La terra promessa


Il video in cui una giovane bambina di 10 anni Palestinese, nella striscia di Gaza, piange parlando dinnanzi alle macerie fa davvero male. Anche perché il mondo esterno ai due litiganti in realtà da una parte se ne frega, dall'altra non può fare granché.

Di certo la situazione è un gran casino e non si risolverà ne a breve ne finirà in modo ragionevole.

Israele non ha mai ratificato il Diritto Internazionale Umanitario, spesso confuso con la convenzione di Ginevra contro i crimini dell'umanità da cui deriva. E la cosa sembra paradossale visto e considerato che sono stati vittime della Shoah, quindi dovrebbero essere i primi a portare avanti quel tipo di causa. Che per altro vale quello che vale visto che una guerra è di per se un crimine contro l'umanità. Ma se guardiamo all'intera cronistoria, si vede che la Shoah in realtà è un solo una ramificazione.

E quindi andiamo a ritroso nel tempo sull'origine dell'area Palestinese si vede come gli Israeliani, discendenti di Abramo ricevono questa sorta di "divina espressione" che corrisponde alla terra promessa. Scritture per delazione perse nella notte dei tempi che non si possono confutare ne in un senso ne nell'altro. Ma quella promessa gira male sin dall'inizio. Infatti la regione è già occupata dal popolo dei Cananiti che secondo la Bibbia vengono annientati fisicamente proprio dagli Ebrei. Segue poi un conflitto lunghissimo con i Filistei, un popolo che non esiste più ma guarda caso occupava proprio l'equivalente della Striscia di Gaza fino all'attuale Tel Aviv.

I Filistei resistono per poi essere assimilati dai vari domini, Assiri, Persiani, Ellenici fino a quello Romano. L'area diventerà una sorta di vassallato Romano con il regno di Giuda (la Giudea). Il conflitto tra Ebrei e Romani darà atto alle tre guerre giudee, di cui gli ebrei non ne escono bene, anzi letteralmente decimati. Tecnicamente ad oggi è l'unica sconfitta militare patita da questo popolo. L'imperatore Adriano nel 136 d.c. decreterà il "ban" dalla regione, la famosa Diaspora.

Segue un periodo lunghissimo. Nel frattempo dopo varie vicissitudini l'impero Ottomano regna per 400 anni sulla regione, sino alla prima Guerra Mondiale dove gli Inglesi vincitori assimilano la zona ad una loro colonia.

Con la dichiarazione di Balfour del 1917 si sancisce un "riflusso" degli ebrei sparsi nel mondo a tornare nella terra promessa da Abramo. Balfour non lo sa, ma sta dando il via ad una striscia di violenze infinita. Peccato che nel 1915 gli stessi britannici avessero promesso quella terra agli Arabi, sostanzialmente sfruttando una rivolta Araba proprio per indebolire l'impero Ottomano.

Nel 1922, dopo che gli ebrei continuano ad aumentare considerevolmente come coloni, costringono gli Inglesi a dover rassicurare gli stati arabi che il riflusso non è da intendersi come la creazione di una nazione o di qualunque controllo sul territorio. Sanno benissimo di mentire.

Gli stessi Inglesi si ritrovano a gestire una situazione complicata tra ebrei ed arabi. Tentano in qualche modo di porvi rimedio ma è troppo tardi. Nel 1939 scoppia una guerra civile che durerà tre anni, e proprio i britannici faranno il "libro bianco" che sostanzialmente dichiarava illegale il ritorno colono in Palestina.

Poi arriva la seconda Guerra Mondiale e la Shoah. L'ONU tenta di prendere le redini della questione, con una commissione dedicata. E' interessante notare che nel frattempo gli Ebrei stavano facendo azioni terroristiche contro gli inglesi che paradossalmente consideravano loro nemici. Ben nota la strage del King David Hotel. Quindi la stessa ONU chiede agli Inglesi di lasciare il controllo dell'area, cosa che faranno ben volentieri perché avevano già compreso le complicazioni.

Ne esce la famosa risoluzione 181 dell'ONU, che divide in due stati distinti l'area. E' curioso notare che il Regno Unito si asterrà dalla votazione, e gli Stati Uniti addirittura voteranno contro. Gli Arabi come noto non accettano quella risoluzione e di conseguenza rifiutano ancora oggi il riconoscimento di Israele. E' l'inizio del conflitto israelo-palestinese che ci riporta a quella bambina di 10 anni nel 2021.

Insomma gira e rigira ci sono dietro i soldi. Rothschild, il famoso banchiere ebreo, in qualche modo aveva coinvolto Balfour a fare quella dichiarazione. Probabile che lo stesso banchiere avesse sottovaluto la questione araba. In fondo dalla Diaspora di Adriano al 1917 erano passati "solo" 1781 anni... Da questo veloce excursus si capisce come gli Israeliani in realtà facevano quello che fanno oggi i Palestini ben prima di loro.

Nessuno ha ragione, tutti hanno torto.



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