Possiamo dire grazie a Zangrillo & Co?

Polemiche è meglio evitarle in questo periodo.
La situazione è seria e in molti sono giustamente preoccupati.
Tra chi rischia la salute e chi rischia il lavoro nessuno può dirsi tranquillo.
Ma è proprio per questo che non si può non ritornare a quelle celeberrime parole del Dottor Zangrillo che, in coda alla prima ondata, aveva tranquillizzato tutti raccontando di un virus clinicamente morto.
Una sconclusionata affermazione che non era supportata da alcun dato scientifico e da alcuno studio scientifico (tanto è vero che la comunità scientifica tutta ha sempre preso le distanze da quelle parole) e che aveva come unica base le evidenze dettate dalle presenze in pronto soccorso nell'ospedale San Raffaele di Milano.
Era legittimo essere ottimisti ma è stato dissennato lanciare quel messaggio ad una popolazione che dopo mille sacrificio ed un duro lockdown non voleva altro che sentirsi dire che il futuro sarebbe stato roseo.
Il rompete le righe di Zangrillo ha generato un effetto di rincoglionimento generale, tra negazionisti e persone comuni che hanno tradotto quel messaggio in un rompete le righe.
Dopo un'estate tutto sommato tranquilla e senza grossi tumulti nelle terapie intensive siamo ritornati drammaticamente coi piedi per terra.
Un autunno che doveva essere tragico dal punto di vista economico è di colpo diventato tragico dal punto di vista sanitario.
Intorno a noi tanti paesi stanno tornando a lockdown più o meno ristretti e noi siamo alle prese con una risalita dei contagi e dei ricoveri che potrebbe, a detta di molti, determinare le condizioni per un nuovo lockdown entro natale.
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Un virus clinicamente morto non avrebbe dovuto portare a questa situazione.
O Sbaglio?
Mentre Zangrillo curava prostatiti e allestiva un padiglione per curare la sua gallina dalle uova d'oro, gli italiani toglievano le mascherine, ballavano, si assembravano anche nel suo nome.
Lui continuava a fare ospitate e a spiegarci come stessero andando le cose.
Adesso siamo tornati ai livelli di marzo, siamo più preparati, meno ansiosi e più accorti ma intanto...
intanto scopriamo che senza mascherina e smart working il prossimo Natale potremmo passarlo nel triage del San Raffaele....

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