Stan Laurel, l'uomo più divertente del secolo

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L'immagine è tratta da wikipedia

23 febbraio 1965: muore Arthur Stanley Jefferson, meglio noto con lo pseudonimo di Stan Laurel. Le sue ultime parole furono anche la sua estrema "gag": all'infermiera che lo stava pulendo disse: "Vorrei essere a sciare" "le piace sciare, signor Laurel?" "Assolutamente no, ma sempre meglio che stare qui".

Inglese di Ulverston, era figlio d'arte: suo padre era infatti attore, regista e impresario teatrale: lascia l'Inghilterra per gli Stati Uniti assieme alla compagnia di Charlie Chaplin, del quale sarà una sorta di controfigura. Cambia il nome da Jefferson a Laurel. Perché? Perché "Stan Jefferson" ha 13 lettere: porta male. "Laurel" ovvero "alloro", nome trovato per caso sfogliando un libro di storia, pareva beneaugurante.

La sua fortuna nasce con l'incontro con l'attore americano Oliver Norvell Hardy detto "Babe". Il primo film assieme, "The Lucky Dog" del 1921, non è il classico film di Stanlio e Ollio: Hardy ricopre il ruolo di un rapinatore e Laurel della vittima. Il primo film "vero" della storica coppia sarà "Duck Soup" del 1927 per gli studi di Hal Roach. Da allora sarà successo.

Stan era la vera mente della coppia, lavoratore instamcabile. Aveva anche i suoi "trucchi" per ottenere dal compagno il massimo della recitazione: il famoso sguardo esasperato di Hardy era ottenuto facendo ripetere la scena un numero imprecisato di volte proprio quando Oliver, uomo che amava i divertimenti, doveva andare alla sua partita di golf.

Laurel e Hardy ebbero fan insospettabili: Benito Mussolini, che portava la bombetta "come Stanlio e Ollio" e papa Pio XII, che li volle ricevere in udienza privata nonostante le molte (troppe) mogli di Laurel e la dichiarata appartenenza massonica di Hardy.

La classica voce italiana dei due, dalla forte cadenza anglosassone, è dovuta al fatto che, quando ancora non esisteva il doppiaggio Hal Roach costringeva i due a recitare nelle principali lingue europee per distribuire i film fuori dal mondo anglofono: i due ovviamente storpiavano lingue a loro sconosciute. Il doppiaggio italiano decise di mantenere la cadenza anglosassone (Alberto Sordi come storico doppiatore di Hardy: il doppiatore di Laurel, Mauro Zambuto, poi fece carriera in America come docente di fisica delle particelle).

I due rimasero legatissimi tutta la vita. Alla morte di Hardy, Laurel non partecipò ai funerali dicendo: Babe avrebbe capito. Sofferente di cuore, il suo medico gli aveva sconsigliato emozioni forti
Negli ultimi anni Laurel fece da mentore ad altri attori, tra i quali spicca Dick Van Dyke.
Al suo funerale Buster Keaton disse di lui: "Non ero io il più divertente, non era Chaplin il più divertente, quest'uomo era il più divertente"

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