Sono un grande amante dello Storytelling, che sia un libro, una serie, un film o uno spettacolo a teatro, se c’è una bella storia da raccontare, io ne vengo sicuramente rapito. Ho provato anche a imparare a raccontarle, con corsi di scrittura e sceneggiatura, ma sedermi a scrivere ad un tavolo non è la mia via. Questa l’ho trovata con l’improvvisazione, ma è un’altra storia.
Il panorama dell’intrattenimento si è potenziato incredibilmente negli ultimi anni, rendendo difficile poter seguire tutto. La nostra attenzione e molto più limitata dell’offerta esistente e bisogna quindi fare delle scelte. Sulla base di cosa?
Io di solito le faccio sulla base della fiducia che ripongo in persone che giudicano come me un determinato contenuto. Se un libro o un fumetto che mi sono piaciuti, piacciono anche a te, allora è probabile (solo probabile) che anche il film che mi stai consigliando mi possa piacere.
Ecco perché ho pensato di condividere con voi gli ultimi contenuti di cui ho fruito, nella speranza di aiutarvi a scegliere (o evitare) le esperienze di storytelling migliori.
Quando un film utilizza nel titolo formule didascaliche come "- Le Origini" solitamente è un brutto presagio. Spin.off o sequel che sentono il bisogno di dirci "Oh, noi siamo imparentati con quel film li, che ha avuto successo". Film insicuri, o produttori/distributori che si sentono insicuri sul risultato del loro prodotto.
Non ho amato particolarmente il primi due Kingsman, ma ho apprezzato il fumetto da cui sono tratti. Il film li ho trovati invece un po' leggerini, con poca attorialità e molto scanzonati. Se non fosse stato per Colin Firth probabilmente li avrei considerati al seguito dei Batman di Joel Schumacher: dei fumettoni fatti film.
Allora perchè sono andato al cinema pagando 9 euro per vedere questo spin-off? Semplice, dovevamo impiegare 3 ore in un centro commerciale in attesa di amici e tutti gli altri film nelle nostre corde li avevamo già visti.
Ora, questa origin story della agenzia Kingsman, per quanto nella trama e nelle scene di azione sia al livello (sia di sospensione dell'incredulità che di coreografie) al pari dei precedenti, mette dentro una parentesi drammatica che fa da motore a tutto.
La storia di un padre e un figlio e una piccola disanima sulla guerra, il dolore che porta e le inutili vite spezzate che viene resa magistralmente dai suoi due interpreti: Lord Vold... Ralph Fiennes e Harris Dickinson. Questa piccola storia nella storia risulta quasi una bolla dove del bel cinema recitato si inserisce in quello che davvero un fumettone.
Sono rimalto piacevolmente sorpreso da questa particolarità. Forse un caso fortuito ma che spero venga ripetuto anche in altri film d'azione. Parentesi così possono solo fare del bene e dare maggior spessore alle vicende narrate.
Vi ringrazio per aver letto fin qui. Per qualsiasi osservazione sul contenuto del post o sulla carta, vi prego di usare i commenti. Consigli su come migliorare, ottimizzare o rendere più gradevole i post sono i benvenuti.
Alla prossima!