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DaVinci-Contest: 🌌 l'Esperienza Marziana 🌌

Salve a tutti. Innanzitutto un grazie di cuore a @aboutcoolscience , che ci ha dato una grande opportunità con questo contest e potremo, grazie a lui, metterci in contatto con il nostro daimon creativo e dare vita ad una deliziosa ondata di idee che si riverseranno nella community italiana di Steemit, e, inevitabilmente, finiranno col mandare tutti noi in pieno solluchero. O in coma, perché no.

Ed è proprio in base agli stati mentali della condizione umana darò vita alla mia speculazione di come sarà un determinato aspetto della futura esperienza marziana.

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La psiche degli astronauti, nel bel mezzo del loro lavoro, è messa sotto grandi quantitativi di stress, ben oltre la loro già immense capacità base. Questo è risaputo e molti studi sono stati condotti in relazione all'ampia escursione dei cambiamenti che la psiche e il corpo dei cosmonauti incorrono durante la loro permanenza nello spazio. Un fenomeno senza dubbio interessante è quello che riguarda la sfera che ospita fenomeni allucinatori.

Allucinazioni

L'allucinazione è un fenomeno più comune di quanto ci si aspetti. Il sogno stesso è un'allucinazione (seppur non in senso medico). Si potrebbe dire che la nostra realtà cosciente è fatta da allucinazioni visto le varie scorciatoie cognitive, molto apparenti nelle illusioni ottiche, che il nostro cervello prende. La nostra esperienza della realtà rappresenta più quello che ci aspettiamo di vivere che quello che viviamo. Tutto questo ci permette di captare informazioni in maniera più efficiente e reattiva. Uno strumento che si è rivelato sicuramente significativo nella nostra sopravvivenza.

Ma cosa succede quando portiamo un essere terrestre, già perma-allucinato di default, nello spazio cosmico
Stress, isolamento e mancanza della gravità iniziano a giocare strani scherzi allo stato fisico & mentale dell'astronauta (senza contare la miriade di altri fattori, molti sconosciuti, dei quali possiamo solo fare speculazioni dato lo stato ancora immaturo della nostra medicina). Un fenomeno riscontrato nei prigionieri che abitavano in celle singole, in mancanza completa o quasi di luce, è stato ipotizzato avere una meccanica simile di alcuni tipi di allucinazioni che astronauti hanno riportato di aver vissuto durante le loro missioni. Il fenomeno all'origine di ciò si chiama Prisoner's Cinema.


Problema: La Stazione Spaziale Internazionale è un conto, ma Marte?


Le situazioni, già difficili di per sé nello spazio limitrofo al pianeta madre, saranno sicuramente ancora più ardue da confrontare. Molti tendono a mettere in secondo piano il fattore morale. Come salvaguardare lo stato mentale di un essere umano trapiantato su Marte, con una missione che è costata miliardi di $ da mettere in piedi e il cui successo sta sulle spalle di un piccolo numero di scimmie intraprendenti?
Problemi come uno stato morale precario sorto da apparenti sciocchezze come nostalgia di casa e solitudine possono dare vita a problemi con il sonno e della propria sfera cognitiva. Possono molto facilmente insorgere allucinazioni di ogni tipo, auditive, visuali o di percezioni temporali. E questo anche per quanto concerne i viaggiatori interplanetari più resilienti.

Quale potrebbe essere la soluzione?

Vogliamo vivere una vita extraterrestre? Diventiamo extraterrestri.

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Transumanismo

Non la procedura per il cambio di sesso. Sto parlando di andare oltre ciò che rappresenta l'essere vivente che è l'Homo Sapiens e coadiuvarne l'adattamento in un ambiente alieno. Terapie genetiche possono compiere miracoli e tecnologie come la CRISPR potranno sicuramente trovare impiego per raggiungere questo obiettivo. Basterà? No. La farmaceutica dovrà estendere la mano, a mio parere, e spolverare molecole come l'LSD, DMT, funghi psilocybe...i cosidetti Psichedelici. Queste sostanze, che ultimamente stanno tornando incredibilmente in voga con l'aumentare esponenziale della ricerca medica condotta su di esse, possono aiutare a riconfigurare il cervello umano in meglio ed adattarlo a vivere situazioni inumanamente stressanti come quelle pertinenti dell'esplorazione spaziale attraverso aumento di fattori di crescita e l'aumentata possibilità di integrare, e in un certo senso dominare, certe idee e visioni del (nuovo) mondo nel proprio sé.
Questo è uno dei motivi dietro la loro straordinaria efficacia nel trattamento di disordini mentali che hanno a che fare con gravi stati depressivi/ansiosi.
Altri composti, che per altro hanno fatto già parte dei kit cosmonautici, sono i cosidetti nootropi. Il film "Limitless" ha messo in voga questa classe di farmaci che nell'esplorazione spaziale potrebbero essere un valido supporto alle missioni.

Una domanda sorge però spontanea:


Le allucinazioni ai cosmonauti non dovevamo fargliele passare?

L'uso di molecole allucinogene come quelle sovramenzionate provoca un immediato picco in tolleranza all'allucinogeno. Non solo, provocano anche un istantaneo bisogno di darsi al Buddismo, allo Zen, comprarsi un furgoncino Volkswagen e andare con questo in fantastiche avventure con magici obiettivi come ridurre la sofferenza del mondo una canna alla volta. Come non volere tutto questo su Marte?
Gli allucinogeni agiscono per lo più sul sistema serotoninergico tra cui i recettori 5-HT2A sono quelli più imputati negli eventi pseudoallucinatori assieme a quelli dopaminergici e noradrenalinergici. Questo picco in tolleranza dà vita a un processo di sottoregolazione recettoriale che rende il soggetto, di costituzione mentale base sana, protetto da questo tipo di eventi. Il recettore diminuisce la sua sensitività alla serotonina per poi ripristinare la propria attività poco a poco e tornare alla normalità. Per avere questa reazione non è necessaria una dose ricreativa, ma basterebbe una piccolissima dose che darà effetti sub-percettuali riscontrabili in umore migliorato, possibili aumentate capacità di risoluzioni di problemi, maggior flusso spontaneo di idee, etc.

Perché non dare loro antipsicotici allora, se questi sono fatti apposta a prevenire eventi allucinatori negli schizofrenici?
Per via delle conseguenze a lungo termine a carico dei sistemi serotoninergici e dopaminergici. Per performance ridotte che nel caso di missioni spaziali di tale portata costerebbero milioni e milioni di dollari senza parlare degli esiti, obiettivi raggiunti dai cosmonauti-scienziati. Inoltre, come già detto, l'uso di queste molecole avrebbe il potenziale di migliorare le abilità di questi individui, se vogliamo seguire i classici cliché sulle sostanze psichedeliche e la creatività.

  • Destrudo

Qualche link interessante in tema salute mentale nello spazio