Dopo una rapida sosta per riprendere fiato (io, perché Ale lo aveva già abbondantemente ripreso) ripartiamo lasciandoci alle spalle la Forcella del Lago, scendendo nella Val di Fanes che si era aperta davanti a noi.
La Val di Fanes - Foto di Carlotta G. Volpini
La bellezza di questi luoghi mi colpisce sempre. Per molti forse sono solo montagne ma per me hanno un fascino incredibile. Non so perché. Non sono nata e cresciuta qui ma amo questa natura e l'essere in connessione con essa mi mette in uno stato di pace e serenità che raramente ho provato altrimenti.
Camminare qui per me non è cercare di arrivare a meta nel più breve tempo possibile ma è godere di tutto ciò che mi circonda. I sensi si acutizzano e non parlo solo dell'ovvietà della vista ma parlo dell'olfatto stimolato dai profumi della terra, dell'udito stimolato dai campanacci delle mucche al pascolo che rompono il silenzio che caratterizza questi luoghi.
Lo vedete il sentiero che taglia in fondo la valle? Noi siamo diretti là, da dove ho scattato la prossima foto. Camminiamo, camminiamo e camminiamo.
Guardando verso la Forcella del Lago - Foto di Carlotta G. Volpini
La V che vedete fra quelle due grandi montagne è la Forcella del Lago. Noi siamo arrivati da lì...vi posso assicurare che la strada percorsa non è poca! L'entusiasmo era ancora alto e gli stimoli molteplici! La stanchezza non la sentivo, ero troppo presa da quell'ambiente così diverso da quello a cui ero abituata.
Al pascolo - Foto di Carlotta G. Volpini
Ma vogliamo parlarne? I cavalli liberi! Che scena bucolica!
Poi il ruscelletto col ponticello...ed infine la malga con la sua staccionata. No va beh, stupendo!
In tutto quel tragitto, se ricordo bene, non abbiamo incrociato anima viva. La temperatura era perfetta e tutto procedeva al meglio.
La malga - Foto di Carlotta G. Volpini
Le foto per la giornata sono finite...perché a quel punto inizio a vedere che Ale allunga un po' il passo (o io lo accorcio, non so) e la serata inizia ad avvicinarsi...forse già lì avrei dovuto intuire qualcosa...cmq noi procediamo lungo il sentiero e incrociamo cartelli che indicano i prossimi rifugi ma di Fodara, dove dovevamo passare la notte, nemmeno l'ombra!
Le foto sono state scattate da me con una Nikon D90 e non hanno subito alcun intervento di postproduzione.