Parenting journal: Day 0

Giorno -1, ore 20:00:

Parola in codice: contrazioni. Tante, forti, praticamente ovunque: mia moglie è così sofferente che comincio a iperventilare anche io. Il gatto assume atteggiamenti sospetti: è ora di cena eppure non si lamenta per avere le crocchette. Ci guarda preoccupato: se dovessimo tirar le cuoia entrambi (e la situazione sembrava prossima all'epilogo) chi gli avrebbe dato da mangiare, o pulito la lettiera?

Mettetevi nei suoi panni: sareste terrorizzati anche voi.

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Il mio gatto in depressione - Immagine di proprietà dell'Autore

Giorno 0, ore 14:00:

Mia moglie passa una notte tra letto e la palla per gravidanza senza riuscire a dormire. Al corso pre-parto ci hanno spiegato di non correre all'ospedale alle prime contrazioni, così noi ce la stiamo prendendo comoda. Mi metto a cucinare e preparo il pranzo.

L'ospedale è a 3 minuti di macchina ma, alle brutte, siamo pieni di asciugamani puliti e acqua calda. Ho sempre detto che, se non fossi stato informatico, avrei fatto il chirurgo: in fondo quanto ci vorrà a far nascere un neonato? Ho pure guanti e mascherina.

Altro che Dr. House!


Laureato in Ginecologia e Ostetricia all'università della Strada - CC0 Image, click for source

Giorno 0, ore 14:05:

Andiamo in ospedale.

Giorno 0, ore 15:00:

Sono in sala di attesa: mio padre mi raccontò la sua, di attesa... una notte, 3 pacchetti di sigarette. Io non fumo, poi non sono tipo da andare in ansia. Ho un libro nello zaino, il powerbank, un po' snacks ed una bottiglietta d'acqua, penso di poter resistere anche 2-3 giorni buttato nel corridoio del pronto soccorso. Chissà quanto ci sarà da aspettare... comincio a mandare qualche messaggino ai miei e ai migliori amici. Poi una chiamata:

"Amore, mi ricoverano, ci siamo quasi...".

Giorno 0, ore 17:00:

Attendo la chiamata dell'ostetrica per poter entrare in sala parto: nel frattempo penso di aver portato uno zaino pieno di viveri per niente. Pazienza, "Better safe than sorry". Nella sala d'attesa del reparto c'è solo un ragazzo, più giovane di me, seduto dall'altra parte della stanza: una stanza piena di sedie inagibili alternate, causa Covid. Penso a strane cose: ma in sala parto dovrò tenere i guanti? E se sono contaminato? Ce la farò a respirare? Potrò scattare delle foto col cellulare?

...Mah, forse una sigaretta me la sarei fatta.

"C'è il signor Gianluccio?"

Chiedono dalla porta.
Mi sa che è ora.

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Ho la capacità innata di sembrare tranquillo anche con la moglie in travaglio - Immagine di proprietà dell'Autore

Giorno 0, ore 17:20:

Mi fanno firmare un foglio dove c'è scritto che non sono stato a Milano o in Cina, non ho frequentato gente col coronavirus, non sono stato in aeroporti, che la mia dieta non è composta in prevalenza da pipistrelli e che se dico una bugia (oltre a non essere figlio di Maria) mi avrebbero torturato e rinchiuso a vita a Guantanamo.

Firmo: non sono mai stato a Cuba.

Mi misurano la temperatura: ahi ahi ahi signora Longari, lei ha 38 di febbre.

Silenzio.

Per un attimo mi pare di sentire il garrito dei gabbiani e le note di "Hasta Siempre" in sottofondo.


Chissà in quale ala del carcere mettono i casi di Covid non dichiarati... - CC0 Image, click for source

No dai, stiamo scherzando: sarò accaldato per la corsa che mi sono fatto, per lo stress, per il caffè, poi oggi c'è un sole che spacca le pietre...

"Ah aspetti che questo termometro non funziona mai, cambiamo orecchio... uhm, 37,5. Un attimo che riprovo... ok 37: può entrare".

Il mio sudore freddo è efficacissimo.

Giorno 0, ore 17:30:

Impiego 10 minuti a indossare guanti, copri-scarpe, cuffia e camice, un po' per il nervosismo un po' perché non riuscivo a capire il verso del camice (Spoiler: lo indosserò al contrario per tutta la durata del parto). Entro e trovo mia moglie attaccata ad un paio di macchinari e ad una flebo... però è in piedi.

Miracoli dell'epidurale.

Giorno 0, ore 18:00:

E' arrivato il momento, quello dove ti dicono continuamente di spingere, sempre più forte, di respirare ecc. ecc. Mi sono ritrovato a spingere e a ventilare pure io; fortunatamente senza incresciose conseguenze.

Giorno 0, ore 18:40:

Sorvolo la parte del travaglio (andatevi a vedere qualsiasi documentario sul parto dei mammiferi) e quella dove sembro essere in un film di Quentin Tarantino (andatevi a vedere Kill Bill); alle sei e quaranta del 25 Aprile 2020 nasce una bambolina di 3,200 kg. Bellissima, piena di capelli, con due occhioni curiosi. La abbracciamo: ma non troppo stretta per paura di farle male.

La teniamo tra di noi come neanche Gollum avrebbe fatto con l'unico anello... la cosa più importante sulla faccia della terra, la personificazione del nostro amore.

Vabbè mi fermo qui, altrimenti divento troppo melenso.

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Un'amica di famiglia, guardando questa foto e rivolta a mia madre, le dirà: "E' incredibile, l'infermiere somiglia tantissimo a tua nipote!" - Immagine di proprietà dell'Autore

Giorno 0, ore 18:50:

L'infermiera le fa il bagnetto, la mette sul fasciatoio e mi chiede di vestirla.

La guardo interdetto: come cappero si veste una neonata di pochi minuti? Vado a prendere il vestitino e lo stendo di fianco a lei. Dopo un paio di minuti dove, nella mia mente, faccio complicatissimi calcoli geometrici per capire come far entrare la mano di mia figlia dentro la manica del body senza farle male, l'infermiera spazientita me la prende e la veste in tipo 30 secondi.

Era evidente come mi volesse far fare una figuraccia.

Giorno 0, ore 19:30:

Inviamo foto e messaggi a tutti i parenti e amici, poi restiamo da soli a coccolare la nostra piccola Rosa... fino a quando l'infermiera di turno non mi caccia via: in tempi di Covid gli ospiti possono restare solo il tempo strettamente necessario.

Un bacio ad entrambe e torno a casa.
Le incontrerò nuovamente solo due giorni più tardi.

Non ho ancora ben chiaro se il mio nuovo status di "Papà" sia un lieto fine o un nuovo inizio. Probabilmente entrambi... quanto meno, questa brutta storia del virus ed il relativo smart-working mi hanno permesso di star vicino alle mie piccole.

Ma questa è un'altra storia... la prossima pagina del mio "Parenting journal"!


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