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Life’s Marketing: Come ti spaccio il cagnolino! |CASE STUDY …ma non troppo.

Ho incontrato questo amico a 4 zampe questo pomeriggio a lavoro ed era così bello, che ho offerto alla padroncina uno Spritz.

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Immagine dell'autore. Quanti upvotes per questo batuffolone?

Voi mi direte …cosa c’entra tutto ciò (appurato che non avessi alcuna intenzione di provarci con la padrona e che questo non è un post sulle tecniche di seduzione)?

Questo simpaticissimo (e devo dirvelo anche morbidissimo cane) mi ha portato un ROI - Return per Investment - decisamente elevato a fronte di una spesa di soli 4 euro (il nostro prezzo di uno Spritz).

Il ritorno è consistito nella miriade di passanti fermatisi a scattare foto, di cui una buona percentuale si è fermata a sua volta a prendere un altro Spritz, e poi un altro e un altro ancora…

Sappiamo bene come funziona con gli Spritz no?

Quale è l’insegnamento di questo piccolo, divertente, ma affatto scontato Case Study?

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Immagine dell'autore. Sguardo languido, avrà fame? Ve lo dico: mangia solo upvotes!

Per ricevere bisogna dare, dare a volte significa offrire, altre più semplicemente investire in qualcuno o in qualcosa, o perché no, anche in noi stessi!

Comunque se siete qui siete cascati in questa divertente trappola morbidosa e avete, a mio avviso, fatto bene perché, continuando insieme a voi il mio percorso da markettaro, avrei piacere di raccontarvi un altro paio di cosette interessanti che vi torneranno sicuramente utili.

Questa fotina ci riporta ad altre tematiche di cui tanto si è discusso in questi ultimi giorni:

  1. Visibilità (si, ancora, ancora e ancora una volta vi parlerò di visibilità).
  2. Quale qualità? (e cosa intendiamo noi per qualità)
  3. Engagementalità (sarebbe engagement – coinvolgimento - ma mi piaceva farlo finire col suffisso –ità)

Non è propriamente adatto parlare di questi 3 argomenti in maniera differenziata in quanto tutti – e in sinergia - ci riportano sulla stessa barca che naviga in questo Oceano di pesciolini …verso uno di Balene.

Ma li tratterò in maniera differenziata per esigenze tecniche.

Se non ci vedi …usa il binocolo!

Ho già parlato nei miei post precedenti dell’importanza di avere visibilità su Steemit. Questo mese a bordo tuttavia mi ha fato riconsiderare alcune dinamiche, funzionali per tanti social, ma non così efficienti in questo specifico habitat.

Stavolta vorrei porre il focus sulla visibilità in termini diversi: Vuoi crescere su Steemit? Usa Instagram e Facebook, usa BlaBlaCar (un giorno vi racconterò di come ho trovato lavoro grazie a BlaBlaCar) ma, per favore, smettila col passaparola del Medioevo, non vorrai che i tuoi amici finiscano col non sopportarti più vero?

Ho deciso da poco (pochissimo) di cominciare a pubblicare le anteprime di alcuni tra i miei steempost su Instagram per valutarne l’impatto pratico su Steemit.

Ieri sera il mio primo post (settato più o meno con i giusti hashtag).

Non avevo una precisa idea di cosa aspettarmi, in quanto non si è ancora formata una scuola al riguardo e si va quindi per tentativi.

Questi comunque i risultati:

  • Una decina di followers - nicchia crypto lovers - su Instagram che non fa mai male;
  • Un aumento di 3 followers su Steemit (a onor del vero non posso dirvi con esattezza se la cosa sia connessa, ma ho buone ragioni di pensarlo, in quanto finora i miei followers sono aumentati esclusivamente a seguito della pubblicazione dei post. Invece ieri sera mi trovavo lontano dalla pubblicazione e in una fascia oraria discretamente tarda. Sicuramente continuando saprò darvi info più utili.

A differenza di Steemit che risulta essere ancora molto acerbo sotto tanti punti di vista, la funzione hastag di Instagram in una nicchia così ristretta ( tag come #steemit o #crypto hanno ancora un super appeal) ci permetterà di raccogliere subito buoni consensi. E in ogni caso, pur non facendo miracoli, nel lungo termine la trovo sicuramente una scelta pagante.

QQ …Quale qualità?

E’ dal cambio di regole del PostIt che non si fa altro che parlare di qualità dei post e dei contenuti. Nessuno che abbia mai spostato la questione su una tematica altrettanto, se non più importante, e cioè lo stile.

Credete davvero che per emergere basti essere i più bravi?

Credete davvero che per emergere bisogna condividere ciò che piace agli altri e scriverlo bene?

Fare ciò che già fanno - quasi - tutti quì su Steemit, ti permetterà soltanto di raccogliere ciò che tutti raccolgono, che solitamente non è sufficiente per quanti chiedono a se stessi sempre di più.

Al mondo esistono tanti bravi scrittori, tanti bravi cantanti, tanti bravi attori e tanti bravi di tutto …ma ne conosciamo una percentuale veramente misera, e la maggior parte delle persone talentuose, la sera la trascorre a piangere con la testa sotto al cuscino domandandosi perché Malgioglio ce l’abbia fatta e lui no.

A meno che non siate degli alieni, nulla di ciò che possiate fare vi potrà portare al gradino più alto …se non vi differenziate nello stile.

Come ho avuto modo di far notare più volte nei commenti, mi rendo conto che Steemit è sempre più un cenacolo di grandi contenuti e di valore …che però lasciano il tempo che trovano e non mi trasmettono quello stile, quell’empatia che solo un grande scrittore riesce a trasmettere.

Avete forse bisogno di leggere la firma per distinguere un Dalì?
Come fa Max Gazzè ad innamorare restando su quelle tonalità così basse?
Non riconosceresti Ronaldinho anche vedendolo giocare di spalle?

Non è ciò che scriviamo a fare la differenza, ma il modo in cui lo comunichiamo che ci distingue.

Engagementalità: come coinvolgi il tuo pubblico?

Non mi resta quindi che sottolineare come un buon traffico veicolato da fonti esterne, uno stile che fa la differenza, hanno la necessità di chiudere il cerchio attraverso un sano e continuo coinvolgimento!
Cosa offri al tuo lettore?
Posto che non possiamo interessare a tutti (posto che nemmeno poi mi interessa) sappiamo creare quel filo conduttore che attraversa lo schermo ci lega ai due lati del video?
Sappiamo tessere questa rete di contatti e sappiamo tenerne la giusta cura?
Dedico diverso tempo alla lettura e al commento dei post in quanto essere un utente consapevole non significa, a mio avviso, conoscere a memoria il Markdown o l’Html (io continuo ad avere aperte le schede con i post di @thenightflier sull’impaginazione), ma significa essere consapevoli di dover intrattenere prima e trattenere poi con costanza un pubblico molto vasto.
La avvertite anche voi una certa empatia nel commentare o upvotare articoli di persone che prestano cura e attenzione ai vostri lavori o no? Ecco. Questo è! Cerchiamo il coinvolgimento prima che nei nostri post, in quelli altrui …e sarà sempre una strada in discesa.

Come sempre anche oggi avevo un calderone in testa da svuotare e vi ho messo in maniera più o meno sconclusionata un sacco di concetti e spunti di riflessione. Spero tuttavia di esservi stati di aiuto…

Siamo tutti sulla stessa barca. Sallo!

Ciao a tutti e Bau Bau dall’amico a 4 zampe!

P.S. E commentateli sti cavolo di post ogni tanto peppiacere!