"La fragilità degli angeli": recensione

Nel terzo noir di Gigi Paoli, ritroviamo il cronista di giudiziaria Carlo Alberto Marchi che si barcamena tra la sua vita di padre single e quella assai movimentata tra "Gotham" e il giornale.
Stavolta il protagonista (e con lui gli altri personaggi ricorrenti) si trova alle prese con un evento davvero tragico : la scomparsa di Stefano, un bambino di soli quattro anni.
Le indagini, inizialmente, sembrano semplici, c'è addirittura un reo confesso.
Ma nulla è come appare.
Mentre la tensione sale, un'altra scomparsa rende ancora più cupa l'atmosfera di una Firenze autunnale e per certi versi insidiosa : un ragazzino, Francesco, non torna a casa dagli allenamenti.
Ma, scavando nel breve passato dei due bambini, Marchi scopre più di una correlazione tra di loro.
Da qui a giungere a più fondati sospetti, il passo è breve.
Ma ancora le cose non sono come sembrano.
Sapientemente l'autore ci fa assistere a più di un colpo di scena, per giungere all'epilogo, inatteso e doloroso.

Un noir intrigante e ben congegnato, ancora di più fa affezionare il lettore al personaggio di Carlo Alberto Marchi, con la sua curiosità e con le difficoltà quotidiane che lo fanno sentire vicino.

La fragilità degli angeli, un noir di Gigi Paoli - Giunti Editore

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