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Giornata tipica

Lavorando a ristorante, sempre più spesso mi capita di pensare di quante persone superficiali e invidiosi ci sono. D'accordissimo che siamo umani e di conseguenza deboli, ma visto che tutto si evolve magari possiamo farlo anche noi.

Ieri ho lavorato di sera invece che a pranzo, con una ragazza, a cui nel bisogno ho dato una mano. Senza aspettarmi niente in cambio. Purtroppo per me sono fatta così. Passando sopra la sua superficialità e invidia. E non perché voglio apparire migliore, semplicemente sono stata educata e cresciuta così, o forse sono così di mio.
Quando la mia collega non fa così. Vi do un esempio. Ogni tanto viene a fare la prova qualche ragazzo con poca esperienza oppure appena uscito della scuola alberghiera. Solitamente i nuovi gli affidano a me. Se non ci sono in turno tocca a lei. Gli deve spiegare come e perché va svolto il lavoro. Se una cosa si può fare in più modi, lei spiega quello più difficile e faticoso.Oppure non fa vedere dove c'è l'occorrente per lavorare. Tutto quanto condito con ostilità e scortesia. Poi vengo io e capisco che il nuovo collega si è trovato in difficoltà.
Cosa ci guadagna lei? Niente, ma è l'unico modo di far vedere che sa lavorare, far apparire i nuovi come incapaci totali.

Ma dico no, anche tu hai dei figli, ti piacerebbe che qualcuno gli riserva lo stesso trattamento quando andranno a lavorare...

Per questo la definisco tale. E perché ogni qualvolta che apre bocca è per raccontare un pettegolezzo di qualche collega o qualcuno di comune conoscenza. Se non spettegola, parla solo di capelli, trucco e unghie finte.

A me la cosa non garba, non perché mi ritengo al di sopra di certe cose, semplicemente perché non credo che sono argomenti di vitale importanza. E importante apparire al meglio, ma non è tutto. Se il discorso tocca altri argomenti, ok ci posso pure sta.

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Immagine CC0 creative commons
Per non sentire certe cose quando sono al ristorante, faccio tutto quello che non vogliono fare i altri. Infatti mi hanno definito la zoccola delle postazioni, me li faccio tutti - bar, cucina, sala, bagni e frigoriferi.

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Immagine di mia proprietà

Meglio le mani lessate al profumo di aceto dopo cinque casse di posate da 15 kg una, che certi discorsi.

Nel mio post di ieri, ho scritto di aver fatto la torta per la promozione di mia figlia, perciò quando sono andata al ristorante ero di buon umore. Sia per mia figlia, sia perché la torta era uno spettacolo, senza vantarmi.

Il mio buon umore, anche se sono spesso allegra, ha dato subito nel occhio. Alla domanda sua del perché sono così allegra le ho raccontato il motivo. E la sua faccia da curiosa e diventata cupa. Non lo so se avete presente la nube che oscura il sole. Ecco, così era la sua espressione.

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Immagine CC0 creative commons

Ma la colpa è solo mia. Ho 45 anni e ancora credo che come io riesco a essere felice per gli altri, così anche loro possono essere contenti quando sono felice io.

Un altra pecca nel mio carattere. Nessuno è perfetto, ma proverò a cambiare. Sicuramente il pettegolezzo continuerà a non piacermi e nemmeno i discorsi vuoti.

Non credo riuscirò a cambiare pensandoci meglio. Io rispetto me stessa e un tantino mi voglio bene. E sinceramente preferisco stare sola che mal accompagnata. Riferendo mi ad amici così. Ecco perché ho pochi di amici al di fuori della famiglia, perché sono molto selettiva.
Persone così mi cambiano l'umore dal positivo al negativo, perciò preferisco evitarli. Ma siccome nessuno si sceglie i colleghi....

I migliori amici per me sono i miei figli, mia sorella e mia madre, mi accettano e mi vogliono bene per quella che sono.

Al di fuori della famiglia gli amici veri gli conto sulle dita. Di una mano sola.