La menopausa : un tabù o un'opportunità?

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Praticamente da che mondo è mondo, la femminilità è stata identificata con la fertilità. Un esempio nell'arte più antica, risalente addirittura al paleolitico, è la Venere di Willendorf, statuetta di cui purtroppo non posso postere la foto, perchè non ne ho trovate di libere. In questa particolare e antichissima raffigurazione della donna, si evidenziano mammelle e addome, molto grandi e pronunciati, mentre il volto non è neppure accennato, come gli arti, parziali e sfumati.
Da questa immagine, emerge chiaramente una visione della donna come portatrice di prole , essere sessuato (la vulva è ben evidente) e destinato alla procreazione.
La donna è stata vista per millenni come fattrice, l’unico ruolo possibile riconosciuto era quello di madre
Nella mitologia greca, ad esempio, Era impersona la condizione matrimoniale della donna. Sono le nozze con Zeus a renderla perfetta, fedele e gelosa e anche casta, dal momento che riacquistava la verginità ogni volta che si bagnava nella sorgente Canato ed il mito le attribuisce la maternità virginale di Ares ed Efesto.
Scrive Ippocrate :
«sono tre i caratteri della donna non più mestruata : deformazione dello scheletro, comparsa di peluria e gotta»
«l’utero, divenuto mobile perché leggero e privo di contenuto si sposta all’interno del corpo , provocando anche crisi di soffocamento». Un quadro a dir poco deprimente.
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E Aristotele non è da meno. Infatti scrive:
"L’essenza della vita dipende da quanto calore e umidità il corpo è in grado di contenere. La vecchiaia non è altro che un progressivo raffreddamento degli umori e perciò si comprende come scomparsa dei flussi e vecchiaia coincidano, escludendo la donna dal circuito vitale.
Tra l’altro, cessate le mestruazioni, la donna diventa estremamente pericolosa dal momento che tutto il nocivo, prima assorbito dal sangue mestruale, può essere integralmente assorbito e poi trasmesso dallo sguardo".
Quindi non solo brutta e vecchia, ma anche malefica!
Nel Medioevo, si è assistito all'apoteosi di questa visione distorta del femminile. Codici miniati illustrano quanto sia stato attivo il ruolo della donna nella rovina dell’umanità, tanto da identificarla senz’altro col demonio. Tanto più se anziana, quando, dato che non può più essere demoniaca sessualmente, lo diventa in altri termini.
Ad ogni modo, nei secoli, la donna ha mantenuto per lo più una identità relazionale come madre e sposa, perdendo di valore con l'età o con la sterilità.
Nonostante gli evidenti cambiamenti e progressi della condizione femminile, per molte donne la cessazione dei flussi mestruali è tuttora negativa, in quanto simbolicamente connessa non tanto con la perdita della fertilità, quanto con l’invecchiamento , in una società che mette al primo posto l’aspetto fisico ed esalta una eterna giovinezza.
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Persistono stereotipi, inoltre, che discriminano pesantemente la donna.
L’uomo attempato, ad esempio, se dotato di potere di qualunque genere, viene spesso considerato depositario di un fascino che può attrarre anche ragazze più giovani e questo viene socialmente accettato, mentre donne mature che hanno giovani partners vengono spesso criticate.

Fortunatamente, le donne cominciano a possedere una propria identità, sovente molto spiccata, hanno percorsi di studio e di carriera non inferiori ai maschi (pur se con qualche difficoltà in più) ed hanno acquisito consapevolezza di sè.
Inoltre,la vita media è aumentata notevolmente, tanto che, dopo la cessazione dei cicli, che avviene intorno ai cinquanta anni, sono prevedibili trenta e più anni di vita residua, praticamente una nuova fase che può essere vista non come la fine di qualcosa, ma un vero inizio.

Dal punto di vista medico, la menopausa è un evento del tutto fisiologico, ma può diventare condizione patologica qualora insorgano sintomi fastidiosi come vampate, insonnia, perdita della libido, secchezza vaginale e disturbi dell'umore.
In questo caso si parla di sindrome climaterica e sarà opportuno rivolgersi al ginecologo per effettuare terapie che consentano un adattamento positivo alla nuova situazione ormonale e metabolica.
La patologia climaterica compare quando si ha più difficoltà in tale passaggio, anche da un punto di vista psicologico, e allora è compito del medico accompagnare la paziente e rendere più naturale tale mutazione. Indispensabile sarà in queste circostanze adottare un adeguato stile di vita, alimentazione appropriata, evitare il sovrappeso e la sedentarietà, non fumare. Se necessario, si potrà intraprendere una terapia sostitutiva sotto il controllo del medico specialista.
Termino con una antica citazione legata ai miei studi di medicina cinese.
Scriveva la dottoressa Bao Gu, moglie del medico Ge Hong (281-341 d.c):
«la donna, da piccola deve piacere ai genitori, da adulta deve piacere al marito. In questa fase deve piacere a se stessa , deve cioè portare l’attenzione su di sé, volersi bene , avere cura di sé, ascoltarsi. Questa è un’opportunità nella sua vita»
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