi è l'anno e più in basso, accanto al gambo, la lettera R che è il simbolo della Zecca di Roma, ovvero dello stabilimento dove sono state coniate le monete.


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Un altra versione della moneta da 5 centesimi fu creata per commemorare la proclamazione della sovranità italiana sull'Impero Etiopico, la “5 Centesimi Impero” coniata dal 1936 al 1939, sempre dalla Zecca di Roma. Ha le stesse dimensioni della 5 centesimi spiga ed è anch'essa di rame. Di questa versione ho solamente 4 monete del 1938.
Su una facciata la moneta mostra un'aquila ad ali spiegate su un fascio littorio (fascio di bastoni di legno legati con fasce di cuoio) orizzontale e più in basso c'è lo stemma sabaudo, sul lato sinistro il valore C. e l'anno di coniazione, sul lato destro il valore 5 e l'anno dell'Era Fascista (fu introdotta dal fascismo e prevedeva l'obbligo di aggiungere in numeri romani l'anno dell'Era Fascista accanto a quello dell'Era Cristina). Sul bordo in alto vi è scritto ITALIA, sul quello in basso il nome dell'autore G. ROMAGNOLI. Sull'altra facciata vi è il profilo del Re rivolto a destra e sul bordo la legenda VITT•EM•III•RE•E•IMP•.


Dal 1939 al 1943 fu creata una versione dove viene cambiato solo il metallo di produzione. Fatta di bronzital, che è un composto di rame e alluminio il quale mantiene tutte le caratteristiche della versione che ho descritto precedentemente. Di queste ne ho 3 del 1939, 10 del 1940, 3 del 1941 e 6 del 1942, per un totale di 22 monete.


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Tutte le foto sono dell'autore


Sitografia

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